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giovedì 24 febbraio 2022

Che cos'è la burundanga



La "burundanga" o la sostanza chimica chiamata "scopolamina" viene utilizzata nelle zone turistiche, senza che le autorità possano arrestare i malfattori.

Diversi casi sono già stati registrati nell'area turistica di Bavaro di cui sono state vittime delle persone ivi residenti.

È successo a un cittadino francese, intercettato a Veron da sconosciuti che gli hanno offerto un "oggetto metallico antico” risalente all'anno 1940, "presumibilmente" valutato in RD$ 250.000.

Nel momento in cui gli estranei hanno consegnato l’” oggetto" al cittadino francese, questi è rimasto "ipnotizzato" ed è stato indotto ad andare alla ricerca della somma di RD$ 250.000 per l’acquisto dell'oggetto.

Una volta in possesso dei soldi, i malfattori si sono dileguati, lasciando il francese in "trance" per diversi minuti.

Non si tratta del primo caso nella zona. Una signora è stata anche lei vittima di estranei che le hanno consegnato un presunto "oggetto d'oro" per il quale la donna ha esborsato sotto l’effetto della droga RD$ 80.000.

La burundanga è una droga utilizzata per scopi criminali, in quanto la vittima, una volta intossicata esegue qualsiasi ordine che le viene impartito senza resistere, cioè, se richiesto, consegna il proprio denaro e i beni personali senza esitare. Frequentemente la burundanga viene usata a scopo di rapina. L’abuso sessuale, secondo i dati a disposizione corrisponde a meno del 5% dei casi.

Ciò che rende difficile alla vittima il riconoscimento della droga è che ha alcun sapore né odore. Può essere somministrata in diversi modi come ad esempio attraverso il cibo, le bevande (se si tratta di bevande alcoliche l'effetto depressivo aumenta) o anche attraverso l’inalazione (ad esempio, un sigaro o un fazzoletto contaminati).

La scopolamina è una droga molto pericolosa, anche perché se l’aggressore eccede in pochi microgrammi la dose massima può provocare la morte.

Non per niente tra i suoi componenti c’è la nostra Belladonna, tanto amata dai fratelli Cesare e Lucrezia Borgia che circa 500 anni fa la usarono con frequenza e con grande successo nelle corti del tempo.