Stamattina, sabato, mi trovavo in un ufficio di stato civile
dominicano (Oficialía de Estado Civil) insieme ai miei due gemelli sedicenni per
richiedere la carta d'identità per minorenni (cédula de menor) che viene
rilasciata su richiesta dopo il compimento dei 16 anni. Non è obbligatoria, ma
può servire per alcune cose che interessano ai miei figli. Si prevede un
abbassamento dell'età a 12 anni nel prossimo futuro per il rilascio di questo
documento che diventerà tra l'altro obbligatorio.
Gli uffici erano vuoti probabilmente perché la gente non sa
che certe pratiche si possono sbrigare di sabato. Gli impiegati in assenza di
lavoro discorrevano tra di loro liberamente e il tema sul quale vertevano i loro
discorsi erano le emergenze e le cliniche private. Citavano dei casi di
familiari e conoscenti che ricoverati nei pronti soccorsi delle cliniche
private, al di là della gravità dei loro casi, venivano parcheggiati nei
corridoi dei nosocomi fino a quando la tessera assicurativa non risultava
approvata o la cauzione richiesta di dieci mila pesos non veniva versata.
Situazione di attesa forzata questa che più di qualche volta si conclude con la
morte del paziente. Si estrapolava dal discorso che qualche clinica aveva un
approccio diverso e in tal senso ho sentito fare il nome della clinica Rodríguez
Santo nelle vicinanze della via San Martín nel Distrito Nacional e la cito
perché non si sa mai, magari può risultare utile saperlo.
Molti degli italiani della nostra comunità qui residenti
soprattutto uomini ultra cinquantenni abitano da soli e non si curano di
stipulare un'assicurazione sanitaria. Spesso non hanno nemmeno una carta di
credito capiente e per di più se affetti da qualche malore si recano nei
nosocomi da soli. È chiaro che in presenza di infarti e di problemi cardiaci
nella quasi totalità dei casi visto l'atteggiamento assolutamente attendista e
garantista dei loro onorari delle cliniche private tali situazioni sfocino di
regola nella morte del paziente.
Il primo consiglio quindi è quello di stipulare
un'assicurazione sanitaria, dei nostri connazionali ben noti alla comunità
svolgono l'attività di broker e sono referenziatissimi, non costa
eccessivamente, si parla di meno di 3000 pesos al mese o di munirsi di una
carta di credito capiente in modo da eseguire subito il deposito richiesto. Il
secondo consiglio è quello di recarsi sempre accompagnati da qualcuno. Poi c'è
un'altra osservazione da fare. Le strutture pubbliche non negano l'attenzione
medica al paziente non assicurato. Praticamente però sono affidabili soltanto
quelle della capitale. In provincia di solito sono carenti di tutto. È
abbastanza recente il caso del connazionale deceduto a Las Terrenas, ospedale
che oltre a essere sprovvisto di tutto il necessario per affrontare delle
emergenze non aveva nemmeno le celle frigorifere per i cadaveri...