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giovedì 8 febbraio 2018

Pubblicato rapporto di “Migración” relativo al mese di gennaio scorso: circa 5 mila deportazioni e 10 mila non ammissioni nel territorio dello stato.


Questa notizia arriva proprio mentre nei nostri gruppi di face book è in corso un intenso dibattito sullo stesso argomento. Secondo testimonianze attendibili un connazionale non è stato ammesso nel territorio dominicano dopo essere sbarcato dall’aereo ed è stato costretto a fare ritorno in Italia perché nel suo precedente soggiorno nell’isola si era trattenuto per oltre un anno. La notizia è stata confermata anche da altri membri del gruppo per cui ne dobbiamo prendere atto.
Questa è la linea intrapresa, lo dicono connazionali che sono bene informati.
La lettera della legge è piuttosto severa e non lascia adito a margini di manovra. Come al solito però nei tropici l’applicazione della legge è a maglie larghe. Queste però tutto a un tratto possono assottigliarsi senza preavviso.
La non ammissione nel territorio dominicano per detti motivi non è una novità assoluta in quanto questo è l’atteggiamento assunto ad esempio dalle autorità migratorie statunitensi.
Teniamo presente però che nella Repubblica Dominicana ci sono circa 40.000 italiani che soggiornano per lunghi periodi senza essere iscritti all’AIRE e gran parte di loro senza essere nemmeno in possesso del permesso di residenza dominicano. Fra le righe si deve precisare che questo permesso non è per niente facile da avere oltre a costare un patrimonio e a implicare almeno un viaggio in Italia per l’ottenimento del relativo visto.
Ne consegue che tanti proprietari di immobili potrebbero non essere in grado di rimettere piede nelle case di loro proprietà in quanto rispediti in patria direttamente dall’aeroporto di arrivo dopo il riscontro dei tempi di permanenza precedenti eccessivi nel paese.

Sono situazioni che vanno chiarite con l’intervento della nostra sede diplomatica. Non mi risulta che sia prevista per legge la non ammissione nella Repubblica Dominicana a causa di un soggiorno anteriore eccedente il numero di giorni consentito. Per questa infrazione si paga una tassa proporzionale al tempo trascorso nel paese.
È vero comunque che agli ufficiali di “Migración” è consentita la massima discrezionalità nella decisione di ammettere o non ammettere uno straniero. Ed è una cosa che succede dappertutto, non soltanto qui.
Dalla notizia non si sa quanti dei circa 10 mila non ammessi a gennaio erano italiani. Si sa solo che per circa 5 mila deportati sono state avvertite le ambasciate di Haiti, Stati uniti, Albania, Bermudas, Brasile e Venezuela.
Nel 2017 52 mila stranieri circa sono stati respinti negli aeroporti di arrivo.
I requisiti per essere ammessi nel territorio dominicano una volta giunti in aeroporto sono:
1.     passaporto con oltre sei mesi di vigenza
2.     visto o carta turistica a seconda dei casi 
3.     biglietto aereo di ritorno al paese di origine
4.     prenotazione alberghiera o indirizzo dove si intende soggiornare nel paese
5.     disponibilità di fondi sufficienti per il periodo previsto di soggiorno
A tutto questo ora si aggiunge anche una permanenza entro i termini dei periodi di soggiorno passati?

Evidentemente si rende necessario l’intervento della nostra ambasciata.