In America Latina il livello di sostituzione di 2,1
figli per donna, e cioè il numero minimo di nascite per il rinnovo di
una popolazione, è garantito, ma ci sono differenze tra paese e paese.
Secondo i dati della Banca Mondiale, Porto Rico è
già al di sotto del livello di ricambio generazionale, con 1,3 figli per donna,
Brasile (1,7), Cuba (1,7), Cile (1,8), Costa Rica (1.8), Colombia (1.9), El
Salvador (1.9) e Uruguay (2).
Si tratta di livelli quasi italiani. Da noi la
fecondità media delle donne italiane è di 1,26 e di quelle straniere 1.97.
Vicini alla soglia minima si trovano Messico (2,2),
Nicaragua (2,2), Venezuela (2,3), Argentina (2,3), Perù (2,4), Repubblica
Dominicana (2,4), Honduras (2.5), Paraguay (2.5), Ecuador (2.5) e Panama (2.5).
Poche nazioni vantano 3 bambini per donna: Bolivia
(2,9), Haiti (2,9) e Guatemala (3).
Si è verificato un veloce declino della fecondità in
quanto era stato stimato che la regione avrebbe raggiunto il livello di 2,1
bambini per donna entro il 2030.
Questo contrasta con le 66,5 nascite ogni 1.000
giovani di età compresa tra i 15 e i 19 anni che vengono segnalate nella
regione: il secondo più alto tasso di gravidanze tra le adolescenti in tutto il
mondo, secondo solo all’Africa sub-sahariana.
Si tratta anche dell’unica regione con una tendenza
al rialzo delle gravidanze in ragazze sotto i 15 anni.
La Repubblica Dominicana ha il tasso di gravidanze
di adolescenti dai 15 ai 19 anni di età più elevato della regione, 100,6 ogni
mille adolescenti. Seguono Nicaragua, con 92,8, Guyana con 90,1, Venezuela 80,9 e Panama, 78,5.