Propongo che per riguardo verso i connazionali che
hanno un’attività a Boca Chica si smetta di chiamarla “Boca Schifo”. Un’evidente
forzatura perché “schifo” non è assonante con Chica (cica). A che scopo? Per
ridere?
In realtà gli italiani di Santo Domingo spesso si
recano in quella che continua ad essere ancora oggi una spiaggia da sogno, la
Regina dei Caraibi.
Sanno come muoversi nella cittadina di mare e dove
sistemarsi senza spendere tanto. La
macchina la lasciano ben custodita per tutta la giornata e si godono il sole e il
mare. È contaminato? E chi lo contamina? C’è il porto, c’è questo e c’è quest’altro, ma la forza del Mar dei Caraibi spazza via
tutto.
E dopo aver trascorso alcune ore di relax e aver
pranzato in qualche ottimo ristorante, la sera o ti mangi una pizza come si
deve nella Duarte o te ne ritorni a Santo Domingo in tutta tranquillità.
E allora perché “Boca Schifo”? Se non vi piace, per dirla alla dominicana,
ritornate da dove venite, se puzza (quando mai?) andate da un’altra parte
perché non è assolutamente vero a meno che la puzza non ce l’abbiate proprio sotto
il naso?
Boca Chica ha la sua storia e va rispettata come
cittadina. I suoi legami con l’Italia e con gli italiani sono sin dalla sua
nascita evidenti e vi abitano oltre un migliaio di connazionali, 350 dei quali iscritti
all’AIRE.
L’appellativo di “Boca Schifo” attualmente in voga
non mi sembra meritato e in periodi di diminuzione dei turisti “fai da te” può
essere considerato anche tendenzioso.
Si vuole dirottare i frequentatori di Boca Chica
altrove? A Sosúa magari? Peccato che nei mesi invernali non ci sia confronto
tra il Mar dei Caraibi al Sud e l’Oceano Atlantico al nord.
Chi ama Boca Chica ci ritorna perché al cuore non si
comanda! Il moto ondoso del nord è molto maggiore e fa pensare al freddo anche quando fa caldo.
La diminuzione del flusso del turismo “fai da te”
che maggiormente interessa i nostri ristoratori e albergatori connazionali è
dovuta a diversi fattori che dovrebbero essere stati ormai superati tra cui
anche la storia dei soggiorni prolungati e dei respingimenti, l’inefficienza
dell’erogazione elettrica l’anno scorso, gli accumuli di spazzatura per qualche ora, i “buscones”
alla ricerca di mance per i servizi più svariati.
Speriamo che Boca Chica, la Regina dei Caraibi,
riacquisti presto quello splendore che l’ha sempre contraddistinta e che le
attività imprenditoriali dei nostri connazionali possano rifiorire.
Loro sanno perfettamente cos’è che non va. Comunque
teniamo presente che non siamo in Svizzera e tutte le rose hanno anche delle
spine.
Un po’ alla volta si risolverà tutto, c’è tanta
carne sul fuoco in termini di progetti per Boca Chica. Serve pazienza… Lasciamo
perdere il “Boca Schifo”!