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mercoledì 7 giugno 2017

Punta Catalina: un progetto gigantesco in gran parte italiano, vi partecipa una famiglia italo-dominicana, un'importante società italiana con sede a Milano e una società italo-dominicana.



Il dottor Livio Spadavecchia nel suo discorso del 2 giugno scorso davanti alla comunità italiana riunita alla Casa de Italia si soffermò diverse volte sull'aspetto economico delle relazioni bilaterali italo-dominicane. In fondo le sue vere mansioni sono quelle di incaricato d'affari anche se attualmente in assenza dell'ambasciatore fa le veci di capo missione. Al riguardo queste sono state le sue parole:
"I vincoli tra i due paesi sono veramente forti. E sempre da diversi secoli con le famiglie qui presenti, l'Italia ha apportato un contributo fondamentale alla Repubblica Dominicana con la tecnologia e con gli sforzi individuali. Attualmente siamo onorati di appoggiare un progetto così importante per lo sviluppo del paese come la centrale termoelettrica Punta Catalina. Un progetto di cui siamo fieri, nonostante l'uso del carbone che può contaminare, perché siamo d'accordo con le istituzioni del Repubblica Dominicana che ogni investimento non si fa con le parole ma con le risorse che sono disponibili."
In proposito possiamo solo rilevare che:
·         I proprietari del terreno su cui incide il progetto sono i nostri connazionali italo-dominicani della famiglia Vicini. Da loro, nella persona di Felipe Vicini, è stato stipulato un contratto di affitto con la CDEEE della durata di 50 anni. Il canone non è stato stabilito monetariamente ma sulla base di due parametri uno fisso e l'altro variabile.
·     
    La realizzazione del lavoro è a cura della società italiana Tecnimont SpA, che si è aggiudicata l'appalto con un contratto sottoscritto per l'importo di USD 690 milioni.
·         Le ceneri delle 200.000 t metriche di carbone che verranno bruciate nelle caldaie ogni mese saranno destinate tutte alla società italo-dominicana Domicem SA con sede nelle vicinanze, a Palenque.
Siamo quindi davanti a un progetto gigantesco e di grande importanza per il Paese che ci ospita al quale partecipano delle realtà economiche italiane. Un progetto immenso, prestigioso e generatore di posti di lavoro per l'Italia e per la Repubblica Dominicana con contratto di appalto a favore della Tecnimont stipulato verso la fine del 2013, quindi nel periodo in cui l'esperta in aborti e in siringhe sterili per drogati, l'ex Ministra degli Esteri Emma Bonino, e il sottosegretario agli esteri sedicente cattolico d'assalto e dirigente del più grande colosso internazionale di beneficenza italiano, la Comunità si Sant'Egidio anche nota come l'Onu di Trastevere, esperta in aiuti a non italiani, decidevano di comune accordo di far rientrare nella legge nota come Spending Review la chiusura della nostra ambasciata per falsi motivi di risparmio. Ancora una volta ci troviamo di fronte all'evidenza della pochezza dei nostri burocrati della Farnesina. Chissà se arriverà quel giorno in cui non li vedremo mai più lì e al loro posto ci saranno funzionari che saranno all'altezza di curare gli interessi degli italiani all'estero e dell'Italia senza assecondare le strategie di forze antinazionali?
Centrale termoelettrica Punta Catalina.
Si tratta di un megaprogetto nella Repubblica Dominicana per un valore complessivo pari a USD 1.945 milioni, di cui circa USD 690 milioni di competenza della Tecnimont S.p.A. Il progetto prevede la realizzazione di un complesso industriale di importanza strategica per lo sviluppo del Paese (una centrale termicoelettrica a carbone, un terminale offshore e altre strutture correlate).
La Tecnimont S.p.A., società quotata alla Borsa di Milano, è a capo di un gruppo industriale (Gruppo Maire Tecnimont) leader in ambito internazionale nei settori dell’Engineering & Construction (E&C) con competenze specifiche nell’impiantistica in particolare nel settore degli idrocarburi oltre che nella generazione elettrica e nelle infrastrutture. Il Gruppo Maire Tecnimont è presente in circa 30 paesi, conta circa 45 società operative e un organico di circa 4.300 dipendenti, di cui oltre la metà all’estero.
L'area complessiva interessata dal progetto è 1.400.000 mq di cui i 400.000 m quadri riservati alla costruzione della centrale termoelettrica di Punta Catalina a Banì, nella provincia Peravia, sono già stati riempiti di cemento, barre e altro materiale metallico che sarà di supporto ai generatori e al loro sistema di approvvigionamento. Un impegno umano di oltre 6.000 uomini ha contribuito a rendere possibile che l'opera iniziata nel 2014 si finisca verso la fine del 2018.
È prevista la costruzione di due generatori di 337.39 MW di capacità netta. Il primo sarà pronto per entrare nel sistema energetico nazionale a febbraio del 2018, ma da novembre di quest'anno comincerà a erogare energia in forma sincronizzata e a titolo di prova. Il secondo generatore sarà in prova a maggio del 2018.
L'avanzamento dei lavori è al 72%. Sono state realizzate tutte le fondamenta alle quali verranno connessi i 674.78 MW che è previsto che i due impianti a carbone apporteranno e che secondo i calcoli tecnici della CDEEE equivalgono a un 30% del consumo attuale di energia elettrica nella Repubblica Dominicana. Trasporteranno l'energia in due linee di trasmissione, una di 138.000 volt con un'estensione di 4 km e l'altra di 345.000 volt e 44 km. È pronto all'80% il magazzino per il carbone con una capacità di 200.000 t metriche di questo materiale equivalenti al consumo dell'impianto per tutto un mese.
Si stima che il progetto per le sue dimensioni riceverà circa cinque navi ogni due mesi cariche di carbone minerale. La banchina ha la capacità di accogliere allo stesso tempo due imbarcazioni di 80.000 t. Il ponte di accesso alla banchina è già stato concluso.
Dalla banchina al magazzino, il carbone percorrerà una distanza di circa 3.5 km attraverso un nastro ermetico che ha il compito di evitare contaminazioni dell'ambiente. Si ritiene che l'impatto ecologico sarà minimo vista anche l'altezza del camino che misura 160 m, il più alto del paese. Ci sarà anche un filtro per raccogliere le particelle.