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martedì 24 luglio 2018

Il servizio Prenota Online ha i giorni contati? Siamo in attesa del “Cambiamento” anche a Santo Domingo



Il Prenota Online è stata un’innovazione non gradita da nessuno. Alla base dell’implementazione di questa modalità ci saranno pure stati dei validi motivi. Di fatto però si può constatare a livello mondiale e non solo da noi, che le prenotazioni sono spesso inaccessibili. Le date sono bloccate, si riaprono in piena notte o in orari impossibili dopo lunghi periodi.
Tanta gente non riesce a prenotarsi. Dovrebbe stare davanti al computer a tutte le ore del giorno 24/7.
Una modalità di servizio di chi disprezza l’utente. Del resto il governo mondialista uscente non ha mai dimostrato né affinità, né simpatia per i cittadini italiani dovunque residenti.
O così o pomì! Si direbbe che alla Farnesina i funzionari acquisiti dalla Comunità di Sant’Egidio e dall’ex partito radicale ragionassero nel seguente modo: “Se non vi garba, acquistate la cittadinanza del posto, fate insomma come vi pare. Noi dobbiamo aiutare il terzo mondo. Voi siete all’estero. Arrangiatevi! Non ci curiamo degli italiani che sono in Italia, figuriamoci di voi!”
Detto e fatto! E i diplomatici, consoli e ambasciatori sono stati tutti ben indottrinati. I servizi consolari non sono in primo piano. Dopo tante lamentele hanno acconsentito di immettere nel servizio 100 contrattisti. Una goccia nel mare… ed entro l’estate prossima 200 impiegati di ruolo, altra goccia nel mare. La carenza di personale è cronica. E il servizio prenota online non razionalizza le risorse, serve solo da filtro, da giustificazione.
Il risultato è che le sale di attesa sono vuote. Perché? Forse perché la gente prenota e magari non si presenta o perché il numero di utenti previsto per un determinato giorno è troppo esiguo. Ma non importa perché la parola d’ordine è un’altra e l’utenza conta poco.
Sono faccende che a quanto pare non ci riguardano. Non vengono date le informazioni del caso neanche al Comites. Le istruzioni della gestione uscente ai consoli evidentemente non lo prevedevano.
Si stava meglio prima? Chissà. Il console Del Pero, in forza nella nostra ambasciata prima della sua chiusura nel 2014, ci teneva alla porta dell’ambasciata aperta al pubblico negli orari di accesso. Al tempo si parlava di pubblico, oggi di utenza. Al tempo il pubblico, i cittadini italiani, valeva qualcosa, oggi non vale niente ed è stato declassato a utenza. Questo in attesa del Cambiamento, certo!
Eppure al tempo c’era spazio anche per decine e decine di richieste di visto ogni giorno. E facendo i calcoli bene si dovrebbe dedurre che il personale era anche inferiore in numero e soprattutto per quel che riguarda il totale degli stipendi.
Ci ritroviamo oggi un’ambasciata che costa molto di più di quella chiusa per motivi di risparmio. E per di più questa non funziona come dovrebbe. Ѐ imminente inoltre il trascolo in altri locali, dei quali tra l’altro si paga l’affitto dalla fine dell’anno scorso, 7.000 dollari al mese! E la residenza dell’ambasciatore è vuota perché il diplomatico non la gradisce.
Gli italiani che sostano nella sala d’attesa dell’ambasciata di Santo Domingo si chiedono se non ci siano nemmeno i soldi per acquistare un barattolo di pittura e dare una mano a quelle pareti esterne degli sportelli che fanno pena…
Tante spese, servizi insufficienti… Locali fatiscenti che nessuno si cura di rassettare…
Ma è cambiata la gestione, i mondialisti non ci sono più. Ora c’è il Cambiamento…
A ottobre ci sarà la conferenza mondiale dei consoli italiani proprio alla Farnesina. E in quei giorni s’incomincerà a parlare anche di Finanziaria.
E vedremo da una parte come verranno indottrinati i consoli e dall’altra se continueranno a fluire i milioni a palate verso il terzo mondo e in particolare verso 8 dei 10 più corrotti paesi del mondo.
Vedremo anche che fine faranno le società offshore che gestiscono servizi consolari dappertutto, anche qui a Santo Domingo.
Chissà forse verrà anche decretata la fine del Prenota Online.