Dopo due anni di pandemia alcune cose non torneranno
mai ad essere come prima ad esempio le riunioni virtuali difficilmente
ridiventeranno presenziali salvo rare eccezioni. Via Zoom o con altre
applicazioni, è tutto molto più semplice. Nelle due assemblee del
Comites Santo Domingo, tenutesi finora c'è stata la massima trasparenza. Il
pubblico vi ha potuto assistere e si sono rispettate le disposizioni di legge.
Tutto a un tratto, dopo la sospensione delle misure restrittive da parte del
governo dominicano, la maggioranza MAIE ha deciso di convocare un’assemblea con
la modalità presenziale.
I partecipanti dovranno quindi recarsi nella Ciudad
Colonial, partendo dalle loro abitazioni anche situate in cittadine di
provincia distanti decine o centinaia di chilometri, dovranno affrontare gli ingorghi
delle ore di punta, cercare un parcheggio in prossimità del luogo di
destinazione e camminare qualche centinaio di metri, rischiando magari anche di
essere rapinati. Dulcis in fundo si
troveranno all’interno di un ufficio ristretto in epoca di pandemia. Sì, perché
questa è stata dichiarata endemica nella Repubblica Dominicana.
E perché tutto questo? Beh, iniziamo dalla scarsa presentabilità
sullo schermo di qualche consigliere del gruppo MAIE con un atteggiamento poco
consono alla gentilezza e ai canoni di civiltà ai quali siamo abituati in certi
ambienti, qualcun altro è costantemente assente, impegnato in
altre faccende. Via Zoom si vede anche la trasformazione della presidente che
smette di essere un’avvenente signora dal bel sorriso per diventare
un’esecutrice inflessibile del regolamento che non gradisce il dialogo e che
ribadisce a ogni piè sospinto che il suo gruppo ha vinto le elezioni del
Comites, precludendo di fatto il dialogo con la minoranza.
Ora dal punto di vista dei numeri, maggioranza e
opposizione hanno sei consiglieri ciascuna. Il consigliere che ha abbandonato il
gruppo MAIE, a seguito della polemica sul conflitto d’interesse, potrebbe anche
dimettersi o ammalarsi. Perché no? E allora Eureka, Eureka, dal cappello del
mago non salta fuori un coniglio ma la convocazione di un’assemblea
presenziale. Il consigliere ribelle quasi ottantenne deve partire da Boca Chica
recarsi nella Ciudad Colonial, parcheggiare a qualche centinaio di metri dal
locale fissato per l’assemblea e raggiungerlo camminando. Una volta dentro
l'ufficio stipato di gente potrebbe anche contagiarsi del virus che è sempre in
circolazione. Dimettendosi o ammalandosi, lascerebbe il posto a un altro
consigliere e la maggioranza MAIE all'interno del Comites verrebbe
ripristinata. Manca l'etica? La politica non c'entra con l’etica e il gruppo
MAIE è legato alla politica.