Il Senatore Mario Borghese del MAIE sostiene che sono pochissimi gli italiani che riescono a prenotarsi con Prenot@mi per usufruire dei servizi come il rilascio dei passaporti
Ogni tanto Borghese, eletto nella ripartizione America Meridionale si pronuncia sulla piattaforma. Lo stesso fanno a turno importanti esponenti del suo partito.
Si tratta però di segnalazioni di comodo che non apportano alcun cambiamento, tendenti solo a un posizionamento dalla parte giusta davanti ai connazionali che passano buona parte delle loro vite digitando appuntamenti non accessibili.
In realtà il MAIE ha un potere immenso in Sudamerica. I presidenti dei Comites sono quasi tutti membri del partitino argentino per cui con il sistema delle prenotazioni ci convivono, nel senso che gli utenti, per forza di cose, si rivolgono a loro per le lamentele. È qualcosa di innegabile, a meno che non si voglia insultare l’intelligenza altrui.
Le urgenze per i passaporti, le pratiche di cittadinanza e altri servizi, tutto è reso difficile da un Prenot@mi organizzato a discrezione da ogni sede consolare secondo le proprie esigenze, un sistema dalle maglie larghissime: appuntamenti che non vengono confermati alcuni giorni prima della data fissata e di cui si può disporre come si vuole e tante altre particolarità, probabili raccomandazioni e quant’altro. Tutto questo ci può stare, è ovvio, siamo adulti e vaccinati.
Nei tre anni in cui ha esercitato le funzioni di Sottosegretario agli Esteri, Ricardo Merlo è diventato “qualcuno” tra i burocrati della Farnesina. Sicuramente ha allacciato relazioni importanti che con ogni probabilità vengono temute da diplomatici e funzionari consolari, la cui posizione è sempre fragile per via delle conseguenze di trasferimenti punitivi non graditi.
In questo grande pasticcio del Prenot@mi gestito a piacimento da ogni sede consolare secondo le imperscrutabili esigenze di chi deve erogare i servizi, appuntamenti presi e non confermati, appuntamenti presi da nominativi non idonei o non esistenti, si crea uno spazio per operare irregolarmente e magari lucrarci su, non si sa da parte di chi.
Tutto questo dovrebbe essere oggetto di verifiche e ispezioni, ma non esiste nessuno che si presti a tal fine. Semplicemente non interessa. Anzi per lo più gli addetti ai lavori abbassano la testa, la scuotono e si limitano a sostenere che non ci sono risorse per erogare i servizi. Eppure qualche sede consolare ci riesce anche bene e senza ricorrere al Prenot@mi. Chissà perché!