Un mio articolo del 24/1/2021
Dalle dichiarazioni dell'assassino Antonio Lantigua, si evincono alcune certezze. Di seguito le elenchiamo tutte.
Innanzitutto si capisce subito che il 46enne dominicano è un balordo che ha anche il vizio del gioco per cui è sempre a corto di nonostante svolga delle attività artigianali;
il Lantigua ha una convivente;
ha ucciso la Lepore con le sue mani, strangolandola e sferrandole un pugno;
ha rinchiuso il corpo nel frigorifero;
si è recato subito dalla sua compagna, le ha fatto fare un trasloco e ha dipinto la casa.
Quindi, il Lantigua è uscito dalla casa della sua vittima con soldi di questa che ha utilizzato immediatamente. Questo, oltre agli oggetti che si è portato via e che ha venduto lungo la sua fuga a Puerto Plata.
A questo punto si potrebbe già parlare di omicidio a scopo di rapina.
Esistevano però dei rapporti di lavoro tra la vittima e il suo omicida. La Lepore avrebbe commissionato dei lavori di fucinatura al Lantigua per i quali non sarebbe stato previsto alcun pagamento. La carpigiana avrebbe prestato dei soldi a una terza persona dietro l’intermediazione dell’omicida.
Questo fatto va interpretato nel seguente modo: il Lantigua ha presentato un fabbro alla carpigiana che ha preso i soldi in anticipo per dei lavori che non ha eseguito. La Lepore ha preteso quindi l’esecuzione di quei lavori dal Lantigua.
Dell’eventuale ingaggio per l’omicidio della Lepore da parte della Benati si accenna vagamente. Il Lantigua aveva bisogno di denaro eppure non ha pensato di rivolgersi alla Benati per ottenere il pagamento di quanto presumibilmente pattuito. Semplicemente si è dato alla fuga.
Si deve ritenere che il coinvolgimento della Benati è inventato di sana pianta.
Il balordo omicida, intervistato come una star, può dire quello che vuole. Questa purtroppo è una delle trappole nelle quali si può incappare dappertutto ma in particolare in questo paese. Anche il suo ruolo di Sanky Panky che avrebbe intrattenuto con la carpigiana è poco credibile poiché questa era omosessuale dichiarata.
Speriamo che i connazionali Ilaria Benati e Jacopo Capasso riescano a tirarsi fuori da questa brutta storia.
Purtroppo i pubblici ministeri locali tendono a presentare le cose come non sono e ad avallare tesi di gente assolutamente inaffidabile.