La vita dominicana è stata conformata dall’azione di diversi gruppi stranieri, tra cui quello italiano, che ha particolari caratteristiche di adattamento e di fusione con la terra e la popolazione dominicana che meritano di essere evidenziate. Ed è che, all’interno di questo mosaico di influenze, l’italiano è significativo, perché è stato fondamentale per la vita, la storia e l’identità nazionale.
A partire dalla proclamazione del Regno d’Italia nel 1861, la crisi che ha investito il nuovo assetto politico-territoriale ha alimentato il flusso migratorio dei contadini e delle classi più povere delle regioni a maggior carico demografico.
Nell’interno del paese la presenza italiana è stata più volte determinante.
Nel processo di affermazione ed evoluzione di diverse comunità e città troviamo il sostanzioso contributo di italiani giunti principalmente dalla seconda metà dell’Ottocento.
Santiago, Moca, La Vega, Montecristi, Salcedo, San Francisco de Macorís, Pimentel, Puerto Plata e Samaná sono stati centri di accoglienza per i migranti italiani.
A La Vega un nucleo importante lasciò in eredità i cognomi Scaroina, Paonessa, Grimaldi, Montesano, Rossi, Cámara, Sorrentino, Russo, Vitetta, Longo, Pezzotti, Parissi, Leonetti e Biondi. A Moca giunse anche il cognome Russo e a Montecristi si stabilirono i cognomi D’Aste, Pannocchia e Richetti. A Salcedo si stabilirono, tra le altre, le famiglie Bloise, Caputo, Forestieri, Pezzotti, Palamara, Trifilio, Schiffino e Vigniero. Nella provincia Duarte, la colonia italiana era rappresentata, nel comune di San Francisco de Macorís, dai cognomi Negrette, Simeoli, Richetti, Finizola e Sturla, e a Tenares dai Minervino. In Pimentel compaiono i cognomi Pellice, Bruno e Capobianco.
Il seme italiano a Puerto Plata ha i cognomi Arzeno, Laguasco, Rainieri, Grisolía, Sarnelli, Sangiovanni, Pappaterra, Russo, Divanna, Oliva, Conte, Villari, Ciriaco, Nardi, Nicodemo, Vineli, Micheli, Saco, Dipino e Capobianco. Il cognome Perrone si stabilì nel comune di Puerto Plata ad Altamira e a Samaná. La presenza italiana ebbe come rappresentanti le famiglie Messina, Bancalari, Sangiovanni, Caccavelli e Demorizi.
Nel caso particolare di Santiago, la comunità rurale di Santa Domenica Talao, in provincia di Cosenza, in Calabria, risultava in testa alla graduatoria dei luoghi di origine con il maggior numero di rappresentanti (Anzelotti, Bloise, Campagna, Capobianco, Caputo, Cino, Cozza, Cucurullo, Divanna, Ferzola, Finizola, Grisolía, Leogaldo, Leone, Longo, Marino, Perrone, Pezzotti, Riggio, Russo, Sabatino, Sassone, Schiffino, Sollazzo e Senise); Seguono Napoli (Petito), Vibonati (Pugliese), Maratea (Cantisano), Campanello (Generazzo) e Serra Pedace (Leonetti). Minore fu la presenza dei settentrionali, essendo rappresentati luoghi come Fucecchio (Menicucci), Livorno (Pardi), Genova (Merlano), Barga (Stefani) e Santa Margarita Ligure (Pellerano e Piola).
La maggior parte di questa immigrazione ha avuto una massiccia presenza maschile, prevalentemente giovane e proveniente sia dai paesi dell’entroterra che dalle città vicino alla costa. Nonostante la loro origine prevalentemente contadina, pochissimi si dedicarono all’agricoltura. La maggior parte fondò case dedite al commercio di importazione e alcune officine relativamente significative, che compaiono anche in occupazioni di servizio e attività artigianali. La vendita di argenteria e gioielli per strada era una delle loro occupazioni di lavoro determinanti.
Le correnti positive di empatia sociale che hanno dato e ricevuto li hanno fatti integrarsi facilmente senza la necessità di riconoscersi in un altro spazio che ne preservasse i tratti identitari. Avere radici comuni, come parlare una lingua di derivazione latina, era un catalizzatore per la fusione dei valori.
Il Cibao continua ad ospitare nazionali italiani nel presente. In tutti loro, in quelli di ieri e in quelli di oggi, prevale qualcosa in comune: un ricordo affettuoso per l’amata Italia, la Patria, ma anche una grande soddisfazione e felicità per essere in questo Paese, che tanti anni fa generosamente ha aperto le sue porte.