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giovedì 22 febbraio 2018

Sono in atto polemiche tra i connazionali sul voto e sul ruolo di UPS. Ecco come la pensa al riguardo l’esperto Flavio Bellinato



Davanti alle posizioni controverse dei connazionali Flavio Bellinato sostiene quanto segue:
“Attenzione. La questione é piuttosto complessa e va analizzata a dovere. Questa legge da anni presenta situazioni che impediscono di fatto un'espressione reale del voto estero. Spiego perché: innanzitutto la normativa prevede che i fattorini si rechino ESCLUSIVAMENTE presso il domicilio dell'elettore (e non in "punti di incontro" esterni).
I fattorini non possono identificare l'elettore (non sono ufficiali giudiziari). Fa fede il domicilio dove stanno consegnando il plico, che deve essere il domicilio indicato all'atto dell'iscrizione (o aggiornamento) all'AIRE.
Dove nasce la polemica in paesi come la Rep. Dominicana?
Indirizzi approssimativi in primis (vedi l'esempio di Las Terrenas, dove per i fattorini é spesso un rebus trovare i connazionali).
In alcune zone del paese le cose sono andate bene. In altre no.
Ci sono arrivate segnalazioni da Boca Chica, Santiago e Bayahibe, ad esempio, di fattorini che hanno fatto fretta per votare, nonostante siano contrattati per visitare i connazionali per ben tre volte.
A Boca Chica, in particolare, alcuni connazionali hanno sbagliato a votare per la fretta e per i suggerimenti sbagliati dati dal fattorino di turno (non hanno inserito il tagliando elettorale nell'apposita busta). Altri sono andati a prendere il proprio plico elettorale direttamente presso UPS (quando l'Ambasciata aveva messo per iscritto che questo non si poteva fare).
E poi, quanti non hanno ricevuto il proprio plico (mi sono arrivate tante segnalazioni in merito). È vero che ora si può andare in Ambasciata a prenderlo, ma chi vive distante dalla capitale, sarà disposto a fare centinaia di chilometri per andare a votare?
La modalità di voto che prevede schede con preferenze da inserire in busta bianca più certificato elettorale sulla busta affrancata, viene considerata da tanti molto macchinosa e poco pratica (persone anziane e oriundi che non parlano perfettamente o che non parlano affatto l'italiano tendono a sbagliare).
Insomma, ciò che voglio dire é che il voto per corrispondenza ha i suoi difetti. Io credo che la migliore soluzione sia fare come fanno i francesi all'estero. Loro possono scegliere per tempo come votare.
Nel nostro caso, mi sembrerebbe giusto permettere a chi vuole votare per corrispondenza di farlo, e anche a chi invece preferisce presentarsi direttamente presso un seggio (l'Ambasciata ovviamente).
A questo aggiungerei la possibilità di far sì che ogni lista abbia un rappresentante per la verifica delle operazioni di voto e che lo scrutinio avvenga in loco (come accade per le elezioni del Comites).”