Sono ingenti i danni subiti dal settore commerciale della
città. Uno sciopero a oltranza che non accennava a finire. I rivoltosi hanno
acconsentito a sospendere la protesta per dar tempo alla polizia di indagare sulla
morte del giovane dirigente FALPO ucciso, secondo l'esito dell'autopsia, da
un'arma artigianale. Ma al Falpo sono convinti che l'omicidio è stato compiuto
da un poliziotto. Il potavoce dell'organizzazione ha avvertito infatti le
autorità che se non verrà arrestato l'agente della polizia coinvolto nella
morte del dirigente Mario Lantigua, lo sciopero verrà ripreso senza limite di
tempo, una dichiarazione che ha preoccupato non poco i commercianti viste le
perdite milionarie subite nei tre giorni di proteste violente. I commercianti
tra l'altro avevano organizzato l'incontro tra le parti alla ricerca di una
soluzione pacifica. "Tre giorni senza vendere niente e si è comunque
costretti ad adempiere gli impegni verso il personale, i fornitori e i servizi
pubblici, ecc." Sono le lamentele dei commercianti.
Sin dall'inizio della "huelga" sono stati bruciati
pneumatici sulle strade e ci sono stati scontri violenti.
La città è stata occupata da reparti scelti dell'esercito e
della polizia che hanno isolato alcuni settori, hanno occupato strade e viali,
protetto aree commerciali e hanno preso posizione su edifici e case. Quattro
elicotteri hanno sorvolato costantemente l'area in un'operazione di perlustrazione.
Nei rioni, teatro dei maggiori tumulti, i manifestanti, per lo più
incappucciati, aggredivano con pietre e spari i veicoli.
Tutto questo ovviamente ha cessato quando si sono visti
appostare alcuni cecchini con potenti fucili dotati di mirino telescopico. Del
resto non è usuale ricorrere ai cecchini per sedare delle proteste urbane,
comunque in questo caso la misura ha riscontrato pieno successo. Speriamo che
questo ricorso alla forza a livello bellico del governo non diventi un'abitudine. Ci vuole saggezza, l'uso della
forza non è una soluzione sostenibile nel tempo. Almeno così insegna la storia…