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martedì 22 febbraio 2022

Riunione virtuale o riunione presenziale. La maggioranza MAIE del Comites Santo Domingo ha scelto secondo la sua convenienza

 



Dopo due anni di pandemia alcune cose non torneranno mai ad essere come prima ad esempio le riunioni virtuali difficilmente ridiventeranno presenziali salvo rare eccezioni. Via Zoom o con altre applicazioni, è tutto molto più semplice. Nelle due assemblee del Comites Santo Domingo, tenutesi finora c'è stata la massima trasparenza. Il pubblico vi ha potuto assistere e si sono rispettate le disposizioni di legge. Tutto a un tratto, dopo la sospensione delle misure restrittive da parte del governo dominicano, la maggioranza MAIE ha deciso di convocare un’assemblea con la modalità presenziale.

I partecipanti dovranno quindi recarsi nella Ciudad Colonial, partendo dalle loro abitazioni anche situate in cittadine di provincia distanti decine o centinaia di chilometri, dovranno affrontare gli ingorghi delle ore di punta, cercare un parcheggio in prossimità del luogo di destinazione e camminare qualche centinaio di metri, rischiando magari anche di essere rapinati.  Dulcis in fundo si troveranno all’interno di un ufficio ristretto in epoca di pandemia. Sì, perché questa è stata dichiarata endemica nella Repubblica Dominicana.

E perché tutto questo?  Beh, iniziamo dalla scarsa presentabilità sullo schermo di qualche consigliere del gruppo MAIE con un atteggiamento poco consono alla gentilezza e ai canoni di civiltà ai quali siamo abituati in certi ambienti, qualcun altro è costantemente assente, impegnato in altre faccende. Via Zoom si vede anche la trasformazione della presidente che smette di essere un’avvenente signora dal bel sorriso per diventare un’esecutrice inflessibile del regolamento che non gradisce il dialogo e che ribadisce a ogni piè sospinto che il suo gruppo ha vinto le elezioni del Comites, precludendo di fatto il dialogo con la minoranza.

Ora dal punto di vista dei numeri, maggioranza e opposizione hanno sei consiglieri ciascuna. Il consigliere che ha abbandonato il gruppo MAIE, a seguito della polemica sul conflitto d’interesse, potrebbe anche dimettersi o ammalarsi. Perché no? E allora Eureka, Eureka, dal cappello del mago non salta fuori un coniglio ma la convocazione di un’assemblea presenziale. Il consigliere ribelle quasi ottantenne deve partire da Boca Chica recarsi nella Ciudad Colonial, parcheggiare a qualche centinaio di metri dal locale fissato per l’assemblea e raggiungerlo camminando. Una volta dentro l'ufficio stipato di gente potrebbe anche contagiarsi del virus che è sempre in circolazione. Dimettendosi o ammalandosi, lascerebbe il posto a un altro consigliere e la maggioranza MAIE all'interno del Comites verrebbe ripristinata. Manca l'etica? La politica non c'entra con l’etica e il gruppo MAIE è legato alla politica.