Ultimamente si sollevano lamentele per il pagamento
dei 10 euro o 10 dollari da parte di tutti i viaggiatori in entrata nella
Repubblica Dominicana. Di fatto questa viene considerata una tassa assurda
perché nessuno dovrebbe essere costretto a pagare per entrare nel suo paese. Le
autorità si nascondono dietro a un dito e sostengono che chi ha diritto al
rimborso lo può chiedere una volta che ha fatto ingresso nel paese rivolgendosi
al corrispondente sportello o anche online.
“Per molti la procedura è laboriosa e lasciano perdere”.
Sostiene il giornale tedesco locale DOMREP MAGAZIN.
In tal modo lo stato ottiene introiti addizionali
che se considerati nel loro insieme sono significativi.
Certo per i turisti la misura rappresenta una
semplificazione perché ora si evitano le code dopo il lungo viaggio. Beh se per
i turisti all inclusive va bene… se per la forte lobby dell’industria turistica
va bene, chi se ne infischia dei nativi e residenti che ci rimettono i 10
dollari o euro a persona ingiustamente? Business is business!
Ma al di là delle grandi cifre che quest’industria
apporta al PIL, degli stipendi e salari ai dipendenti, della spesa in prodotti
locali equiparabile a quella necessaria per alimentare una città di 300.000
persone per un intero anno (sono 7.000.000 i turisti e in media ci rimangono 15
giorni). Al di là di tutto questo a livello di imposte e di opere sociali resta
molto poco allo stato dominicano perché questo tipo di attività gode di
esenzioni fiscali notevoli.
Comunque se gli investitori esteri sono contenti… contenti loro, contenti tutti! In definitiva
questi, gli investitori, sono anche felici di pagare poco la manodopera, per
cui favoriscono il sorgere di mega bidonville haitiane, non spendono un peso
per favorire il contesto, aumentando ad esempio la pulizia e la sicurezza: gli
investitori vengono a lucrare mica a fare opere di bene!
Naturale… e allora ben venga un’imposizione
ulteriore ai nativi che rientrano a casa se i turisti merce non fanno più file!