Quando si parla di FMI a più di qualcuno vengono i
brividi. Le misure che i governi adottano per seguire le direttive di questo
organismo internazionale spesso hanno provocato tumulti e morti. Nella Repubblica
Dominicana è ben impresso nella memoria dei cittadini l’eccidio del 1984,
quando il popolo si sollevò a seguito degli aumenti e dei tagli adottati dall’allora
presidente Salvador Jorge Blanco su imposizione dell'FMI. Il 23 aprile del 1984
iniziarono tre giorni di rivolta durante i quali morirono non meno di 500
persone.
In Haiti non si è proceduto a reprimere la rivolta
iniziata venerdì scorso ed è per questo che non ci saranno tanti morti, a parte
quelli linciati dai rivoltosi. Alla base di tutto c’è un aumento dei
combustibili: del 49% per la benzina, del 40% per il diesel, del 50% del cherosene
che viene utilizzato per illuminare le case haitiane di ampi settori con scarso
potere acquisitivo.
Lo scoppio della rivolta è stato immediato una volta
che gli aumenti e le misure di austerità sono state resi pubblici.
Gli atti vandalici sono all’ordine del giorno e sono
decine di migliaia le persone che si sono riversate sulle strade. Incendiano
veicoli, saccheggiano negozi senza che la polizia intervenga in quanto non sono
in grado di controllare la situazione. Non è intervenuto nemmeno il
recentemente riattivato esercito haitiano né la Missione delle Nazioni Unite
per la Giustizia in Haiti (Minujusth) che si occupa della vigilanza a Puerto
Principe e altre città di Haiti.
Il presidente Jovenel Moise ha chiesto ai
manifestanti di abbandonare le strade paralizzate dall’ondata di violenza, sostenendo
che aveva già corretto ciò che doveva essere corretto, riferendosi alla
decisione di sospendere l’aumento dei prezzi dei combustibili.
Nei video che vengono caricati in rete si vedono
migliaia di uomini percorrendo di corsa le strade, incendiando le macchine,
distruggendo tutto ciò che trovano nel loro percorso, saccheggiando i negozi, i
supermercati, gli hotel. Secondo testimonianze dirette gli effetti di questi
tumulti una volta che si tireranno le somme dei danni saranno probabilmente
peggiori di quelli del terremoto del 2010.