Recentemente si è accesa una polemica "fuoco
di paglia" circa la partecipazione di Ricky Filosa alla festa
dell'indipendenza della Repubblica Dominicana tenutasi a Roma e organizzata
dall'ambasciatrice Peggy Cabral. Qualcuno sostenne che il coordinatore del MAIE
si era presentato all'evento senza un invito ufficiale, abusivamente. Una
polemica "fuoco di paglia", ripeto, perché si esaurì immediatamente a
seguito della pubblicazione in rete del relativo invito. Ma cosa cuoce in
pentola dietro le quinte? Si vuole dare a intendere che Ricky Filosa sfigurava
tra parlamentari e altri personaggi della diplomazia e della vita sociale italo-dominicana
presenti? Invece, no, non sfigurava affatto... E si pensa, ridimensionando la
sua importanza, che l'unica funzione che mette in vista Ricky Filosa agli occhi
delle autorità dominicane sia il ruolo di coordinatore Nord e Centro America
del MAIE? Vorrei precisare invece che Ricky Filosa è ben noto all'attuale
ambasciatrice dominicana in Italia. Non dimentichiamo che il suo giornale
ItaliaChiamaItalia è un punto di riferimento obbligato dei rapporti tra
entrambi i paesi. Del resto, Ricky ha pubblicato sue interviste relative alla
chiusura della nostra ambasciata anche sul Listín Diario, attirando
l'attenzione dei funzionari di governo dominicani, che si sono poi fattivamente
attivati per la promozione dell'iniziativa della riapertura.
Quindi anche al di
fuori del MAIE, Ricky Filosa è talmente noto e apprezzato nella cerchia
diplomatica dominicana da non dare assolutamente nell'occhio un suo invito a un
evento simile. Poi come MAIE non se ne parla nemmeno, tant'è che l'onorevole
Mario Borghese ha invitato personalmente (si veda foto) l'ambasciatrice Peggy Cabral,
a ottobre, al Congresso del MAIE tenutosi a Santo Domingo. Niente paura allora!
La partecipazione di Ricky non è stata abusiva, non puntava a mangiare a
sbafo, ma quando mai? Ma è stata giustificata dalla sua importanza e notorietà
sia come giornalista che come politico.
A Roma all'evento del 173esimo anniversario
dell'indipendenza della Repubblica Dominicana era anche presente l'onorevole
Fucsia Nissoli. Su di lei non ci metterei la mano nel fuoco, e non perché non
fosse munita di invito, ci mancherebbe, ma perché per averlo sicuramente c'è
voluta qualche sua manovra aggiuntiva rispetto a Ricky Filosa. E già... perché
da queste parti non è che sia tanto nota l'onorevole in questione da meritare
di essere destinataria di un invito automatico... Magari rivolgendosi
personalmente alla signora Peggy, accennando alle sue conoscenze all'interno
della Farnesina... tutti o quasi montiani come lei! Certamente in tempi di
mancanza di rimborsi elettorali, fotografarsi accanto a Peggy Cabral, un
personaggio abbastanza ben voluto dalla nostra comunità italiana, apporta una
visibilità acchiappa voti a bassissimo costo e alquanto efficace. Non si mangia
a sbafo, ma si ottiene "a sbafo" della visibilità e quindi dei
potenziali voti. E ti sembra poco? C'è da dire che le risorse da questo punto
di vista da parte dell'onorevole Nissoli sono molteplici e variegate. La parte
del leone la fa il ricorso ai suoi colleghi di ideologia, i montiani, che,
guarda caso fanno il bello e il cattivo tempo all'interno della Farnesina. Mi
spiego. L'interrogazione di Fucsia Nissoli, una fra le tante in relazione alla
chiusura della nostra ambasciata, è stata l'unica ad essere stata premiata in
direttissima con una risposta positiva, talché la fotografia dell'elegante
onorevole acquisì una visibilità massima, e la Nissoli venne presentata dai
suoi sponsor locali come artefice della riapertura della nostra ambasciata. Si
è trattato di un assist calcistico che i nostri "aguzzini", in quanto
responsabili della chiusura della nostra sede diplomatica, hanno fornito
all'onorevole, che è andata subito in gol: grande omaggio di visibilità a
sbafo ai fini elettorale. Lo stesso si verificò in occasione della visita alla
CASA DE ITALIA di Mario Giro, ora viceministro agli esteri, e deus ex machina
della chiusura della nostra ambasciata. L'onorevole Nissoli si presentò alla
sede comunitaria italiana senza essere invitata, attaccandosi si fa per dire al
tram... del collega di ideologia Mario Giro. E non le è andata tanto male,
anche se le è stato dato pochissimo spazio. Comunque sia, ancora visibilità,
ancora voti potenziali e sempre a... sbafo. C'è da dire a conclusione di
quanto su esposto, che la
Nissoli bazzica il nostro territorio elettorale con
una aggressività che farebbe pensare che la posta in palio per lei fosse
qualche migliaio di voti. Invece alle ultime elezioni elettorali del 2013 il
magro bottino da lei incamerato, fa sorridere... E sì perché 70 voti non sono
mica tanti! E noi del MAIE saremmo in concorrenza con lei? Falso, un centinaio
di voti noi li otteniamo tra i nostri intimi, senza alcuna fatica. Noi puntiamo
molto più in alto perché noi siamo presenti sul territorio. Noi siamo sempre al
fianco del cittadino italiano all'estero e lo assistiamo e difendiamo. Dovunque
ci sia un italiano ci siamo anche noi. La nostra è una missione...