Chi l'avrebbe mai detto? Una nostra vecchia conoscenza, il
famosissimo lupo ammansito da San Francesco d'Assisi è qui fra noi! Chi vuoi
che non si ricordi della storia di quel miracolo di quasi 800 anni fa,
rinfrescato nella memoria nel corso della vita di ciascuno di noi ogni volta
che per caso ci si reca da quelle parti e si vedono i cartelli segnaletici che
puntano verso questa cittadina umbra oppure quando ci si trova con uno del
posto: "Sei di Gubbio? Della città del lupo..." E già, non li invidio
gli eugubini (così si chiamano i cittadini di Gubbio), costretti a legare la
loro esistenza con il famosissimo lupo.
Ora il lupo di Gubbio lo si può vedere dappertutto in questo
nostro paese ospitante: dovunque sia in vendita il cemento Domicem. La sua
immagine, infatti, si trova impressa nel logo di questa azienda produttrice di
cemento. Si tratta di una società a capitale misto italo-dominicano controllata
dalla Colacem S.p.A con sede in Gubbio.
Colacem S.p.A. è il principale socio della
Domicem che ha iniziato la sua attività di produzione, distribuzione e commercializzazione
dei suoi prodotti nel mese di ottobre del 2005. Il suo obiettivo è stato sempre
ben definito: soddisfare le esigenze di tutti settori dell'industria della
costruzione e dei clienti in generale e offrire in modo consistente cementi
della più alta qualità e un eccellente servizio, garantendo la conservazione
dell'ambiente. Un cementificio diverso dagli altri, che si attiene a un
concetto di tecnologia moderna, rispettoso dell'ambiente e che vuole offrire un
prodotto di alta qualità. Come italiani ne possiamo andar fieri...
La Repubblica Dominicana è un grande
produttore di cemento e si trova in una particolare situazione in quanto nei
suoi 48.000 km² operano sette fabbriche di cemento con una capacità di produzione
di 6.795.000 tonnellate metriche. Questa capacità è doppia rispetto al consumo
locale annuale di cemento della Repubblica Dominicana, che non supera i 3,6
milioni di tonnellate metriche.
Sette cementifici, un vero e proprio record.
Il motivo di questo è l'abbondanza di roccia calcarea sul territorio.
Nonostante si tratti di un'isola, la geologia dominicana è continentale.
Le fabbriche di cemento Portland che
operano nella Repubblica Dominicana sono: Cemex Dominicana, Cemento Andino,
Panam, Domicem, Argos, Cemento Cibao e Cemento Santo Domingo.
Secondo le statistiche del Banco Central
Dominicano il cemento ha registrato una crescita di oltre il15% nella vendita,
ma la percentuale è superiore se presa in considerazione dal punto di vista della
produzione in assoluto in quanto si esporta anche in nazioni come Haiti e altre
destinazioni dei Caraibi.
La Domicem occupa nella Repubblica
Dominicana il terzo posto tra i cementifici locali con una capacità di
produzione di 1.200.000 tonnellate metriche di cemento.
Lo staff dirigenziale è costituito da
nostri connazionali, dei veri guerrieri contemporanei, che non si arrendono di
fronte a difficoltà di sorta. Gli uffici amministrativi si trovano vicino al
Punto Italia della Lincoln. Posizione strategica quindi. È risaputo che noi
italiani siamo bravissimi e ci adeguiamo al progresso, e ci battiamo con
intelligenza e tenacia, ma con un buon piatto di pasta al dente e una cucina
italiana DOC a portata di mano, non si scherza!
Una società la Domicem che produce PIL italiano, che apporta benefici allo
stato ospitante, che dà lavoro in Italia e nella Repubblica Dominicana. I
dipendenti dominicani dei settori chiave spesso sono tenuti a imparare l'italiano
oppure devono recarsi in Italia per dei corsi di formazione. Ecco qui il punto
dolente!
E vuol dire che anche il lupo di Gubbio subisce in qualche modo la triste
sorte della nostra comunità. Ricordo, infatti, che nella riunione presso la
Casa de Italia tenutasi nell'estate del 2015 in occasione dell'incontro con il
senatore Cuomo, era presente un dirigente della Domicem che ha illustrato con
dettaglio di particolari i disagi che la chiusura dell'ambasciata italiana di
Santo Domingo e il suo "spostamento" a Panama comportavano per la
fabbrica italiana di cemento relativamente alla formazione del suo personale e
alla necessaria richiesta di visti Schengen per il loro trasferimento in Italia.
E non soltanto, perché anche lo staff dirigenziale italiano ne ha passate di cotte
e di crude. Del resto se vivono qui, i loro figli eventualmente nascono qui, le
loro mogli magari sono di qui, hanno anche loro come noi bisogno di
un'ambasciata... "Andate a Panama! " Disse il burocrate... "E
non ve lo sognate nemmeno che l'ambasciata verrà riaperta..." Per fortuna
il burocrate non la disse giusta quella volta, ma ora ci vengono messi i
bastoni tra le ruote con una riduzione impossibile di personale. E allora come
la mettiamo? Ne riparleremo.
Ma se qualcuno va dalle parti di Najayo, nei pressi di Sabana grande de
Palenque potrà osservare il gigantesco stabilimento della Domicem e attenti al
lupo! Osservate bene sul logo della Domicem il muso amico del nostro caro lupo
ammansito da San Francesco!
La Domicem verso
la fine di dicembre del 2016 ha presentato il suo nuovo logo, che vuole essere
il simbolo della qualità del suo prodotto, della modernizzazione e della
visione di espansione regionale della società. “Questa nuova immagine conferma
la visione di Domicem, con il suo cemento di quello buono per la generalità dei
suoi clienti, per continuare a crescere in modo sostenibile", sono le
parole espresse all'atto della presentazione del nuovo logo da parte del
presidente della società Marco Focardi. Ha continuato poi confermando che la
Domicem è riuscita a diventare un'azienda sempre più efficiente, rispettosa
dell'ambiente e compromessa con lo sviluppo delle comunità dove opera.
Siamo fieri
quindi della Domicem e del lupo di Gubbio!