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martedì 31 luglio 2018

Gran Santo Domingo: traffico caotico e ingorghi sono all’ordine del giorno. Ne risente anche il corpo diplomatico



Oltre 3,5 milioni di persone transitano quotidianamente per le strade del Gran Santo Domingo. Un viaggio che normalmente richiederebbe qualche minuto può comportare ore di faticoso avanzamento a passo d’uomo con le temperature tropicali: una vera e propria sfida per la salute mentale di conducenti e passeggeri.
Se la situazione è insopportabile per noi che ci viviamo, figuriamoci per coloro che si trasferiscono qui per lavoro, come ad esempio i diplomatici e i funzionari delle ambasciate. Tant’è che ha sorpreso non tanto tempo fa l’intervento dell’ambasciatore della Francia con dei suggerimenti a mezzo stampa per porre rimedio a questa situazione e in un’intervista rilasciata a un giornale locale ha sostenuto che si dovrebbe limitare il transito veicolare, altrimenti la città si sarebbe paralizzata. Una soluzione scontata, ma la disperazione a volte gioca brutti scherzi anche a coloro che, come i diplomatici, dovrebbero essere maestri dell’autocontrollo.
2,5 milioni di persone si spostano con i mezzi pubblici e un milione con le loro autovetture: una bolgia infernale.
Ci sono poi i conducenti di autobus e di autoarticolati dalla guida spericolata, i rottami su quattro ruote per il servizio di tassì a fermata (concho) e tanti veicoli in giro che creano ingorghi da incubo sulle strade e sui viali.
Il trasporto urbano è sicuramente il principale problema del Gran Santo Domingo.
Attualmente la Metropolitana di Santo Domingo trasporta non meno di 260.000  persone al giorno. Quando le scuole sono aperte il numero aumenta a 290.000. L’imminente inaugurazione della linea 2B della Metropolitana che unisce la zona orientale alla capitale aumenterà consistentemente questa cifra.
La capacità del sistema della teleferica è di 3.000 persone per ora e per senso di marcia con una velocità del cavo di 18 km/h e 215 cabine con la capienza di dieci persone sedute.
Tra qualche mese inizierà inoltre il processo di sostituzione  dei rottami adibiti a tassì a fermata.
Si prospettano dei miglioramenti. Speriamo che questi soddisfino tutti anche il corpo diplomatico di stanza nella capitale dominicana.
Intanto il nostro ambasciatore di questi ingorghi perenni non ne risentirà tanto. La nuova sede dell’ambasciata infatti e la sua residenza sono poco distanti, separate soltanto da un semaforo.