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sabato 18 marzo 2017

L'IMPORTANZA DI UN'ASSICURAZIONE SANITARIA VIENE PRESA SOTTOGAMBA DAI NOSTRI CONNAZIONALI, MA SPESSO QUESTA FA LA DIFFERENZA TRA LA VITA E LA MORTE





Stamattina, sabato, mi trovavo in un ufficio di stato civile dominicano (Oficialía de Estado Civil) insieme ai miei due gemelli sedicenni per richiedere la carta d'identità per minorenni (cédula de menor) che viene rilasciata su richiesta dopo il compimento dei 16 anni. Non è obbligatoria, ma può servire per alcune cose che interessano ai miei figli. Si prevede un abbassamento dell'età a 12 anni nel prossimo futuro per il rilascio di questo documento che diventerà tra l'altro obbligatorio.
Gli uffici erano vuoti probabilmente perché la gente non sa che certe pratiche si possono sbrigare di sabato. Gli impiegati in assenza di lavoro discorrevano tra di loro liberamente e il tema sul quale vertevano i loro discorsi erano le emergenze e le cliniche private. Citavano dei casi di familiari e conoscenti che ricoverati nei pronti soccorsi delle cliniche private, al di là della gravità dei loro casi, venivano parcheggiati nei corridoi dei nosocomi fino a quando la tessera assicurativa non risultava approvata o la cauzione richiesta di dieci mila pesos non veniva versata. Situazione di attesa forzata questa che più di qualche volta si conclude con la morte del paziente. Si estrapolava dal discorso che qualche clinica aveva un approccio diverso e in tal senso ho sentito fare il nome della clinica Rodríguez Santo nelle vicinanze della via San Martín nel Distrito Nacional e la cito perché non si sa mai, magari può risultare utile saperlo.
Molti degli italiani della nostra comunità qui residenti soprattutto uomini ultra cinquantenni abitano da soli e non si curano di stipulare un'assicurazione sanitaria. Spesso non hanno nemmeno una carta di credito capiente e per di più se affetti da qualche malore si recano nei nosocomi da soli. È chiaro che in presenza di infarti e di problemi cardiaci nella quasi totalità dei casi visto l'atteggiamento assolutamente attendista e garantista dei loro onorari delle cliniche private tali situazioni sfocino di regola nella morte del paziente.
Il primo consiglio quindi è quello di stipulare un'assicurazione sanitaria, dei nostri connazionali ben noti alla comunità svolgono l'attività di broker e sono referenziatissimi, non costa eccessivamente, si parla di meno di 3000 pesos al mese o di munirsi di una carta di credito capiente in modo da eseguire subito il deposito richiesto. Il secondo consiglio è quello di recarsi sempre accompagnati da qualcuno. Poi c'è un'altra osservazione da fare. Le strutture pubbliche non negano l'attenzione medica al paziente non assicurato. Praticamente però sono affidabili soltanto quelle della capitale. In provincia di solito sono carenti di tutto. È abbastanza recente il caso del connazionale deceduto a Las Terrenas, ospedale che oltre a essere sprovvisto di tutto il necessario per affrontare delle emergenze non aveva nemmeno le celle frigorifere per i cadaveri...