Il NHC ha messo tutti un po’ in difficoltà. Non si
sa più come chiamare questo fenomeno atmosferico che avanza ad alta velocità
nel Mar dei Caraibi e che attualmente si trova a Porto Rico da dove si avvierà verso
la Repubblica Dominicana dove arriverà tra poche ore. I resti di Beryl o ciò
che rimane di Beryl, un’ondata tropicale, una bassa pressione… L’importante è
che non lo si chiami tormenta tropicale. Difatti non ha le caratteristiche di una
tormenta tropicale anche se al suo interno si verificano talvolta anche raffiche
di 80 km/h e quindi di intensità degna di una vera e propria tormenta.
Ora i resti di Beryl stanno attraversando Porto Rico
seguendo lo stesso percorso di Maria.
A mezzogiorno Porto Rico aveva già iniziato a
sentire gli effetti della tormenta. Circa 21.000 case e negozi, e circa 40.000
persone, erano rimasti senza corrente elettrica, di cui 1.500 non l’avevano
ancora riavuta dopo il passaggio di Maria.
Alcuni fiumi avevano iniziato a straripare,
allagando le aree circostanti.
Si sono verificate delle frane in zone rurali dell’isola.
Preoccupano le autorità le 60.000 case ancora coperte con teloni dopo che l’uragano
Maria aveva distrutto i loro tetti.
Ci sono anche diversi ponti provvisori in attesa del
termine dei lavori di ricostruzione delle strutture permanenti.
Il Servizio Nazionale di Meteorologia (SNM) di San
Juan ha emesso alle ore 16.45 di oggi un’avvertenza di inondazioni per almeno
otto comuni di Porto Rico a seguito delle piogge torrenziale che il fenomeno
atmosferico sta provocando.
Le piogge continueranno a cadere nella zona durante
le prossime tre ore e provocheranno l’ulteriore straripamento di alcuni fiumi con
conseguenti inondazioni.
Il sistema ha provocato la caduta di alberi e si
sono verificate delle frane in alcune strade dell’isola.
Fonti: