Il Centro di Operazioni di Emergenza (COE) ha
lanciato il primo livello di allerta, l’allerta verde, per 14 province e il
Distretto Nazionale per le piogge attese dall’onda tropicale risultante della
declassata e dichiarata dissolta tormenta tropicale Beryl.
Il presidente Danilo Medina ha convocato il COE e
gli altri organismi incaricati della prevenzione e si è rivolto a loro con
poche, ma significative parole: “Non voglio sorprese”.
Queste sono più che probabili visto che l’ultimo
bollettino, non ce ne saranno altri, delle 2:00 parlava di un’intensità di 65
km/h e di una velocità di spostamento di 43 km/h dei non meglio definiti resti
di Beryl.
In una conferenza stampa tenuta presso il Palazzo Nazionale
dopo l'incontro con il presidente il direttore di Onamet, Gloria Ceballos ha
detto che si potrebbero verificare delle intense precipitazioni di fino 100
millimetri in alcune zone della RD. Data la velocità con cui si sposta il
sistema che alle ore 2 di oggi raggiungeva i 43 km/h, gli effetti dei resti di
Beryl si incominceranno a sentire nell’isola nel tardo pomeriggio di oggi.
Via via che il sistema si sposterà da est verso
ovest, le piogge inizieranno nella regione Sudest e un po’ alla volta nella
Cordigliera Centrale e nella regione Nordest dove si avranno le maggiori accumulazioni
di piogge provocate dai resti di Beryl.
Onamet avverte che i campi nuvolosi associati a
Beryl incominceranno a penetrare nel paese nella giornata di oggi con piogge
anche intense accompagnate da tormente elettriche e raffiche di vento.
Le province in allerta sono Sánchez Ramírez, San
Cristobal, Maria Trinidad Sánchez, Hermanas Mirabal, La Vega, Monseñor Nouel,
Monte Plata, Hato Mayor, Duarte, San Pedro de Macorís, El Seibo, La Romana, La Altagracia
e il Gran Santo Domingo.
È stato attivato il piano di emergenza con la
partecipazione delle forze armate e di altri organismi nell’ambito delle misure
di prevenzione.