Scorrendo le pubblicazioni sui nostri gruppi di
Facebook mi sono imbattuto con un articolo apparso di recente nei giornali
dominicani in cui si parla dei sequestri giudiziari irregolari: una piaga che
non si riesce a debellare nella Repubblica e che si aggiunge a tante altre nel settore
giudiziario dominicano.
Atti notarili sottoscritti in bianco da notai,
spesso anche già deceduti, e venduti agli incroci delle strade che consentono l’emissione
di sentenze definitive e inappellabili su vendite immobiliari e su atti di
successione.
Centinaia di inchieste su notai e avvocati.
E capita che a lamentarsi siano delle persone
autorevoli come ad es. lo stesso presidente del collegio notarile dominicano
Pedro Rodriguez.
Il recente sequestro giudiziario di cui si parla
nell’articolo citato in uno dei nostri gruppi non viene approfondito più di
tanto.
Si tratterebbe di un ristorante, il “Provocon”,
situato nella via Santiago, nel settore Gazcue, Distretto Nazionale. Vengono
menzionate cinque persone tra cui un notaio ai quali è stato imposto di pagare
una cauzione di 100.000 pesos, il solito “impedimento de salida” o divieto di espatrio
e la presentazione periodica.
Gli imputati sono comparsi nel menzionato ristorante
e hanno prelevato tutto l’arredamento e gli elettrodomestici in dotazione:
frigoriferi, tavoli, sedie ecc. nonché un furgoncino “FIAT”.
Mentre questi beni venivano caricati su un camion,
si sono presentati degli agenti della polizia, inviati dal Sistema Nazionale di
Emergenza 911, che hanno impedito il sequestro e arrestato gli implicati.
Sostiene un nostro connazionale a commento di questo
sequestro irregolare: “Non è il primo episodio, né sarà l’ultimo”. Un altro
accosta questo tipo di situazione a un sistema di saccheggio o rapina usuale e
che semmai qui di insolito c’è che “questi azzeccagarbugli e notaiuncoli siano
stati castigati perché normalmente la fanno franca. E viene citata una località
di Samanà dove una farmacia dominicana familiare gestita da un dottore in medicina rispettabilissimo
ha subito lo stesso saccheggio ingiustificato.
C’è da dire che dietro questi sequestri ci sono
spesso dei pool di azzeccagarbugli che “acquistano” le cause, in particolare
quelle di lavoro e le impostano e gestiscono in modo da raggiungere una
sentenza favorevole. Si parla anche di situazioni più o meno forzate,
supportate da documentazione e testimonianze fasulle e da notificazioni “nell’aria”,
è così che le chiamano, date per ufficiali, ma di fatto mai eseguite.
Al riguardo è intervenuta nei primi giorni di luglio
anche la “famosa” pubblico ministero del Distretto Nazionale Yeni Berenice
Reynoso, sostenendo che il suo ufficio riceve ogni giorno denunce
e richieste di aiuto da parte di imprese e cittadini che invocano l’intervento
della procura e della polizia nazionale quando sono in corso sequestri e
sfratti senza titolo di esecuzione. La procura della repubblica ha sostenuto di
intendere perseguire queste strutture criminali che generano un caos permanente
nelle operazioni di sequestro.
Inoltre si denuncia che ci sono situazioni in cui il
titolo esecutivo sussiste, in cui però i messi e i notai si presentano con bande
che provocano danni alla proprietà, maltrattamenti, estorsione e furto di beni
che non vengono elencati nei verbali e che vengono sottratti.
Inoltre “queste situazioni dolose perpetrate da
strutture criminali” si rivolgono a indirizzi che non riguardano il presunto
debitore ed effettuano sequestri e sfratti nonostante abbiano la certezza che
la sentenza si riferisce a un’altra persona o ente diverso da quello che figura nel
titolo esecutivo.
La procuratrice fiscale titolare del Distretto
Nazionale Yeni Berenice Reynoso ha dichiarato che è inaccettabile che delle
persone con precedenti di associazionismo a delinquere continuino a commettere
reati come se nel Paese non esista uno stato di diritto.