Bavaro si è sviluppato inizialmente come città dormitorio
per la manodopera alberghiera degli hotel di Punta Cana. A seguito del
diffondersi a macchia d’olio di questi verso nord, Bavaro è diventato uno dei più importanti poli turistici e la sua
spiaggia principale Bavaro Beach è ormai ritenuta la più bella della Rep.
Dominicana. Sabbia bianca e fine, tante palme di cocco che ai suoi margini
offrono riparo dal sole, un vero e proprio paradiso! Un grande afflusso di
turisti, entrate di divise abbondanti per l’economia dominicana. Un’industria
da proteggere contro i mali oscuri dell’isola che sono l’immigrazione massiccia
haitiana e la delinquenza.
Non c’è giorno che passa che non si parli della
lotta a queste due piaghe sociali. Anche il presidente si è soffermato oggi a
lungo su questi due temi e le prospettive illustrate dovrebbero mettere a tutti
il cuore in pace.
Ma le parole le porta via il vento. L’immigrazione
haitiane è in crescente aumento e la delinquenza non cala e diventa anzi sempre più sfrontata.
Bavaro risente vistosamente dell’imperversare di queste
due piaghe e non dovrebbe essere così perché se le severe misure che si decidono
quasi ogni giorno stentano a essere applicate in un polo turistico così
importante, figuriamoci nel resto del paese.
Nella sua periferia a Mata Mosquitos brulica di
haitiani e si parla addirittura di ghetto dove la criminalità è all’ordine del
giorno.
Negli stabilimenti di Bavaro lavora regolarmente del personale straniero senza permesso di soggiorno, oltre ad haitiani, venezuelani in primis e anche tanti italiani ed europei in genere, come ad esempio i polacchi coinvolti nel caso della misteriose morte del farmacista savonese in cui risulta essere stato interrogato anche un cameriere venezuelano.
Negli stabilimenti di Bavaro lavora regolarmente del personale straniero senza permesso di soggiorno, oltre ad haitiani, venezuelani in primis e anche tanti italiani ed europei in genere, come ad esempio i polacchi coinvolti nel caso della misteriose morte del farmacista savonese in cui risulta essere stato interrogato anche un cameriere venezuelano.
Inutile che si dica che tutto è sotto controllo a
Bavaro e che i turisti sono in buone mani in quanto ben protetti dalla Cestur.
Ora si parla anche della scomparsa di un nostro
connazionale a fine dicembre 2017. Non è il caso di ritenere che questa si sia
verificata in un luogo tranquillo.
Ci si chiede invece quando si farà piazza pulita
almeno a Bavaro, uno dei pilastri dell’industria turistica, di clandestini e di
delinquenti.