L'Indice dei prezzi al consumo (CPI) ha superato le
previsioni del Banco Central in termini di anno in anno (gennaio 2021 e gennaio
2022) per il fatto che l'inflazione si è collocata all'8,73%, supportata da
incrementi di abitazioni, alimenti e bevande non alcoliche e trasporti.
Secondo il rapporto CPI della Banca Centrale, a
gennaio di quest'anno si registra una variazione del 3,45%, a causa dell'aumento
del 15,43% della tariffa elettrica disposto dalla Sovrintendenza per l'energia
elettrica nell'ambito del Patto nazionale per la riforma del settore elettrico.
Inoltre, il comportamento delle citate voci è stato
influenzato dal gas di petrolio liquefatto per uso domestico (GPL) per il
2,20%, dai servizi di supporto vitale per lo 0,89% e dalle vernici (0,59%).
Per quanto riguarda la crescita dell'1,17% negli
alimenti e nelle bevande analcoliche, si rilevano gli aumenti registrati nei prezzi
delle banane verdi (10,79%), pollo fresco (0,66%), limoni (25,62%), riso
(0,68%), uova (1,59%), caffè (2,06%), carne di maiale (1,76%), patate (4,42%), manzo
(1,31%), olio di soia (1,06%), avocado (5,69%), piselli (5,57%), gelato (9,81%),
pomodoro (1,56%) e insaccati (0,61%) tra gli altri. Invece, i peperoni (-6,07%)
e le cipolle (-1,39%) hanno registrato prezzi più bassi.
Nei trasporti, la cui variazione è stata dello
0,88%, il BCRD attribuisce l'andamento di gennaio agli incrementi di benzina
normale (2,24%) e Premium (2,52%), gas liquefatto (GPL) per autoveicoli (2,20%)
e diesel (3,24%) a seguito degli adeguamenti settimanali stabiliti dal
Ministero dell'Industria, Commercio e Mipymes (MICM).
La Banca Centrale spiega che "le pressioni
inflazionistiche sono state più persistenti del previsto".