A nessuno sfugge che una perquisizione con risultati
così negativi in termini di morti e feriti per la polizia nazionale non può
essere stata eseguita secondo il protocollo a tal fine previsto. Le raffiche
del fucile M-16 hanno colpito sei poliziotti, tra di loro cinque ufficiali di
alto rango. Uno di questi il maggiore Amador è deceduto durante la notte del
giorno seguente. Pare che nel momento della sparatoria fosse sprovvisto persino
di giubbotto antiproiettile.
Gli ufficiali che si sono presentati nell’abitazione
dove era stata individuata la presenza dei rapinatori facevano parte della
sezione omicidi pur non essendosi verificato nella rapina alcun omicidio e
soprattutto della sezione veicoli rubati pur non risultando rubato alcun
veicolo.
Viene quindi contestato dalla procura il modo di
procedere della Polizia Nazionale. In primo luogo perché questa non è stata
informata nonostante si sapesse che sul posto c’era una quantità indeterminata
di denaro. La presenza di un pubblico ministero sul posto era quindi d’obbligo
per la rilevazione di quanto recuperato del bottino della rapina.
Per questa mancata informazione da parte della
polizia, la Procura ha rifiutato il denaro recuperato durante la perquisizione.
Questo si trova ancora nel commissariato “Felicidad de Los Mina”. Dovrà essere
eseguito un rilevamento formale e ovviamente ci dovrà attenere alle
dichiarazioni della polizia e quindi al fatto compiuto.
Si pensava che la presenza di alti funzionari delle
forze dell’ordine fosse da ricondurre alla gravità del caso e al clamore che
questo aveva sollevato nei media. Invece ora fa capolino l’ipotesi dell’interesse
verso un malloppo di oltre cinque milioni di pesos.
Non si sa bene cosa pensare, di certo la
perquisizione non è stata condotta secondo la procedura prevista, con la
massima sicurezza per i membri della polizia, e per di più si è fatto a meno di
informare la procura della repubblica. La presenza di un pubblico ministero
avrebbe anche dato credibilità alla quantificazione del denaro recuperato.
Le case del vicinato sono state crivellate di
pallottole. La gente pensava che i poliziotti feriti fossero tutti morti, visto
che sono stati falciati dalle raffiche del fucile del rapinatore.
Intanto si scopre che il fucile è di provenienza
haitiana. L’M-16 fa parte delle armi in dotazione alla polizia haitiana. Ci
sarebbero infatti tra i complici anche due haitiani che si presume abbiano già
fatto ritorno al loro paese.
Si continua nella ricerca degli altri tre complici
di cui si conosce l’identità. Non ci metteranno tanto ad arrestarli. Ma i soldi
erano tutti nella casetta di Los Mina?Questo non si saprà mai con certezza!