Dopo aver negato
per mesi la saturazione degli obitori e smentito le versioni dei vicini che si
lamentavano del fetore, l'INACIF ha sepolto
il 16 gennaio scorso 125 cadaveri accumulati nei congelatori e non
reclamati dai parenti.
Secondo i dati
dell'istituzione, negli ultimi due anni sono stati abbandonati almeno 285
corpi.
Sia negli obitori
dell'Inacif che in quelli di Patologia Forense restano alcune salme, in attesa
di essere reclamate dai loro parenti o enti in caso di stranieri.
L'INACIF ha
riferito che i deceduti corrispondono a casi in cui il processo autoptico è
stato effettuato nel corso dell'anno 2023 e che non sono stati reclamati.
Prima della
sepoltura, precisa l'INACIF, tutte le salme vengono debitamente identificate
con il numero dell'autopsia, conservando un fascicolo nel caso in cui vengano
reclamate da un parente.
Ciascuno dei
defunti viene debitamente identificato con registrazioni fotografiche e
dentistiche, campioni di tessuti e fluidi corporei nel caso in cui sia
necessario un test comparativo del DNA.
Vengono rilevate
le impronte digitali, con i criteri previsti dal protocollo ai fini della
validazione nel caso dei dominicani con la JCE e nel caso degli stranieri con l’autorizzazione
della loro rappresentanza consolare o di un familiare.
Secondo le
informazioni fornite, nell'INACIF restano altre 30 salme, tutte di stranieri,
quindi le autorità aspettano che le ambasciate espletino le procedure
necessarie affinché le salme possano essere inviate nel Paese di origine.
Nel mese di
dicembre è stata completata la seconda struttura a nicchia con una capienza di
576 salme. Ci sono 94 nicchie in totale, comprese 4 fosse che misurano 2 x 4 x
2 metri.
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