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domenica 5 marzo 2017

I RIMBORSI SPESE ELETTORALI SONO STATI ELIMINATI. FAR CAMPAGNA NELLA CIRCOSCRIZIONE ESTERO DIVENTA TROPPO COSTOSO! MENO MALE CHE C'È IL MAIE!





Tornando ancora sul tema della campagna elettorale che si sta annunciando per le elezioni del 2018. Tema di non poco rilievo. Questa campagna, infatti, inizia con una novità: non ci sono più rimborsi elettorali e quindi chi si muove lo fa investendo di tasca sua. A far campagna c'è il rischio di rimetterci soldi. Ecco allora che si mettono in pole position pronti alla partenza  quei partiti i cui seguaci sono motivati da idee, da convinzioni, che si sentono nel dovere di far prevalere in quanto ritenute positive per loro stessi, per le loro famiglie e per la loro nazione, l'Italia.
Bisogna distinguere tra una campagna in Italia e una campagna all'estero. All'estero a meno che non si pensi che con i social media può bastare, il che non risponde affatto a verità, tutto è infinitamente più costoso per la vastità del territorio e si rende necessaria la partecipazione volontaria di molte persone che non essendo remunerate, devono operare esclusivamente motivate da un'idea, da convinzioni e perché no, da patriottismo. E non c'è migliore prestazione di quella che si fa all'insegna di un volontariato idealmente motivato. Certo per il MAIE questo non è altro che una continuazione dell'attività di volontariato cattolico dei suoi fondatori. Ci vogliono comunque, ripeto, delle motivazioni. Quindi l'eliminazione del rimborso spese cambia radicalmente la panoramica elettorale soprattutto all'estero.
In Italia i telespettatori sono milioni, la gente guarda assiduamente i telegiornali e sono in tanti a non perdersi nemmeno un talk show. Ci sono inoltre moltissimi frequentatori dei social, basta osservare il successo del Movimento 5 Stelle. All'estero però le cose non stanno così. Con i social media la portata della comunicazione è molto bassa. Ci vogliono i colloqui personali con i connazionali, con le loro associazioni, la partecipazione ai loro eventi e l'organizzazione di eventi dal vivo e non virtuali. È necessario anche il monitoraggio dell'efficienza e della tempistica dell'erogazione dei servizi consolari e la conoscenza di base dei requisiti degli stessi per orientare i connazionali. Bisogna convincere gli oriundi alla partecipazione politica, all'apprendimento dell'italiano, ecc.
Ci vuole quindi presenza, e la presenza richiede un numero elevato di coordinatori, di esperti, in gran parte residenti sul posto in modo da ridurre i costi quanto più possibile.
Siamo quindi presenti, dovunque ci siano italiani, con coordinatori preparati e bilingui, che conoscono i problemi principali dei nostri connazionali, che stanno attenti alla qualità dei servizi consolari erogati, che si mettono a disposizione delle autorità consolari.
Siamo motivati da un'idea soltanto: vogliamo continuare a essere italiani, ci ribelliamo a coloro che ci vogliono togliere questo diritto, obbligandoci a prendere la cittadinanza del paese che ci ospita, abbandonando la nostra.
Davanti alla prospettiva di diventare apolidi, a seguito della chiusura dell'ambasciata di Santo Domingo, moltissimi italiani residenti nella Repubblica Dominicana hanno acquisito la cittadinanza dominicana.
Questa è la tendenza e noi vogliamo che i nostri figli continuino a essere italiani, che abbiano modo di imparare la nostra lingua e di recarsi in Italia in qualunque momento come cittadini italiani, che possano in tempi brevi rinnovare i loro passaporti, trascrivere i loro atti anagrafici e soprattutto dichiarare le nascite dei loro figli.
La gente del MAIE, coordinatori, esperti, ecc. è educatissima e non la vedrete mai esprimersi volgarmente nei confronti di chicchessia, anche in presenza di becere offese. La nostra gente sfugge il battibecco e le discussioni banali. Il nostro baricentro è il territorio, la nostra motivazione il patriottismo, non intendiamo consentire di essere denazionalizzati. Che questa sia la volontà della Farnesina ci vuole poco per dimostrarlo. E la Farnesina, lo ripeto sempre, è un reparto a sé stante all'interno del governo italiano. È legata al neoliberismo nella persona di Mario Monti che, spacciandosi per tecnico, è al servizio dei decision maker globalizzatori. Che ai poteri forti non garbi che l'Italia abbia circa 5.000.000 di italiani residenti all'estero è un altro dato di fatto. Siamo al primo posto in questo, con la Spagna che ci segue con "soltanto" 2.000.000 di spagnoli residenti all'estero. Ma la potenziale acquisizione della nostra cittadinanza da parte di persone che hanno il diritto di essere considerate italiana ammonta a decine di milioni. Da sempre i nostri burocrati della Farnesina al servizio di interessi anti italiani stanno boicottando le leggi di riconoscimento della cittadinanza italiana agli oriundi. C'è tanto da fare, noi siamo pronti con il nostro esercito di volontari patrioti per dare battaglia ovunque. La nostra visibilità l'acquistiamo sul posto, il nostro baricentro è l'estero, siamo presenti sui marciapiedi delle sedi diplomatiche, alziamo la voce protestando. Dobbiamo essere sentiti, mezzi di lotta ce ne sono tanti, li sfrutteremo uno per uno.

Il MAIE all'estero non ha rivali, non li può avere. Chi vuole dare battaglia al MAIE deve fare quello che facciamo noi. Se non si riesce a motivare gli operatori, li si deve pagare e per non spendere tanto si devono assumere dei mediocri e tra l'altro in misura insufficiente. Ne sa qualcosa qualche onorevole che si distingue per l'ingaggio di bulli arroganti e ignoranti che imperversano sui social media millantando e insultando. Così non si fa campagna e non solo perché non è etico. I risultati saranno per forza magri e sproporzionati rispetto al dispendio. E chi finanzia questi soggetti non può che essere considerato un loro pari: "Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei"...
Noi del MAIE continueremo imperterriti nella nostra missione e diventeremo sempre più numerosi e più agguerriti. Alla fine i nostri interlocutori prepotenti e anti italiani della Farnesina dovranno cedere, il nostro diritto a essere italiani non ci verrà tolto e il nostro paese si beneficerà pienamente di quell'immensa risorsa che tutti ci invidiano: gli italiani residenti all'estero!