Guidati da un
oriundo chiedono al governo dominicano che agevoli la loro regolarizzazione migratoria
I venezuelani nella Repubblica Dominicana sono diventati la
seconda comunità straniera più numerosa. Tanti di loro sono oriundi italiani
alla ricerca del riconoscimento della loro cittadinanza o del rilascio del
passaporto per aspirare a destinazioni migliori.
Un oriundo Raniero Cassoni a nome di un gruppo di immigrati venezuelani
ha chiesto lunedì scorso in una conferenza stampa al governo dominicano di
valutare alternative per legalizzare la situazione migratoria di migliaia di
cittadini del loro Paese.
Hanno affermato che l’insicurezza, la crisi alimentare, la
crisi sanitaria, economica e politica del Venezuela li qualificano per avere lo
status di rifugiati secondo quanto stabilito dallo statuto della Convenzione di
Ginevra.
L’italo-venezuelano ha detto che stanno cercando di
organizzare la popolazione venezuelana in RD e che a tale scopo hanno bisogno
che i funzionari dominicani accolgano le loro richieste.
Circa 19 mila venezuelani sono emigrati verso la Repubblica
Dominicana da quando è iniziata la crisi economica politica e sociale di questo
paese d’accordo alle stime effettuate dalla Banca Mondiale. Negli ultimi mesi
tanti di loro sono stati rispediti in patria direttamente dall’aeroporto di
arrivo e tanti altri sono stati deportati una volta accertato il loro status
irregolare.
Raniero Cassoni sostiene che: “La maggior parte dei
venezuelani arrivati in RD desiderano partecipare allo sviluppo di questa
bellissima terra. Fate affidamento su questo nostro impegno di essere una
comunità creativa e intraprendente che lotta con voi ogni giorno affinché la
Repubblica Dominicana sia un paese migliore”.
In una conferenza stampa, una rappresentanza della diaspora
venezuelana ha segnalato che i venezuelani sono diventati la seconda comunità
di immigrati più numerosa del paese per cui hanno chiesto allo stato dominicano
di cercare alternative fattibili, realistiche e solidali per gli immigrati
venezuelani.
L’italo-venezuelano sostiene ancora: “Abbiamo abbandonato il
Venezuela in massa e non siamo un paese con tradizione di emigranti. La crisi
alimentare e gli alti livelli di scarsità di alimenti che superano l’80%, la
crisi sanitaria con 8 medicine ogni 10 che non si trovano sul mercato hanno
inciso nell’incremento della mortalità infantile del 30% e materna del 69% con
un’inflazione del 700% e un salario minimo che rappresenta appena il 20% del
paniere basico”.
Fanno pressione sul governo dominicano e sicuramente anche
sulla nostra sede diplomatica, quelli che ne hanno diritto ovviamente. Se si
fossero recati a Cuba avrebbero avuto migliore fortuna per quel che riguarda i
servizi consolari perché Cuba nella sua sede diplomatica con 4.000 iscritti
AIRE ha di gran lunga più personale della Colombia con oltre 22.000. Questo
perché Cuba è sotto la protezione della Comunità di Sant’Egidio e quindi del
viceministro Mario Giro, nostro acerrimo nemico.
Certo, se fuggono da Maduro non possono andare a finire a
Cuba, sarebbe come cadere direttamente dalla padella alla brace! Comunque una
cosa è certa: la Farnesina non ama questo tipo di rifugiati, li preferisce di
colore e mussulmani e poi gli Stati Uniti hanno protestato: “Come mai tanti
sudamericani con il passaporto italiano? Datevi una regolata!” Tanto è bastato perché
la nostra ambasciata si inceppasse, ormai va a rilento, violando i sacrosanti
diritti dei cittadini italiani ai quali dovrebbe erogare i servizi consolari e
non si tratta solo di violazioni della legge e della costituzione italiana, ma
anche dei diritti umani e a questo riguardo mi riferisco in particolare alla
mancata erogazione di fatto del passaporto ai cittadini che lo richiedono, che
vengono così privati del documento di viaggio e di identificazione più
importante.