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giovedì 1 febbraio 2018

Calo della crescita del PIL dominicano nel 2017 di due punti percentuali anche per colpa degli uragani di settembre.


L’economia dominicana ha rallentato la sua crescita nel 2017. Il 4,6% di incremento del PIL riscontrato nel 2017 è quasi due punti percentuali inferiore rispetto al risultato del 2016. Era stata pronosticata dagli economisti per l’anno scorso una crescita del PIL del 5,5%. Nel corso dell’anno questo obiettivo è stato rivisto al ribasso e si è ridotto al 4,75%.
Tutti i settori hanno riscontrato un incremento inferiore rispetto al 2016 a eccezione delle attività industriali delle zone franche, dell’industria energetica, dell’industria alberghiera, dei bar e dei ristoranti. Le zone franche hanno aumentato la loro crescita dal 2,3% del 2016 al 5,5%, mentre l’industria energetica è passata dal 3,3% al 3,7% in questo stesso periodo di tempo. L’industria alberghiera, i bar e i ristoranti hanno riscontrato anche loro un incremento di 0,4 punti percentuali dal 6,4% precedente al 6,8%.
L’industria mineraria ha subito invece un calo del 3,4% rispetto al 26,5% del 2016.
Secondo il governatore del Banco Central Dominicano il risultato deve ritenersi soddisfacente perché si deve tener conto del passaggio a settembre di due uragani che hanno provocato danni all’agricoltura e hanno comportato l’arresto di ogni attività economica per diversi giorni.
La crescita di settembre infatti è stata solo dello 0,4% e ha ripreso quota nel mese di ottobre portandosi al 5% e confermandosi con forza a novembre e a dicembre con percentuali del 6,9% e del 7,4%. Livelli questi raggiunti con l’allentamento di restrizioni alle banche nella concessione di finanziamenti
Si prospetta negativamente per l’economia dominicana l’aumento dei prezzi del petrolio che si verifica nei mercati internazionali e che ha una ripercussione diretta sull’inflazione e quindi sul livello dei prezzi al consumo. Il presidente del Banco Central Dominicano ha comunque pronosticato un’inflazione per quest’anno non superiore al 4%.
Il BCD ha come obiettivo primario assegnatogli dalla costituzione il mantenimento della stabilità dei prezzi.
Nel 2017 l’inflazione annualizzata è stata del 4,2%. Attualmente il tasso di sconto praticato dal BCD è del 5,25%. Valori ben diversi a quelli europei, dove la morsa della crisi del 2008 fa fatica ad allentarsi.