Questa notizia arriva proprio mentre nei nostri
gruppi di face book è in corso un intenso dibattito sullo stesso argomento.
Secondo testimonianze attendibili un connazionale non è stato ammesso nel
territorio dominicano dopo essere sbarcato dall’aereo ed è stato costretto a
fare ritorno in Italia perché nel suo precedente soggiorno nell’isola si era
trattenuto per oltre un anno. La notizia è stata confermata anche da altri
membri del gruppo per cui ne dobbiamo prendere atto.
Questa è la linea intrapresa, lo dicono connazionali
che sono bene informati.
La lettera della legge è piuttosto severa e non
lascia adito a margini di manovra. Come al solito però nei tropici l’applicazione
della legge è a maglie larghe. Queste però tutto a un tratto possono
assottigliarsi senza preavviso.
La non ammissione nel territorio dominicano
per detti motivi non è una novità assoluta in quanto questo è l’atteggiamento assunto
ad esempio dalle autorità migratorie statunitensi.
Teniamo presente però che nella Repubblica
Dominicana ci sono circa 40.000 italiani che soggiornano per lunghi periodi senza
essere iscritti all’AIRE e gran parte di loro senza essere nemmeno in possesso del permesso
di residenza dominicano. Fra le righe si deve precisare che questo permesso non
è per niente facile da avere oltre a costare un patrimonio e a implicare almeno
un viaggio in Italia per l’ottenimento del relativo visto.
Ne consegue che tanti proprietari di immobili
potrebbero non essere in grado di rimettere piede nelle case di loro proprietà
in quanto rispediti in patria direttamente dall’aeroporto di arrivo dopo il
riscontro dei tempi di permanenza precedenti eccessivi nel paese.
Sono situazioni che vanno chiarite con l’intervento
della nostra sede diplomatica. Non mi risulta che sia prevista per legge la non
ammissione nella Repubblica Dominicana a causa di un soggiorno anteriore
eccedente il numero di giorni consentito. Per questa infrazione si paga una
tassa proporzionale al tempo trascorso nel paese.
È vero comunque che agli ufficiali di “Migración” è consentita la massima
discrezionalità nella decisione di ammettere o non ammettere uno straniero. Ed
è una cosa che succede dappertutto, non soltanto qui.
Dalla notizia non si sa quanti dei circa 10 mila non
ammessi a gennaio erano italiani. Si sa solo che per circa 5 mila deportati sono
state avvertite le ambasciate di Haiti, Stati uniti, Albania, Bermudas, Brasile
e Venezuela.
Nel 2017 52 mila stranieri circa sono stati respinti
negli aeroporti di arrivo.
I requisiti per essere ammessi nel territorio
dominicano una volta giunti in aeroporto sono:
1. passaporto con oltre sei
mesi di vigenza
2. visto o carta turistica
a seconda dei casi
3. biglietto aereo di
ritorno al paese di origine
4. prenotazione alberghiera
o indirizzo dove si intende soggiornare nel paese
5. disponibilità di fondi
sufficienti per il periodo previsto di soggiorno
A tutto questo ora si aggiunge anche una permanenza
entro i termini dei periodi di soggiorno passati?
Evidentemente si rende necessario l’intervento della
nostra ambasciata.