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martedì 14 marzo 2017

MERLO (MAIE) ORDINA LA BATTAGLIA: IL 7 APRILE, UN GIORNO PER PROTESTARE DAVANTI AI CONSOLATI ITALIANI DI TUTTA L'AMERICA LATINA.






Una giornata di lotta "per i diritti degli italiani all'estero" viene convocata dal MAIE "Movimento Associativo Italiani all'Estero" in tutta l'America Latina per il giorno 7 aprile prossimo. Lo ha annunciato il deputato Ricardo Merlo, presidente del partito, in una telefonata alla redazione di INSIEME di ieri sera. Si tratta della prima di una serie di azioni che potranno includere anche processi giudiziari collettivi che sono attualmente in fase di studio.
La mobilitazione verrà lanciata questo martedì attraverso un comunicato in lingua italiana e spagnola all'interno del partito e alla stampa. "Quello che conta non è se davanti ai consolati ci saranno 40, 50 o 1000 persone, quello che conta è che stiamo dando inizio a una mobilitazione in tutta l'America Latina contro un tipo di servizio che la settima potenza mondiale sta offrendo ai suoi cittadini, una vergogna" sostiene Merlo. "Stiamo cercando di far capire che l'attuale governo che ha praticamente distrutto la rete consolare italiana deve cambiare rotta."
Secondo il parlamentare italiano, la mobilitazione sarà anche a favore dei funzionari e dei consoli che "sono vittime tanto quanto noi" e che con la struttura di cui dispongono non riescono a realizzare un lavoro all'altezza delle esigenze minime necessarie e la rete onoraria. "Non dispongono dei mezzi necessari per lavorare", sostiene Merlo.
In Brasile si stanno organizzando manifestazioni in città come São Paulo, Curitiba, Porto Alegre, Recife e Rio de Janeiro; in Argentina, a Buenos Aires, Mendoza, Rosário, Córdoba, tra le altre. Anche nella Repubblica Dominicana a Santo Domingo, in Costa Rica, Messico, Panama e Montevideo, in Uruguay.
Si tratta in tutto di 25 località perché "dopo quattro anni di questo governo, è una vergogna che non sia stato fatto niente, anzi è successo esattamente il contrario hanno praticamente distrutto la rete consolare. Sarà allora un'azione forte, un inizio di mobilitazione e tutto avverrà nello stesso giorno."
Merlo spiega che ciò che si vuole è un urgente rafforzamento della rete consolare all'insegna della dignità dei concittadini, dei diplomatici, degli agenti diplomatici e funzionari, dei consoli e vice consoli onorari, dei corrispondenti e degli agenti consolari. "Si fanno pagare una tassa di 300 € (per ogni processo di riconoscimento di cittadinanza) e i servizi sono disastrosi" rimarca il parlamentare.
Nel comunicato saranno spiegati tutti i punti che giustificano l'azione convocata dal MAIE. Merlo osserva che stiamo parlando dell'Italia, la settima potenza del mondo, che lascia i suoi rappresentanti diplomatici privi di condizioni di lavoro idonee con uffici che aprono due o tre volte la settimana e una rete di figure onorarie volontarie che finiscono con lo spendere denaro di tasca propria per coprire le spese basiche. "I consolati sono l'immagine dell'Italia all'estero" afferma Merlo. Il fondatore e presidente del MAIE ribadisce che "uno dei paesi più colpiti da questa situazione è il Brasile". E fa una severa e aperta critica a ciò che chiama un "paradosso": I tre parlamentari eletti con residenza in Brasile (due dei sei dell'America del Sud), "hanno appoggiato e appoggiano incondizionatamente la politica degli ultimi governi, incluso questo. Hanno dato la fiducia: possono dire quello che vogliono, ma fanno parte del governo... sono il governo". "Sarebbe, ha osservato, molto bello se alla manifestazione aderissero anche i sostenitori del PD (Partito Democratico), perché questo è un problema che riguarda tutti, e loro fanno parte del partito di governo. È per questo che c'è il MAIE: la ragione dell'esistenza del MAIE ". "Incominceremo, spiega Merlo, con una mobilitazione. Il MAIE convoca: associazioni, CO.MI.TES, i cittadini, "molti dei quali hanno già aderito". Quel che conta non è che compaiano 40, 50, 500 persone, quel che conta è il fatto politico. Se si presentano delle persone davanti a tutti questi consolati vuol dire che esiste un'esigenza dei cittadini, soprattutto in Brasile, in Argentina, in Venezuela e in Uruguay".
Si tratta come dice Merlo della prima manifestazione di una serie di azioni.
Sulle recenti decisioni della giustizia italiana che hanno dato ragione ai ricorrenti, condannando persino lo stato italiano al pagamento delle spese, Merlo, ritiene che con ciò viene dimostrato il diritto indiscutibile al riconoscimento della cittadinanza. Siamo in presenza di una modalità di devoluzione dei 300 € riscossi per ogni processo di riconoscimento di cittadinanza, di cui perlomeno il 30% dovrebbe ritornare ai consolati. Questo denaro, ironia della sorte, finisce per finanziare il pagamento dei costi processuali dello stato.
Merlo ha sostenuto inoltre che il MAIE sta esaminando forme per garantire il diritto alla cittadinanza dei discendenti di italiani attraverso azioni giudiziarie: "stiamo studiando un'iniziativa giuridica. Qualcosa di più collettivo di cui non posso attualmente parlare perché è in fase di studio. Abbiamo fatto e faremo iniziative parlamentari, ma questo governo è insensibile.
Ripeto, il paradosso è che il governo che più ha colpito gli italo-brasiliani venga appoggiato da tutti i parlamentari eletti in Brasile. Sembra un assurdo, perché quando qualcuno dà il voto di fiducia a un governo accetta tutto quello che questo governo fa.