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giovedì 15 febbraio 2018

Porto Rico, un’isola alla deriva dopo le devastazioni di Maria



Sono trascorsi già cinque mesi dal passaggio dell’uragano Maria e il paese non si riprende. Il lento e maldestro processo di ricostruzione, gli scandali, l’esodo di centinaia di migliaia di persone e l’abbandono da parte degli Stati Uniti aumentano l’angoscia sulle prospettive future. Ci sono ancora tanti posti dove dopo cinque mesi ancora la corrente elettrica non è arrivata. Si sono rispolverati i lavapanni, le lavatrici ormai sono soltanto un ingombro, l’aria condizionata, un lontano ricordo e i televisori, un lusso che pochi si possono permettere. Da allora le notti sono più lunghe, i rioni più scuri e i pochi generatori di corrente, un tesoro di famiglia.
La mancanza di corrente elettrica è soltanto una delle conseguenze della violenza dell’uragano. Ci sono posti dove il tempo si è fermato e il paesaggio è rimasto uguale. Le case senza tetto e le macerie di centinaia di abitazioni distrutte testimoniano il passaggio della tormenta.
In altri posti per le attività più basiche della vita di ogni giorno ci vogliono sforzi esagerati. La benzina è diventata un bene tanto prezioso quanto l’acqua per chi ha il privilegio di possedere un generatore e chi non ce l’ha deve passare i pomeriggi e le notti a combattere contro milioni di zanzare ormai abituate alla tenue luce delle candele.

Una situazione che si ripete in quasi tutte le città dell’isola. Anche a San Juan, la capitale, c’è ancora gente che dorme in tende montate in campi di pallacanestro.
Da quando è passato l’uragano che ha devastato Porto Rico, lo stato generale di abbandono sembra aver preso il sopravvento nel paese, mentre il governo cerca di mantenere viva la speranza con lanci di slogan pubblicitari come “Porto Rico si rialza”, il che non risponde al vero. Gli indici di insicurezza si sono impennati, la disoccupazione aumenta, i negozi chiudono, i servizi medici peggiorano, aumentano i problemi di salute mentale, il 30% della popolazione è senza corrente elettrica, il 10% senza acqua e i portoricani emigrano a centinaia di migliaia nella Florida.
Un vero e proprio disastro. A distanza di una settimana sono passati due uragani in grado di provocare ingenti danni e tante altre isole caraibiche sono rimaste devastate, senza un albero in piedi e con le case scoperchiate.
Certo gli USA non sono stati tanto solerti nell’erogazione degli aiuti necessari per rimediare ai danni di Porto Rico. I finanziamenti non sono fluiti come hanno fatto invece verso il Texas o verso Miami.
Del resto Porto Rico non è uno dei 50 stati degli USA. Ha, infatti, lo status di territorio libero associato.