Vittorio Giuzzi, 76enne di Montechiari in provincia
di Brescia, iscritto all’AIRE presso l’Ambasciata di Santo Domingo. Un
camionista pensionato. Viveva nel distretto municipale di Batista, comune di El
Cercado, nella provincia di San Juan de la Maguana. Un paese agricolo a 20 km
dal confine con la vicina Repubblica di Haiti dove abitano poco meno di 800
persone, nel bel mezzo di una valle con tanta vegetazione.
Un posto dove l’europeo che vi si ritira rischia
sempre perché un banale litigio, una parola fuori posto può provocare un’efferata
aggressione. La propensione alle reazioni violente è infatti molto forte nelle
zone sperdute del paese. Si tratta di una cosa di cui si dovrebbe sempre tener
conto.
Vittorio Giuzzi si era trasferito a Batista nel 2002
insieme alla sua nuova compagna per avviare un’attività di coltivazione di avocado,
caffè, fagioli e mango. Aveva deciso di svolgere l’attività agricola in una
zona in cui il settore commerciale è dominante e a tal fine aveva acquistato
dei terreni sui quali lavorava con passione. Si avvaleva delle conoscenze
tecnologiche apprese in Italia. Il suo è stato un ritiro ad una vita bucolica
dopo centinaia di migliaia di kilometri percorsi per le strade italiane.
Non viveva agiatamente e ci sarebbe stato poco da
portare via dalla casa nella quale abitava da solo, perché divorziato dalla
donna con la quale era giunto nel paese. Non si è trattato infatti di una
tentata rapina, ma di un furto di avocado scoperto dal connazionale nei terreni
di sua proprietà. La reazione del ladro è stata efferata. In fondo si trovava
di fronte a un anziano straniero, un gringo secondo lui avaro perché pieno di
soldi, sempre secondo lui, e che per giunta non avrebbe potuto opporre
resistenza. Del resto stava cogliendo i frutti da una pianta e il concetto di
proprietà, il rispetto del lavoro altrui non è così radicato qui come da noi.
Questo è un aspetto di cui si deve sempre tener conto. La crudeltà poi in tante
persone è sempre latente e si manifesta all’improvviso con reazioni violente.
Lo vediamo con frequenza nei tanti episodi di linciaggio che capitano nel
paese, spesso a prescindere dall’accertamento della colpevolezza della vittima.
Essere vecchi o deboli e non in grado di opporre resistenza è di per sé un
rischio di morte costante soprattutto nelle remote campagne, dove l’ignoranza
dilaga e l’impunità è la regola, basta dileguarsi per un po’ di tempo dopo il
misfatto e tutto si dimentica. Lo straniero poi che vuole protestare per
qualcosa deve calcolare prima le possibili conseguenze e attendersi una
reazione. A volte è meglio lasciar perdere… Del resto ora ci sarà chi prenderà
possesso dei suoi terreni e delle sue coltivazioni, magari addirittura lo
stesso omicida…
Vittorio Giuzzi intendeva fare ritorno in patria e
aveva riferito ai suoi amici e parenti con i quali si teneva in contatto che
avrebbe continuato la sua attività per non più di due anni ancora.
Aveva tre figli abitanti in Svizzera. Stanno
arrivando nella Repubblica Dominicana per prendersi cura della salma del padre
che vogliono riportare in Italia per celebrare il funerale.
Vittorio Giuzzi sarà sepolto nel cimitero di
Montichiari vicino ai genitori e ai fratelli.