L’ex senatore Giuseppe Visca vuole portare
all'attenzione dei connazionali qui residenti la situazione che si è venuta a
creare nel Comites Santo Domingo.
Egli sostiene che “la Lic. Diana Spedicato e il Lic.
Flavio Bellinato esercitano come professionisti a Santo Domingo l'attività di
fornire servizi di varia natura amministrativa (traduzioni, visti, permessi di
residenza ecc.) ai cittadini italiani. Entrambi si sono presentati come
candidati per l'elezione del Comites di Santo Domingo e sono stati eletti con
un considerevole numero di preferenze. In questo sono stati aiutati dal fatto
che disponevano degli indirizzi dei loro clienti (votanti), del telefono e delle
e-mail ecc. Successivamente è stata nominata la Lic. Diana Spedicato Presidente
del Comites e il Lic. Flavio Bellinato, consigliere.
Il Comites ha come finalità, dettata dalla legge di svolgere
determinate funzioni a favore della comunità italiana, in special modo alla sua
tutela, aiutandola e indirizzandola con la semplificazione dei servizi e con il
soddisfacimento delle esigenze quotidiane.
Certamente, la posizione di alto rilievo istituzionale
di cui godono la Presidente Spedicato e il consigliere Bellinato oggettivamente
li mette in una situazione di privilegio, essendo diventati un punto di
riferimento per la comunità italiana e per il suo fabbisogno di servizi,
creando, di fatto, una situazione di monopolio nel mercato a discapito degli
altri professionisti, la cui attività professionale non può che risentirne.
Mi permetto di portare un semplice esempio: non mi sembrerebbe
appropriato mettere un “vampiro” alla presidenza di un Ente di Raccolta del
sangue.
L’elemento che ha scatenato la contrarietà della
minoranza è stata la presentazione ai voti di una proposta di commissione con
il nome DIRITTI CIVILI E SERVIZI AL CITTADINO il cui comma 4 recita: ”Promuovere
il funzionamento corretto ed efficiente dei servizi dedicati ai connazionali,
rapportandosi con le istituzioni competenti.
Questa proposta fa pensare che sia chiara la volontà
di istituzionalizzare il controllo dei servizi richiesti dai cittadini italiani
sotto la potestà decisionale esercitabile dalla Presidente nelle sue funzioni,
che avrebbe così rapporti diretti con i potenziali clienti.
Preso atto che sussistono chiari ed evidenti
elementi che sono palesemente contrari al codice etico e morale di un ente al
servizio della comunità, al fine di poter permettere una rappresentanza nel
COMITES basata sulla trasparenza, il disinteresse personale, la difesa dei
valori che regolano la buona e seria convivenza tra l’ente e la comunità
italiana, ritengo che per ragioni di moralità ed etica, la presidente Spedicato
ed il consigliere Bellinato debbano dimettersi, rinunciando così al vantaggio
di avere una posizione preminente all’interno del Comites e mettendoli nelle
condizioni di esercitare con pari opportunità concorrenziali la loro attività
professionale.”