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mercoledì 16 febbraio 2022

Kakao Talk, un'altra truffa piramidale nella Repubblica Dominicana?

 



Centinaia di persone hanno investito denaro per svolgere i compiti, per i quali c’è chi ha investito anche RD$ 200.000.-, ma la piattaforma è crollata.

Con l’ambizione di poter generare fino a RD$ 200.000.- al mese, centinaia di persone nel paese hanno abboccato e si sono coinvolte in un altro presunto schema piramidale attraverso Kakao Talk, un'applicazione il cui nome è simile al sistema di messaggistica coreano, promettendo importi esorbitanti senza fare il minimo sforzo.

Secondo le persone truffate, l'attività consisteva nell'iscriversi con il numero di cellulare all'applicazione con un collegamento fornito da un conoscente. Una volta dentro, il denaro si generava svolgendo delle attività, che consistevano nel mettere mi piace e seguire i canali YouTube, Facebook, Instagram e TikTok.

I nuovi utenti entravano nel livello 0, su un totale di 5, e ricevevano l’assegnazione di tre compiti per ottenere USD 20. Ogni compito poteva far guadagnare fino a due dollari. Per fare più compiti, per guadagnare più soldi bisognava salire di livello, ma per questo bisognava pagare 100 Tether (una criptovaluta) per il livello 1 e 3.600 Tether per il livello 5.

Il Tether (USDT) è una criptovaluta creata nel 2014 alla pari del dollaro e venduta su Binance, una piattaforma globale di scambio di criptovalute.

Cioè, quando una persona paga fino a tremila dollari in USDT per il livello cinque, potrebbe generare USD120 al giorno e USD 3.600 al mese secondo i dati di alcune vittime che non hanno svelato i loro nomi.

I profitti ottenuti da molti si sono diffusi a macchia d'olio nei gruppi WhatsApp e Telegram, che hanno motivato altri a prendere prestiti, vendere proprietà e salire ai livelli più alti.

È stato segnalato che la piattaforma aveva avuto problemi per giorni, ma questo martedì, all'improvviso, è rimasta fuori servizio. Una trappola ben congegnata?

Il dominio home.kakaotiktok.com era disabilitato e il numero fornito dal presunto amministratore della piattaforma nella Repubblica Dominicana non era più accessibile.