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sabato 11 agosto 2018

Il turismo aumenta nella Repubblica Dominicana. Questo è un motivo valido per invogliare all’investimento?







Il turismo aumenta nella Repubblica Dominicana. Questo è un motivo valido per invogliare all’investimento?

Il turismo che aumenta e al quale fanno riferimento gli ottimisti è quello all inclusive che non va confuso con il turismo normale di chi trascorre le sue ferie a contatto con la gente del posto. Inutile quindi investire per questo tipo di turisti che restano rinchiusi nei resort e nei villaggi durante i 15 giorni di durata delle loro ferie.
Vivere nella Repubblica Dominicana è sicuramente il massimo da un certo punto di vista. Comunque chi intende sistemarsi qui dovrebbe essere bene informato, conoscere tutti i pro e tutti i contro di questa sua decisione che comporta l’abbandono dell’attuale attività lavorativa in Italia e magari la vendita di immobili e l’impiego dei risparmi di una vita.
Ci sono tante contraddizioni nella Repubblica Dominicana di cui bisogna tener conto. E non si riesce a elencarle con poche parole.
“Il turismo aumenta e io continuo a investire…”. Prendiamo per vera questa informazione alla quale bisognerebbe aggiungere “…e vi invito a fare altrettanto”. Con i destinatari di questo messaggio comodamente seduti a casa loro davanti alla tastiera dei loro computer, al cospetto di paesaggi meravigliosi e pensando a quanto noiosa è stata finora la loro vita e a quanto sarebbe bello vivere ai tropici dove il sole non manca mai, dove la sabbia nelle spiagge spesso è bianca e dove la gente è allegra, generosa e simpatica.
Il turismo aumenta e c’è chi dice di voler continuare a investire qui, si sta poco a dirlo, ma può anche darsi, non si sa mai, che chi lo dice non abbia nemmeno gli “occhi per piagner”. Di certo il messaggio è lanciato e l’effetto che si vuole raggiungere è quello dell’emulazione.
Scopriamo allora gli altarini di più di qualcuno dei nostri connazionali qui residenti. Disponibili, simpatici, moderni, apparentemente ben disposti, sempre in vista sui social, reagiscono subito, si inalberano quasi sdegnati, se si pubblicano notizie che mettono in cattiva luce qualche aspetto della vita del paese ospitante, tipo la pericolosità degli eventi meteorologici, la frequenza dei movimenti sismici, la corruzione, l’incertezza giuridica, la criminalità dilagante, la disonestà di avvocati e notai ecc. E reagiscono contrariati anche quando queste notizie vengono prese pari pari dalle prime pagine dei giornali dominicani e si chiedono il perché di tanto disfattismo…
Si tratta di puro amore nei confronti della nazione ospitante o c’è dell’altro?
Di recente due fratelli di Caserta hanno fatto i testimonial nel programma di Sky dichiarando tra l’altro: “Qui le persone trovano il giusto equilibrio tra ciò che sentono dentro e ciò che cercano fuori… Ho deciso che volevo trasferirmi qui perché abitare in riva all’oceano non ha eguali…. Ho aperto una piccola attività sulla spiaggia… Non avevo mai fatto il ristoratore, ma sono riuscito ad instaurare subito un buon rapporto con i clienti…” “Se non è garantito il successo lo è sicuramente l’emozione…”
Bei ragazzi, sorridenti e felici, che si presentano bene e che fanno delle dichiarazioni entusiasmanti, ma che purtroppo non sono regolarmente residenti.
Si fa a meno di avvertire i telespettatori invogliati a mollare tutto che per esercitare un’attività qui bisogna avere il permesso di residenza e che ottenerlo non è per niente facile.
Del resto chi lavora nella Rep. Dominicana e non ha lo status di residente è passibile di deportazione immediata, dall’oggi al domani, non come in Italia che ti notificano il provvedimento. Te ne vai con quello che hai addosso.
Investire qui poi come afferma di fare qualcuno perché il turismo aumenta è una parola. Ci sarebbero molti aspetti da prendere in considerazione. Soprattutto quello dell’eventuale disinvestimento successivo e delle sorprese che ne potrebbero derivare ad esempio quella del “suicidio” e della “morte naturale” proprio in questa fase tra il disinvestimento e il ritorno in Italia.
Ma quanti sono gli italiani che gestiscono un’attività nella Rep. Dominicana? Le stime sono diverse, ma non dovrebbero essere in molti se consideriamo come italiani a tal fine i nativi, provenienti dall’Italia e non gli oriundi.
Abbiamo visto che circa 5000 italiani hanno diritto di voto. Di questi oltre la  metà sono oriundi per cui di italiani validi per il ragionamento in questione ne avremo poco più di 2000 e tra questi quanti sono i pensionati? Una percentuale di imprenditori tra il 5 e il 10%?
Pensavo che la ribellione di una parte dei connazionali alle notizie da loro ritenute negative fosse dovuta alla diminuzione dei clienti per le piccole attività alberghiere, gastronomiche e turistiche in generale.
Invece c’è da tener conto soprattutto del settore degli investimenti in immobili e in attività commerciali.
Tra quelli che hanno qualcosa da ridire sulle notizie si trova anche chi oggi dice di avere grande successo nella sua attività e che qualche mese fa manifestava il suo desiderio di trasferirsi in un altro paese per un motivo o per l’altro.
Spesso si può fare l’affare della vita vendendo bene la propria attività imprenditoriale funzionante e redditizia. E a pagarla di più potrebbero essere sicuramente gli italiani che risiedono in Italia e che sono interessati a cambiare vita.
Peccato che nel frattempo siano sorte tante complicazioni che rendono questa possibilità molto remota in quanto ci vuole prima l’ottenimento del regolare permesso di residenza.
E anche essendo residente chi non è a conoscenza del sistema dominicano è votato al sicuro insuccesso.
Allora è inutile voler assumere il ruolo di bravi ospiti di questa meravigliosa nazione e di non gradire assolutamente che si pubblichino in italiano notizie ritenute negative, che però in spagnolo sono alla portata di mano di tutti nelle prime pagine dei giornali locali.