850 persone nella Repubblica Dominicana
sono in attesa di trapianti di organi: soprattutto cornee, reni e fegato. Finora
nel 2017 sono stati effettuati quattro trapianti. Si vuole sensibilizzare la
gente alla donazione. E secondo i medici trapiantisti i media dovrebbero
collaborare a questa sensibilizzazione. Si tratterebbe, infatti, di una nobile
causa. I medici trapiantisti invocano inoltre l'intervento finanziario dello
stato e la copertura da parte delle assicurazioni per questo tipo di intervento.
I trapiantisti ritengono che tutti debbano
collaborare affinché i trapianti si possano fare: soprattutto i donatori ai
quali gli organi verrebbero prelevati, lo stato che dovrebbe fungere da
finanziatore, le assicurazioni che dovrebbero coprire gli interventi e i media
che li dovrebbero sostenere. Loro però, i trapiantisti, non sembra che
intendano fare il loro lavoro gratis o almeno di questo non si parla. La causa
nobile finisce lì: nell'aspettativa di lucro di coloro che eseguono i trapianti.
Del resto chi è in lista di attesa per un
trapianto deve essere anche in grado di pagarlo e non si parla di quisquilie. I
donatori invece fanno parte necessariamente della classe meno abbiente. Se poi
pensiamo che la maggioranza degli organi viene prelevata a cuore battente, dopo
aver accertato con l'impiego di macchine la morte cerebrale... Beh la morte
cerebrale di un nullatenente è accertabile senza tanti problemi.
Ricordo che prima dell'era dei trapianti i
traumi cranici venivano trattati e tanta gente usciva dal coma dopo un po' di
tempo. Oggi di questo non se ne parla nemmeno, se la famiglia di chi è in coma
non acconsente al trapianto, vengono semplicemente spente le macchine in attesa
della morte naturale del paziente. Se invece la famiglia acconsente, il
donatore o vittima sacrificale viene fatto a pezzi letteralmente per asportargli
l'asportabile.
Questo livello di permanenza in vita a cuor
battente dell'essere umano, una volta diagnosticata la morte cerebrale, visto
che si tratta del preludio del salvataggio di un'altra vita, di quella di chi
attende un trapianto, non viene tanto tutelato da nessuno, né dalle leggi, né
tanto meno dalle chiese di qualunque religione. Del resto abbiamo
principalmente una differenza di interessi e di status: da una parte c'è chi è
disposto a pagare una fortuna per sopravvivere affiancato da chi ha
un'aspettativa di lucro legata all'intervento e dall'altra, un poveraccio. Non
sempre è così, perché ogni regola ha la sua eccezione e solo per questo!
C'è da dire che i casi di predazioni di
organi per finalità di trapianto sono all'ordine del giorno nella Repubblica
Dominicana. I trapiantisti parlano di leggende metropolitane. Ma certamente da
loro non ci si potrebbe aspettare una posizione diversa. L'ultimo episodio
clamoroso che è venuto alla ribalta meno di un anno fa riguarda una bambina di
dieci anni, Carla Massiel, trovata morta e senza organi. Certo, da una parte l'eccesso
di domanda, dall'altra l'assoluta mancanza di offerta, per forza deve prendere
piede la predazione di organi. Leggende metropolitane? Non si direbbe
proprio...
Tra il gruppo di coloro che attendono il
trapianto di organi e quello di coloro che gli organi li dovrebbero donare ci
sono i medici trapiantisti e i loro impianti. Quanto siano preparati questi
medici nella Repubblica Dominicana e quanto siano efficaci i loro impianti non
si sa con precisione. Una cosa è certa senza ombra di dubbio: comunque vadano
le cose, se il cliente paga, l'esito dell'intervento sarà comunque positivo,
dal punto di vista economico di chi incassa intendo. Come quei medici della
barzelletta che esultano perché l'operazione è riuscita... "L'operazione è
riuscita, evviva! Sì, è vero, il paziente è morto, ma l'operazione è
riuscita...."