Il Comites dovrebbe limitarsi a fare da interfaccia
tra le autorità consolari e la comunità italiana. Ci sono indubbiamente però
altri interessi in gioco. Ne menzioniamo uno:
La rivista Azzurro Caribe viene pubblicata in
formato cartaceo ogni mese nella Repubblica Dominicana ed è disponibile
gratuitamente in alcuni ristoranti italiani di Santo Domingo e anche in
ambasciata. Il direttore è Pierpaolo Filosa, fratello di Ricky Filosa. La
rivista riporta una manciata di articoli, è filo-MAIE, la conoscono in
pochi. Ebbene, il Comites precedente,
quello di Panama per intenderci, ha espresso il suo parere favorevole
all’erogazione alla rivista del contributo pubblico. Si tratta di 20.000 euro circa
per poche ore di lavoro e quattro copie da stampare.
In Uruguay invece è successo esattamente il
contrario. Il gruppo di maggioranza MAIE del Comites Montevideo ha votato
contro la concessione di un finanziamento al giornale Gente d'Italia. Si tratta
di uno dei principali giornali in lingua italiana rimasti. Il suo torto: aver
sostenuto Fabio Porta nello smascheramento dei brogli in Argentina che hanno portato
al Senato Adriano Cario. Ora Fabio Porta come senatore ha presentato
un'interrogazione parlamentare. Ecco stralci di quanto riferito in una sua intervista
concessa al giornale ItaliaChiamaItalia.
Nella sua interrogazione chiede al Ministro Di Maio
“di dare chiare e urgenti disposizioni ai
rappresentanti diplomatico-consolari operanti in Uruguay affinché l’esercizio
delle prerogative riconosciute agli organismi di rappresentanza locali, per la
loro stessa efficacia, siano ricondotti rigorosamente nell’alveo delle leggi e
della prassi amministrativa esistenti, superando prevenzioni di parte e scorie
localistiche”.
“La vicenda personale che mi ha riguardato– conclude
l’esponente del PD riferendosi al suo ricorso contro i brogli elettorali – ha
dimostrato come ci siano pericolosi e frequenti fenomeni malavitosi e
atteggiamenti che minano l’esercizio della partecipazione democratica delle
nostre comunità all’estero; non è ammissibile che anche la libertà di stampa e
di espressione venga minacciata in questo modo, ancor più se ciò dovesse
avvenire con l’eventuale compiacenza delle nostre autorità consolari”.