A causa della
grande quantità di faglie geologiche, che sono luoghi inclini a generare scosse
o terremoti di una certa entità, esiste la possibilità che tali movimenti
portino con sé questo tipo di disturbo.
Il territorio
dell'isola è molto esposto poiché si trova tra la placca caraibica e quella
nordamericana. Si tratta di una zona di subduzione, dove le placche si
scontrano tra loro e quando si verificano i terremoti si liberano ed è questo
che fa sì che quell'energia si trasformi in movimento dell'acqua.
Gli tsunami
possono essere prodotti da grandi terremoti localizzati sulla costa o sui
fondali marini, da una frana o da un'eruzione vulcanica.
L'impatto di un
grande meteorite può anche generare tsunami.
Perché si formino
è necessario che: l'epicentro del terremoto sia in mare o in prossimità della
costa; che la magnitudo sia superiore a 6,5 gradi della scala Richter e che
la profondità sia inferiore a 100 chilometri dal suolo, soprattutto nelle zone
di faglia di subduzione.
Lo Tsunami
potrebbe essere preceduto da un rapido abbassamento del livello del mare, come
se si ritirasse, esponendo scogliere, rocce e pesci dal fondale marino.
Possono causare
inondazioni, erosione e impatto delle onde sulle strutture.
Il 18 ottobre
1751 si verificò un terremoto che fu avvertito in tutta l'isola, colpendo la
regione meridionale da Seibo a Port-au-Prince in Haiti. la città de Azua fu
distrutta e si verificò uno tsunami. Secondo le informazioni raccolte si tratta
di uno degli eventi storici più gravi che abbiano interessato l’isola.
Il 7 maggio 1842 un
terremoto colpì la costa settentrionale dell'isola, con un'intensità stimata
superiore a 8,0 gradi di magnitudo. Si generò uno tsunami che colpì la costa
nord soprattutto della parte haitiane con onde di 2 metri.
Il 4 agosto 1946
un potente tsunami con onde alte 5 m causò enormi danni alla costa
nord-orientale della Repubblica Dominicana. In alcuni luoghi sotto il livello
del mare, le onde sono entrate fino a 5 km nell'entroterra. La città di
Matanzas fu quasi distrutta provocando la morte di 1.950 persone.