Le rimesse inviate dai dominicani residenti
all'estero sono aumentate del 10,6% tra gennaio e giugno di quest'anno, secondo
gli ultimi dati relativi a questo settore pubblicati dal Banco Central della
Repubblica Dominicana.
Nel primo semestre dell'anno sono pervenuti 3.215
milioni di dollari a titolo di rimesse, ovvero 307,4 milioni di dollari in più rispetto
allo stesso periodo del 2017, secondo le informazioni pubblicate sul sito web
della banca di emissione.
L’incremento del flusso di valuta estera a titolo di
rimesse "è ampiamente spiegato dalle attuali condizioni di piena
occupazione nel mercato del lavoro degli Stati Uniti d'America, il nostro
principale partner commerciale", lo sostiene il portavoce del Banco
Central.
Precisamente, il 77,13% delle rimesse totali è stato
inviato dagli Stati Uniti, dove si concentra la maggior parte dei dominicani residenti
all'estero, mentre il 10,75% proviene dalla Spagna che conta una grande
presenza di dominicani.
Il 66% delle rimesse si è concentrato sull’area di
Santo Domingo e delle province di Santiago e La Vega (nord) e Duarte (nord-est).
Secondo i dati pubblicati lo scorso anno dal
National Institute of Migration (INM), oltre due milioni di dominicani vivono
all'estero, soprattutto negli Stati Uniti.
A quanto pare la politica di Trump volta a
promuovere l’occupazione è alla base di questo aumento delle rimesse.
Un aspetto positivo quindi della gestione del presidente
americano che attualmente si trova nell’occhio del ciclone, attaccato
frontalmente dai media, dalle organizzazioni progressiste e un po’ da tutti
coloro che vorrebbero le frontiere aperte all’immigrazione clandestina.
Più immigrati illegali, più manodopera a buon prezzo
e quindi meno lavoro per coloro che sono residenti e che pagano le tasse.
È così che la pensa Donald Trump.
Il suo obiettivo è aumentare l’attività
imprenditoriale nazionale, l’occupazione e il consumo e quindi tagliare i ponti
per quanto possibile con l’estero e soprattutto farla finita con l’ingresso
costante di latinoamericani attraverso la frontiera con il Messico.
E il muro? Non se ne parla più…