Cerca nel blog

mercoledì 1 agosto 2018

Vietato parlare di motivi di bilancio alla base della chiusura della nostra ambasciata. Meglio molto meglio lo scandalo visti! E con i servizi consolari, a che punto siamo?



Per anni prima e dopo la chiusura del 2014 la  nostra ambasciata è stata ignorata dalla stampa italiana e dai media in generale.
Ricordo soltanto un articolo sulla rivista Panorama dal titolo: “E gli italiani rimasero senza ambasciata” del mese di luglio del 2015 e la reazione indispettita di Mentana alla notizia della sentenza, dello stesso mese e anno, del TAR che ne sanciva la riapertura.
In tale occasione Mentana sostenne che quella notizia avrebbe fatto parlare molto e accennava all’inutilità di un’ambasciata italiana in un paese con tante sedi diplomatiche di paesi dell’Unione Europea.
Mentana sbagliava sia perché la notizia non è stata commentata da nessuno, non ha suscitato quindi quello scalpore da lui supposto, sia perché i paesi dell’Unione Europea pensano ognuno per sé e non sono assolutamente disposti a prestare assistenza consolare ai cittadini degli altri paesi dell’Ue.
Chi era convinto del contrario, si è dovuto ricredere.
Per il resto, durante quegli anni, silenzio assoluto da parte della stampa e dei media italiani se si esclude la pubblicazione martellante di articoli del giornale Italiachiamaitalia che se non arrivavano al grandissimo pubblico, davano un’idea a livello di addetti ai problemi degli italiani residenti all’estero della clamorosa ingiustizia subita dalla nostra comunità.
Se stampa e  media ci hanno ignorato per anni, questa situazione si deve dire che si è ribaltata da quando è stato destinato come nostro ambasciatore il dott. Andrea Canepari, che come può apprezzarsi in rete nel corso della sua carriera ha sempre curato questi rapporti.
Di recente è stato pubblicato un articolo dal contenuto più o meno vago, di carattere storico generico che contempla situazioni anche in relazione con il vicino paese Haiti.
Il giornalista Cesare De Carlo del Resto del Carlino sostiene che: “Canepari ha riaperto l’ambasciata un anno fa. Era stata chiusa dalla Farnesina per gravi irregolarità nei visti (a proposito con quali conseguenze?)”,
Evidentemente il nostro ambasciatore che si aggira per la Repubblica Dominicana come se rappresentasse una grande e potente nazione non se la sente di dichiarare il motivo ufficiale della chiusura della nostra ambasciata e cioè la revisione delle spese. Motivo ribadito in giudizio presso il TAR e presso il Consiglio di Stato. L’altra versione quella della chiusura per lo scandalo visti non è stata confermata nemmeno da indagini, testimonianze, sentenze, licenziamenti o altro. Tant’è che lo stesso giornalista si chiede “A proposito e con quali conseguenze?”
Se poi teniamo presente che a decretare la chiusura della nostra ambasciata sono stati due personaggi fortemente legati al mondialismo come Emma Bonino, l’allora  ministro degli esteri e Mario Giro, sottosegretario agli esteri poi promosso a viceministro, ci sorge fortemente il dubbio che questi non avessero la statura morale per punire le malefatte, peraltro mai provate, del personale in forza nella nostra ambasciata.
Considerando il curriculum della Bonino e la sua stretta amicizia con lo speculatore internazionale George Soros e visti i finanziamenti promossi dal santedigino a favore dei paesi del terzo mondo, otto dei quali tra i dieci più corrotti in assoluto, il sostegno dell’erogazione del fondo Africa per 200 milioni per arginare il flusso di migranti con l’esito che è agli occhi di tutti e l’affidamento a società off-shore in outsourcing di pratiche consolari, considerato insomma quanto precede, difficilmente si può pensare che avessero pensato di chiudere un’ambasciata per irregolarità  peraltro mai dimostrate nel rilascio dei visti.
Ciò premesso e cioè che il nostro ambasciatore si fa portavoce di una motivazione non dimostrata delle ragioni che hanno provocato la chiusura della nostra ambasciata, ci auspichiamo un ritorno alla normalità dell’erogazione dei servizi consolari che non può prescindere dalla rimozione del Prenota online e dall’accesso diretto dei connazionali alla sede consolare senza prenotazione, come avveniva prima della chiusura e come avviene nelle sedi di altri paesi di importanza pari al nostro.