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sabato 4 agosto 2018

La morte dello svizzero francese Sebastien Preisig diventa un giallo, uno dei tanti a cui ci siamo ormai abituati



Questa volta la vittima è uno svizzero. Abitava da solo in un appartamento nell’urbanizzazione Jardines del Norte di Boca Chica. Era arrivato nella Repubblica Dominicana secondo quanto dichiara lui stesso nel suo blog “El Dominisuisso” verso la fine del 2014.
Un nostro connazionale sostiene al riguardo: “Lo conoscevo molto bene, era uno scrittore svizzero amante della RD al punto di esservisi trasferito. Teneva un blog per far conoscere la RD e soprattutto Boca Chica. Era arrivato con abbastanza soldi per poter vivere di rendita e stava scrivendo un libro in sette lingue sulla RD.
Subito dopo il suo arrivo nel 2014 conobbe una ragazza e i problemi iniziarono. Il suo editore lo licenziò perché aveva perso la testa. Cominciò ad avere brutte frequentazione con altre donne e “chulo” (ruffiani) e venditori di terreni, affare del secolo. Alla fine non gli era rimasto più  niente ed è stato costretto a vendere escursioni.
Poi un giorno ha pensato di poter comprarsi un terreno e mi aveva scritto, ma io gli dissi di fare molta attenzione e il mese scorso mi inviò la foto, poi più niente.
Voleva vivere qui fino alla fine dei suoi giorni e ci è riuscito,,, ma troppo presto!
Lascia una bambina di 13 anni.
Ex pompiere con medaglie per aver salvato gente in tutto il mondo. Dal Giappone a L’Aquila.”
Nel suo blog Sebastien, commentando il suo soggiorno nella Rep. Dominicana sostiene che: “Siamo lontani dal paradiso. Voglio dire che non esco di notte (a far cosa? Ho il mio lavoro) e rientrare a casa mia dopo il tramonto a piedi e solo può diventare pericoloso anche se il tragitto è breve. Qui le regole del gioco cambiano costantemente, Non si può scartare questo aspetto delle belle cose che io racconto.
L’ho già detto in un mio articolo precedente: qui è come una giungla, ma con le strade e la corrente elettrica. Tutto lì. Sta a voi soltanto la scelta di recarvi alla fonte d’acqua quando la tigre si sta abbeverando…
La prudenza è d’obbligo quando vi trovate in un intorno che non conoscete (e che non vi conosce). Ma questo mi pare che succeda anche in certe città europee. Da qui l’importanza di studiarsi bene le regole del gioco e di conoscere la giungla nella quale vivete. Per essere preparato in questo senso mi ci sono voluti due anni.”
Il 47enne cittadino svizzero Sebastien Preisig è stato rinvenuto giacente sul pavimento in stato di decomposizione, in mezzo a una pozzanghera di sangue ormai prosciugato e con un tavolino di plastica che gli copriva la testa. Questo fatto è stato ritenuto un’evidenza di una feroce aggressione nei suoi confronti.
La stampa tedesca ha reagito subito per il cognome dello svizzero quando ancora non si conosceva la sua cittadinanza. Nella fonte informativa, dalla quale i tedeschi hanno attinto, si parlava di forti segni di decomposizione, di pozzanghera di sangue prosciugata e di segni di violenza sul corpo.
Ora questa fonte è stata rimossa e Diario Libre ha smentito tutto e ha riferito che si attende l’esito dell’autopsia.
Ecco un giallo nel giallo. Abbiamo già visto che si fa fatica ad ammettere l’omicidio di stranieri, ad esempio con Fernando Ranni nella stessa cittadina di Boca Chica senza andare molto lontano.
Quando l’omicidio però è stato riconosciuto, perché era impossibile il contrario, il caso è rimasto insoluto.
Non sappiamo come andrà a finire questa storia, ora attendiamo l’esito dell’autopsia. Constatiamo però che ci sono state delle smentite gravissime che non rendono chiara la situazione.
Qualcuno dice che se risulta che Sebastien Preisig non è stato vittima di un omicidio vuol dire che a Boca Chica non ci sono assassini in giro. Al riguardo c’è da dire che i quattro o cinque omicidi registrati come tali negli ultimi due o tre anni non sono stati risolti… E allora almeno quegli assassini sono ancora in giro.