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giovedì 10 febbraio 2022

Ricky Filosa interviene sul “Caso Comites Santo Domingo”

 


Ricky Filosa ha assunto un ruolo da protagonista nella vicenda del Comites Santo Domingo che a due mesi dalla sua nascita sta perdendo già i pezzi.

Nel suo giornale ItaliaChiamaItalia, una volta per tutte rivela cosa pensa di questo ente e fa subito una distinzione netta tra opposizione e ostruzionismo.

Ricky Filosa pensa evidentemente che il Comites sia una sorta di amministrazione comunale e, quindi, di natura prettamente politica, per cui chi ha vinto le elezioni si prende carico dell’esecutivo e della gestione, proponendo e approvando, salvo la formalità del tutto discrezionale di consentire all'opposizione di esprimere la sua opinione.

Il Comites invece non c'entra o non dovrebbe c’entrare con la politica.  Tant’è vero che la piattaforma vincente ha nascosto fino all'ultimo la sua appartenenza al MAIE. C’è chi a elezioni finite ha sostenuto che ai vincitori non sarebbe andata così bene se avessero svelato l'appartenenza al partito sudamericano.

Quindi, secondo il modo di vedere di Filosa, i vincitori governano e basta, salvo qualche riferimento retorico al diritto di opinione dell’opposizione, il che rappresenta una palese offesa all’intelligenza altrui. E in questo la Spedicato e il Filosa sicuramente eccellono.

Ecco un commento recente di Diana Spedicato: “Il COM.IT.ES. di Santo Domingo - è opportuno ricordare la sua funzione e anche il suo nome - è un organo composto di volontari che hanno deciso di dedicare un po’ del proprio tempo a portare avanti le richieste ed esigenze dei cittadini italiani in Repubblica Dominicana, dinanzi alle autorità e organismi competenti e nei limiti delle funzioni che stabilisce la legge.

Quindi ben venga chi presenta richieste e segnalazioni, verranno opportunamente analizzate, discusse e canalizzate…”

Ovviamente questa posizione della Spedicato è stata nettamente smentita nell'ultima assemblea straordinaria.

Ricky Filosa la pensa in modo diametralmente opposto: “Veniamo al sodo. Ci sono state le elezioni: c’è chi ha vinto e chi ha perso. Chi ha vinto ha l’onore e la responsabilità di guidare il Comitato degli Italiani all’Estero verso la direzione che crede più opportuna; chi ha perso ha il dovere di portare avanti un’opposizione, si spera costruttiva, e di far sentire anche la voce della minoranza, che certo non può essere esclusa o dimenticata solo perché tale.

Dunque, una maggioranza al timone della nave e una minoranza che partecipa e porta i propri contributi, anche critici. Ma sempre con lealtà e nell’interesse dei connazionali. Non per propri scopi personali o politici. Ci siamo?”

Non è così. Intanto nell'ultima assemblea straordinaria è emerso un clamoroso conflitto d’interesse. Questo ha provocato la defezione del vice presidente Giuseppe Visca dal gruppo MAIE.

La composizione del gruppo di maggioranza ora è uguale per il numero a quella dell’opposizione. La Spedicato intende imporsi nelle votazioni con il suo voto che vale doppio? Non sembra sostenibile come modalità dove si parla di dialogo, confronto e collaborazione.

Intanto, in quella assemblea, il gruppo MAIE si è arroccato e ha presentato al voto proposte già elaborate con la previsione di imporle grazie alla maggioranza detenuta previo il contentino dell’opinione anche eventualmente contraria dell’opposizione. E in due occasioni è stato fatto valere, ai fini dell’approvazione, il valore doppio del voto della presidente.

Dulcis in fundo: ora, così come stanno le cose, se l'opposizione si ritira non si può più votare perché viene a mancare il quorum…

Il Comites Santo Domingo o Comites MAIE è diventato, quindi, subito praticamente non più funzionale perché gestito secondo un criterio sbagliato.

Pensare di andare avanti a colpi di maggioranza non è proponibile. Le decisioni devono essere prese all'unanimità o quasi e le proposte da sottoporre al voto devono essere elaborate da tutti i membri del Comites.

Qui non esiste maggioranza o minoranza: esiste solo una comunità di italiani da tutelare. Un concetto difficile da capire, soprattutto da parte di certe persone.

Riguardo al conflitto d’interessi sostiene Ricky Filosa: “E non parliamo certo di conflitti d’interesse, per carità. Anche perché nessuno ne uscirebbe illeso. Siamo tutti in conflitto d’interesse, in un modo o nell’altro, a ben guardare.”

Sarà vero. Comunque la Spedicato in 10 anni può solo dire di aver avuto un grande successo nella Repubblica Dominicana e questo lo deve sicuramente ai servizi professionali prestati ai connazionali non a titolo gratuito. A suo tempo ha partecipato a iniziative atte a invogliare gli italiani a trasferirsi nella Repubblica Dominicana, una specie di importazione di potenziali clienti, con i soldi in mano, per pratiche varie, consulenze e acquisti di immobili e di attività. Ora come presidente del Comites potrebbe avere la possibilità di canalizzare a suo favore questo tipo di domanda di mercato tanto remunerativa.

Di fatto l’ipotesi degli italiani intenzionati a trasferirsi nella Repubblica Dominicana è stata da lei menzionata come esempio nell’illustrazione della commissione Diritti Civili e Servizi al Cittadino.