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giovedì 30 agosto 2018

Aggressione razziale in Belgio a un ragazzo dominicano



Si parla molto sui giornali di un’aggressione razziale avvenuta la scorsa domenica in Belgio di cui è stato vittima un adolescente dominicano. È intervenuta con decisione sulla vicenda anche la locale ambasciata dominicana. Il ragazzo è stato aggredito solo per motivi razziali.
Si trovava insieme con altri dominicani nella stazione ferroviaria di Aarschot. Ad aggredirlo sono state delle donne belghe che erano in attesa del treno, dapprima verbalmente e poi con spintonamenti. Il ragazzo in nessun momento ha reagito. Di seguito è intervenuto un uomo che ha fatto cadere il ragazzo nei binari del treno e che poi ha cercato di impedirgli di risalire sulla banchina. L’adolescente si è difeso, ha riempito di botte l’uomo, talché sono scese le donne all’origine dell’aggressione per dare una mano all’energumeno.

Direi che da un punto di vista di risultati il ragazzo si è difeso egregiamente e a buscarle sono stati i razzisti, cioè l’uomo perché contro le donne non ha sollevato nemmeno un dito. Un copione molto diverso a quello cui assistiamo in Italia ogni giorno.
E ora c’è il seguito. Gli aggressori saranno sottoposti alla giustizia. L’ambasciata dominicana in Belgio si darà da fare perché siano puniti. Il ragazzo è cittadino spagnolo, legalmente residente in Belgio ed è figlio di madre dominicana.
Probabilmente è un po’ eccessivo affermare che la vittima dell’episodio di razzismo sia dominicana e trattare il caso come una questione nazionale.
Comunque va bene lo stesso.
Le signore hanno aggredito un giovane di colore che rispetta profondamente le donne, legalmente residente e cittadino spagnolo. Certamente non l’avrebbero fatto con uno di quelli che, per religione e cultura delle donne non gliene frega niente, che si aggira sempre in compagnia di altri come lui e che se aggredito solo verbalmente avrebbe reagito ben diversamente e alla fine magari le avrebbe violentate.