I candidati si ripropongono agli elettori. Salgono sullo
scenario abbandonato una volta eletti qualche hanno fa e si mettono in vista nuovamente
come delle modelle in una parata di gran moda. Tante fotografie, tanta
eleganza, tanto glamour per dare a intendere quello che non c'è. Non importa
che tu sia un deficiente, l'importante è che ti presenti bene, che dia a
intendere che dietro la bella apparenza ci sia anche un contenuto valido. I
candidati si limitano ad abbozzare delle iniziative, si fanno fotografare mentre
le leggono e diffondono il tutto in pubblico, tante promesse, quasi ci fosse
una probabilità su un milione che qualcosa di tutto quello di cui cianciano si
trasformi in un provvedimento legislativo. Vendono fumo per voti. Non si
spostano molto perché costa e sperano che con i social media basti. Difatti i
rimborsi elettorali non ci sono più e la circoscrizione estero è troppo estesa.
Meglio le reti sociali, tanto meglio! Meglio le fotografie vestiti di tutto
punto, magari in compagnia di qualche personaggio che va per la maggiore, non
importa chi, basta che sia noto, fumo negli occhi del potenziale elettore. Foto,
parole vuote... dove è andata a finire l'oratoria che coinvolgeva ed entusiasmava
le masse? Quell'arte che da sempre chi vuole ottenere l'appoggio degli altri deve
possedere...
Si punta più sull'apparenza che sulla sostanza, talché
difatti questi candidati una volta eletti non svolgono affatto una funzione di sostegno
dei loro elettori, non si battono per difendere i loro interessi. In realtà
come potrebbero? Essi sono fondamentalmente delle nullità, incapaci di arguire,
di pensare, di battersi con l'oratoria o con degli scritti pungenti. Delle nullità
intellettuali che talvolta rasentano l'analfabetismo, che talvolta fanno addirittura
ridere per non piangere. L'ignoranza non è una colpa, è una colpa semmai
eleggere degli ignoranti e degli incapaci. Lo smantellamento della rete
diplomatica estera non si sarebbe verificato e non saremmo mai giunti a questa
situazione se i 18 parlamentari eletti nella nostra circoscrizione fossero
tutti all'altezza dell'incarico assunto e dei compensi che percepiscono. E nemmeno
la rete di contenimento CO.MI.TES e CGIE si è contraddistinta nell'attività di
denuncia delle irregolarità e dell'arbitrarietà di una Farnesina che rema
fondamentalmente contro gli interessi dell'Italia e degli italiani.
In una situazione così noi italiani all'estero dobbiamo saper
scegliere: da una parte l'apparenza e dall'altra la sostanza. Qual è la
differenza? Semplice, la sostanza siamo noi, i nostri interessi e quelli dei
nostri figli. La sostanza sta nel modo in cui ci organizziamo e ciò al di là
delle deleghe che possiamo dare a Tizio o a Caio. Dobbiamo imparare a farci
sentire e a farci vedere, dobbiamo conoscere quelli tra di noi che meritano di
essere scelti come leader e ciò per meriti sul campo. Bando alle chiacchiere e
alle parate dei fighi. Ci stanno scippando il diritto di essere italiani, a noi
e ai nostri figli! Incominciamo a uscire per la strada, a formare all'interno
dei nostri gruppi politici di qualunque colore essi siano dei comitati che si
dedichino solo alle questioni che ci interessano in quanto cittadini italiani
residenti all'estero.
Il 7 aprile è un'occasione da non perdere... Dobbiamo trovarci
tutti di fronte alla nostra ambasciata, ognuno in rappresentanza della sua
ideologia politica...