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mercoledì 29 marzo 2017

CORRUZIONE E DELINQUENZA SBANCANO L'ERARIO, L'ECONOMIA NAZIONALE E QUELLA FAMILIARE





Non c'è modo di quantificare i danni che la corruzione e l'impunità provocano al Paese, al benessere personale e collettivo. Il denaro sottratto al benessere sociale, la pace perduta, la paura sulle strade con la delinquenza politica interconnessa alla violenza e alla criminalità, il cui costo economico sociale ed etico è incommensurabile. Oltre alla crisi di fiducia al clima insostenibile di insicurezza cittadina e alla sensazione di vulnerabilità che questa situazione genera, il Paese si logora economicamente con l'investimento necessario per proteggersi. La violenza, la delinquenza comune e la criminalità non danno pace sulle strade, nei negozi, nelle abitazioni e costringono ad andare alla ricerca di meccanismi di sicurezza, generando spese personali, familiari e imprenditoriali. Un ingente investimento in armi da fuoco, in mezzi di protezione: guardie private, allarmi, camere di vigilanza, transenne elettriche, sbarre di ferro, catene e lucchetti, dispositivi diversi che moltiplicano le fiorenti imprese di sicurezza. Una spesa ingente se si aggiunge ciò che investe lo Stato nei programmi falliti per il controllo e la repressione della delinquenza comune, nelle carceri, nei riformatori, somme milionarie per curare i feriti e i mutilati, i pazienti con traumi e malattie causate da uno stile di vita che promuove la violenza. Insomma un importo astronomico, intangibile che esaurisce le risorse della nazione, l'economia e le entrate familiari e imprenditoriali. Risorse sterilmente spese che avrebbero potuto essere destinate a migliorare la qualità della vita.

Fonte: HOY del 27 marzo 2016