Nel comunicato pubblicato sull’account di Facebook del Ministerio Público di La Romana si
informa che “il Ministerio Público di questo
distretto giudiziario ha ottenuto dal tribunale collegiato della camera penale
di prima istanza di questa città la comminazione di una pena di dieci anni di reclusione
a WAGNER VULSO, accusato dal Ministerio público
dell’omicidio del cittadino Luis Alberto Cordero Cerda avvenuto nel settore
Romana Del Oeste di questa città.
Victor Ramon Camacho Padua e Dario Morla, i pubblici ministeri
che sono stati presenti all’udienza hanno riferito che in data 24 settembre 2014
è stato rinvenuto senza vita nel settore Romana Del Oeste il corpo del cittadino
Luis Alberto Cordero Cerda che presentava due ferite di arma da fuoco senza
foro di uscita in diverse parti del corpo che gli hanno provocato la morte.
Dopo un’ardua investigazione e diverse perquisizioni, il Ministerio público è riuscito a
determinare che la morte del cittadino Luis Alberto Cordero Cerda è stata
provocata dal menzionato WAGNER VULSO. Questi è stato arrestato e sottoposto
alla giustizia con una misura di coercizione per vincolarlo al processo fino
alla sua condanna.
Il Ministerio público
ha fatto rientrare il fatto nell'articolo 304 del codice penale dominicano che
verte sull’omicidio.
Come conseguenza di quanto suesposto, il Ministerio público ha richiesto al
tribunale una condanna a 20 anni di reclusione per il nominato WAGNER VULSO,
richiesta accolta in parte dai tre giudici che hanno comminato all’imputato la
pena di dieci anni di reclusione che lo stesso dovrà scontare nel centro di
correzione e riabilitazione Cucama di questa città”.
Considerazioni:
La vittima: Luis Alberto Cordero Cerda
Viene nominato almeno tre volte nel comunicato che precede
il nome del “cittadino” Luis Alberto Cordero Cerda. E si tratta di un nome
altisonante che farebbe pensare a una sua appartenenza a un elevato ceto
sociale. Di fatto però la vittima non si chiamava così, anzi avrebbe potuto
chiamarsi in qualunque modo. Come vogliamo chiamare una persona che non risulta
registrata all’anagrafe? Luis, Juan, Francisco… ed è consentita anche molta fantasia
per i cognomi, addirittura due, Cordero, ci suona familiare… Ed è giusto che si
parli di “cittadino”? Certo chi uccide un essere umano deve scontare una pena.
La legge lo esige, ci mancherebbe, ma trattandosi di un fantasma anagrafico
parlare di cittadino sembra eccessivo. E poi che indagini sono state fatte su
questo soggetto? Sicuramente non aveva una fedina penale sporca o ne aveva tante vista la possibilità di dichiarare un nome diverso ogni volta. Poi due
cognomi! In questo paese li può portare solo chi è stato
riconosciuto dal padre. Qui manca pure il riconoscimento della madre!
E cosa faceva di mestiere questo giovane a cui si
attribuisce l’età di 24 anni? Non si sa! In questa “ardua investigazione” non
risulta la professione della vittima. Ma un fantasma anagrafico cosa vuoi che
faccia in un paese dove senza carta d’identità non vai da nessuna parte?
Potrebbe fare il manovale certo e altri lavori faticosi in concorrenza con gli
haitiani, oppure potrebbe fare il ladro e il rapinatore. Tant’è vero che la
vittima si aggirava nelle ore notturne con una pistola che aveva la matricola
abrasa. O almeno si presume che si aggirasse con tale pistola perché questa,
secondo la polizia, è stata rinvenuta sotto il suo corpo e non infilata nella
cinghia dei suoi pantaloni. Secondo la polizia… Ma era sua la pistola? Nemmeno
questo è stato appurato.
Un'investigazione coi fiocchi, non c’è che dire! Anzi nell'impossibilità
di sostenere che i due colpi sono partiti da 131 metri da una pistola si è
accennato all'ipotesi che l’arma del delitto fosse proprio quella pistola con
la matricola abrasa che poi sarebbe stata sistemata dall'omicida sotto la
spalla del corpo senza vita.
Bella confusione altro che ardua investigazione! Certo che
se la vittima fosse stata un rapinatore di professione, chiunque avrebbe potuto
sparargli e non c’era bisogno di scomodare un italiano che abitava a 131 metri
dal posto dove l’omicidio è stato perpetrato.
Prova della paraffina
Tutto l’impianto accusatoria si basa su una prova della
paraffina ormai in disuso dappertutto, tranne che nella Repubblica Dominicana. I
moderni sistemi per accertare se una persona ha sparato non sono ancora disponibili
qui.
Questo test però se positivo non può essere considerato che
un mero indizio perché ci sono altre sostanze come fertilizzanti o saponi che
possono far sì che i reagenti diano esito positivo al test. Un indizio che non
è stato integrato da altri elementi probatori fondamentali come per esempio la
perizia balistica.
Siamo senz'altro in presenza di un impianto accusatorio insufficiente che
punta il dito sul nostro connazionale, sulla base di niente.
E oltre al danno c’è anche la beffa perché dopo tre anni di viavai dal carcere al tribunale per sentire testimonianze inattendibili e disattese e per costanti rinvii per i motivi più svariati, ora non è che sia previsto uno sconto di pena per i tre anni trascorsi in attesa di sentenza nel carcere di Cucama. La condanna a dieci anni parte da zero!
E oltre al danno c’è anche la beffa perché dopo tre anni di viavai dal carcere al tribunale per sentire testimonianze inattendibili e disattese e per costanti rinvii per i motivi più svariati, ora non è che sia previsto uno sconto di pena per i tre anni trascorsi in attesa di sentenza nel carcere di Cucama. La condanna a dieci anni parte da zero!