Il Prenota Online è stata un’innovazione non gradita
da nessuno. Alla base dell’implementazione di questa modalità ci saranno pure
stati dei validi motivi. Di fatto però si può constatare a livello mondiale e
non solo da noi, che le prenotazioni sono spesso inaccessibili. Le date sono
bloccate, si riaprono in piena notte o in orari impossibili dopo lunghi periodi.
Tanta gente non riesce a prenotarsi. Dovrebbe stare
davanti al computer a tutte le ore del giorno 24/7.
Una modalità di servizio di chi disprezza l’utente.
Del resto il governo mondialista uscente non ha mai dimostrato né affinità, né
simpatia per i cittadini italiani dovunque residenti.
O così o pomì! Si direbbe che alla Farnesina i funzionari
acquisiti dalla Comunità di Sant’Egidio e dall’ex partito radicale ragionassero
nel seguente modo: “Se non vi garba, acquistate la cittadinanza del posto, fate
insomma come vi pare. Noi dobbiamo aiutare il terzo mondo. Voi siete all’estero.
Arrangiatevi! Non ci curiamo degli italiani che sono in Italia, figuriamoci di
voi!”
Detto e fatto! E i diplomatici, consoli e
ambasciatori sono stati tutti ben indottrinati. I servizi consolari non sono in
primo piano. Dopo tante lamentele hanno acconsentito di immettere nel servizio 100
contrattisti. Una goccia nel mare… ed entro l’estate prossima 200 impiegati di
ruolo, altra goccia nel mare. La carenza di personale è cronica. E il servizio
prenota online non razionalizza le risorse, serve solo da filtro, da
giustificazione.
Il risultato è che le sale di attesa sono vuote.
Perché? Forse perché la gente prenota e magari non si presenta o perché il
numero di utenti previsto per un determinato giorno è troppo esiguo. Ma non
importa perché la parola d’ordine è un’altra e l’utenza conta poco.
Sono faccende che a quanto pare non ci riguardano.
Non vengono date le informazioni del caso neanche al Comites. Le istruzioni
della gestione uscente ai consoli evidentemente non lo prevedevano.
Si stava meglio prima? Chissà. Il console Del Pero,
in forza nella nostra ambasciata prima della sua chiusura nel 2014, ci teneva
alla porta dell’ambasciata aperta al pubblico negli orari di accesso. Al tempo
si parlava di pubblico, oggi di utenza. Al tempo il pubblico, i cittadini italiani,
valeva qualcosa, oggi non vale niente ed è stato declassato a utenza. Questo in
attesa del Cambiamento, certo!
Eppure al tempo c’era spazio anche per decine e
decine di richieste di visto ogni giorno. E facendo i calcoli bene si dovrebbe
dedurre che il personale era anche inferiore in numero e soprattutto per quel
che riguarda il totale degli stipendi.
Ci ritroviamo oggi un’ambasciata che costa molto di
più di quella chiusa per motivi di risparmio. E per di più questa non funziona
come dovrebbe. Ѐ imminente inoltre il trascolo in altri locali, dei quali tra l’altro
si paga l’affitto dalla fine dell’anno scorso, 7.000 dollari al mese! E la
residenza dell’ambasciatore è vuota perché il diplomatico non la gradisce.
Gli italiani che sostano nella sala d’attesa dell’ambasciata
di Santo Domingo si chiedono se non ci siano nemmeno i soldi per acquistare un
barattolo di pittura e dare una mano a quelle pareti esterne degli sportelli
che fanno pena…
Tante spese, servizi insufficienti… Locali
fatiscenti che nessuno si cura di rassettare…
Ma è cambiata la gestione, i mondialisti non ci sono
più. Ora c’è il Cambiamento…
A ottobre ci sarà la conferenza mondiale dei consoli
italiani proprio alla Farnesina. E in quei giorni s’incomincerà a parlare anche
di Finanziaria.
E vedremo da una parte come verranno indottrinati i
consoli e dall’altra se continueranno a fluire i milioni a palate verso il
terzo mondo e in particolare verso 8 dei 10 più corrotti paesi del mondo.
Vedremo anche che fine faranno le società offshore che
gestiscono servizi consolari dappertutto, anche qui a Santo Domingo.
Chissà forse verrà anche decretata la fine del
Prenota Online.