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venerdì 27 luglio 2018

I sequestri giudiziari irregolari continuano, una piaga che non tende a diminuire





Scorrendo le pubblicazioni sui nostri gruppi di Facebook mi sono imbattuto con un articolo apparso di recente nei giornali dominicani in cui si parla dei sequestri giudiziari irregolari: una piaga che non si riesce a debellare nella Repubblica e che si aggiunge a tante altre nel settore giudiziario dominicano.
Atti notarili sottoscritti in bianco da notai, spesso anche già deceduti, e venduti agli incroci delle strade che consentono l’emissione di sentenze definitive e inappellabili su vendite immobiliari e su atti di successione.
Centinaia di inchieste su notai e avvocati.
E capita che a lamentarsi siano delle persone autorevoli come ad es. lo stesso presidente del collegio notarile dominicano Pedro Rodriguez.
Il recente sequestro giudiziario di cui si parla nell’articolo citato in uno dei nostri gruppi non viene approfondito più di tanto.
Si tratterebbe di un ristorante, il “Provocon”, situato nella via Santiago, nel settore Gazcue, Distretto Nazionale. Vengono menzionate cinque persone tra cui un notaio ai quali è stato imposto di pagare una cauzione di 100.000 pesos, il solito “impedimento de salida” o divieto di espatrio e la presentazione periodica.
Gli imputati sono comparsi nel menzionato ristorante e hanno prelevato tutto l’arredamento e gli elettrodomestici in dotazione: frigoriferi, tavoli, sedie ecc. nonché un furgoncino “FIAT”.
Mentre questi beni venivano caricati su un camion, si sono presentati degli agenti della polizia, inviati dal Sistema Nazionale di Emergenza 911, che hanno impedito il sequestro e arrestato gli implicati.
Sostiene un nostro connazionale a commento di questo sequestro irregolare: “Non è il primo episodio, né sarà l’ultimo”. Un altro accosta questo tipo di situazione a un sistema di saccheggio o rapina usuale e che semmai qui di insolito c’è che “questi azzeccagarbugli e notaiuncoli siano stati castigati perché normalmente la fanno franca. E viene citata una località di Samanà dove una farmacia dominicana familiare gestita  da un dottore in medicina rispettabilissimo ha subito lo stesso saccheggio ingiustificato.
C’è da dire che dietro questi sequestri ci sono spesso dei pool di azzeccagarbugli che “acquistano” le cause, in particolare quelle di lavoro e le impostano e gestiscono in modo da raggiungere una sentenza favorevole. Si parla anche di situazioni più o meno forzate, supportate da documentazione e testimonianze fasulle e da notificazioni “nell’aria”, è così che le chiamano, date per ufficiali, ma di fatto mai eseguite.
Al riguardo è intervenuta nei primi giorni di luglio anche la “famosa” pubblico ministero del Distretto Nazionale Yeni Berenice Reynoso, sostenendo che il suo ufficio riceve ogni giorno denunce e richieste di aiuto da parte di imprese e cittadini che invocano l’intervento della procura e della polizia nazionale quando sono in corso sequestri e sfratti senza titolo di esecuzione. La procura della repubblica ha sostenuto di intendere perseguire queste strutture criminali che generano un caos permanente nelle operazioni di sequestro.
Inoltre si denuncia che ci sono situazioni in cui il titolo esecutivo sussiste, in cui però i messi e i notai si presentano con bande che provocano danni alla proprietà, maltrattamenti, estorsione e furto di beni che non vengono elencati nei verbali e che vengono sottratti.
Inoltre “queste situazioni dolose perpetrate da strutture criminali” si rivolgono a indirizzi che non riguardano il presunto debitore ed effettuano sequestri e sfratti nonostante abbiano la certezza che la sentenza si riferisce a un’altra persona o ente diverso da quello che figura nel titolo esecutivo.
La procuratrice fiscale titolare del Distretto Nazionale Yeni Berenice Reynoso ha dichiarato che è inaccettabile che delle persone con precedenti di associazionismo a delinquere continuino a commettere reati come se nel Paese non esista uno stato di diritto.