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sabato 3 febbraio 2018

Vittorio Giuzzi, un altro connazionale vittima della violenza nelle remote campagne della Repubblica Dominicana


Vittorio Giuzzi, 76enne di Montechiari in provincia di Brescia, iscritto all’AIRE presso l’Ambasciata di Santo Domingo. Un camionista pensionato. Viveva nel distretto municipale di Batista, comune di El Cercado, nella provincia di San Juan de la Maguana. Un paese agricolo a 20 km dal confine con la vicina Repubblica di Haiti dove abitano poco meno di 800 persone, nel bel mezzo di una valle con tanta vegetazione.
Un posto dove l’europeo che vi si ritira rischia sempre perché un banale litigio, una parola fuori posto può provocare un’efferata aggressione. La propensione alle reazioni violente è infatti molto forte nelle zone sperdute del paese. Si tratta di una cosa di cui si dovrebbe sempre tener conto.

Vittorio Giuzzi si era trasferito a Batista nel 2002 insieme alla sua nuova compagna per avviare un’attività di coltivazione di avocado, caffè, fagioli e mango. Aveva deciso di svolgere l’attività agricola in una zona in cui il settore commerciale è dominante e a tal fine aveva acquistato dei terreni sui quali lavorava con passione. Si avvaleva delle conoscenze tecnologiche apprese in Italia. Il suo è stato un ritiro ad una vita bucolica dopo centinaia di migliaia di kilometri percorsi per le strade italiane.
Non viveva agiatamente e ci sarebbe stato poco da portare via dalla casa nella quale abitava da solo, perché divorziato dalla donna con la quale era giunto nel paese. Non si è trattato infatti di una tentata rapina, ma di un furto di avocado scoperto dal connazionale nei terreni di sua proprietà. La reazione del ladro è stata efferata. In fondo si trovava di fronte a un anziano straniero, un gringo secondo lui avaro perché pieno di soldi, sempre secondo lui, e che per giunta non avrebbe potuto opporre resistenza. Del resto stava cogliendo i frutti da una pianta e il concetto di proprietà, il rispetto del lavoro altrui non è così radicato qui come da noi. Questo è un aspetto di cui si deve sempre tener conto. La crudeltà poi in tante persone è sempre latente e si manifesta all’improvviso con reazioni violente. Lo vediamo con frequenza nei tanti episodi di linciaggio che capitano nel paese, spesso a prescindere dall’accertamento della colpevolezza della vittima. Essere vecchi o deboli e non in grado di opporre resistenza è di per sé un rischio di morte costante soprattutto nelle remote campagne, dove l’ignoranza dilaga e l’impunità è la regola, basta dileguarsi per un po’ di tempo dopo il misfatto e tutto si dimentica. Lo straniero poi che vuole protestare per qualcosa deve calcolare prima le possibili conseguenze e attendersi una reazione. A volte è meglio lasciar perdere… Del resto ora ci sarà chi prenderà possesso dei suoi terreni e delle sue coltivazioni, magari addirittura lo stesso omicida…

Vittorio Giuzzi intendeva fare ritorno in patria e aveva riferito ai suoi amici e parenti con i quali si teneva in contatto che avrebbe continuato la sua attività per non più di due anni ancora.
Aveva tre figli abitanti in Svizzera. Stanno arrivando nella Repubblica Dominicana per prendersi cura della salma del padre che vogliono riportare in Italia per celebrare il funerale.

Vittorio Giuzzi sarà sepolto nel cimitero di Montichiari vicino ai genitori e ai fratelli.