Per fare il punto della situazione niente di meglio
che esaminare questa comunicazione-richiesta del presidente del Comites al CGIE
attualmente in riunione plenaria a Roma. E a questo scopo vale la pena di
iniziare dalla fine: «Ciò che chiediamo nella maniera più
rispettosa possibile è che dal Ministero degli Esteri possano essere forniti
gli strumenti necessari per tornare alla normalità: un ufficio consolare aperto
alla comunità, senza dover per forza dover far fronte ad un freddo e macchinoso
sistema di prenotazione che tanti danni sta creando ai connazionali.»
Il desiderio di un ritorno alla normalità è il punto
centrale della comunicazione del presidente del Comites: «Desideriamo ricordare sia a Voi
che al nostro Ministero degli Esteri che la comunità italiana residente in Rep.
Dominicana è stata maltrattata per troppo tempo, attraverso decisioni assurde e
senza senso e ha bisogno di un segnale forte di cambiamento».
«Fino al 2013 l’utenza poteva presentarsi
presso gli sportelli consolari senza appuntamento e senza restrizioni, dal
lunedì al venerdì, tra le ore 8:30 e le ore 11:30. I connazionali riuscivano ad
ottenere un servizio specifico in giornata o, per lo meno, ad accedere agli
uffici consolari per informazioni e/o presentare le proprie richieste».
In questi stralci della comunicazione del presidente
del Comites è riassunto tutto il nostro malessere, la nostra incapacità di
capire cosa sta succedendo. Come mai prima le pratiche venivano evase in
giornata e oltre al carico di lavoro attuale c’era anche il rilascio dei visti
e la nostra sede era competente per Haiti, Giamaica, Antigua e per tutte le
piccole Antille?
Ora invece c’è questo servizio Prenota online che fa
da barriera invalicabile tra i connazionali e l’ambasciata e quando si entra
nel salone d’attesa lo si trova semivuoto. Quando fanno l’appello di coloro che
hanno prenotato l’appuntamento si osserva che una buona parte non si è
presentata.
Troppo inefficiente il Prenota online, una
catastrofe lo definisce la Confsal Unsa Esteri il principale sindacato della
Farnesina. Lo abbiamo ereditato dalla gestione uscente del MAECI che si è
dedicata solo allo smantellamento della rete diplomatica e alla penalizzazione dei
connazionali residenti all’estero.
Il servizio Prenota online non funziona. Lo dice
anche il sottosegretario agli esteri Ricardo Merlo.
I consolati dovrebbero ricevere la gente giorno per
giorno secondo orari prestabiliti, come si faceva una volta. Non esiste un
altro modo di gestire la domanda di servizi consolari. Bisogna che in dotazione
ci sia il personale necessario.
Ma non basta. L’ambasciata deve cambiare filosofia.
Quella mondialista di Mario Giro non è più “in”. Ora al centro non c’è l’immagine
dell’Italia, la settimana della cucina, del libro o i 100 anni dell’instaurazione
delle relazioni diplomatiche. Al centro oggi c’è il connazionale con le sue
esigenze di servizi. Questo filtro troppo comodo del Prenota online deve
scomparire. Finché ciò non accadrà non avremo mai dei servizi consolari soddisfacenti.
La richiesta del cav. Paolo Dussich è stata accolta da
diversi membri del CGIE che l’hanno sottoscritta affinché più risorse umane
vengano assegnate alla nostra sede diplomatica.
Secondo me però è inutile dotare di risorse chi
mette in un secondo piano i servizi consolari da erogare ai connazionali. Direi
piuttosto che c’è bisogno forse di più risorse, ma soprattutto dell’abolizione
del Prenota online. Le risorse umane dell’ambasciata devono essere destinate al
disbrigo delle pratiche consolari e non ai vari voli pindarici ai quali la
gestione passata ci ha abituati.