Vittorio Emanuele
di Savoia, figlio di Umberto II, ultimo re d'Italia, è morto questo sabato a
Ginevra, dove la sua famiglia era andata in esilio nel dopoguerra, all'età di
86 anni, secondo una dichiarazione della casa reale dei Savoia.
"Alle ore
7.05 di questa mattina, Sua Altezza Reale Vittorio Emanuele si è spento
serenamente, circondato dalla sua famiglia", si legge nella nota della
nobile casata, che ha regnato in Italia dalla sua nascita nel 1861 fino al
1946.
Víttorio Emanuele
avrebbe compiuto 87 anni il 12 febbraio.
Nato nel 1937 a
Napoli da Umberto II e dalla moglie Maria José, figlia del re Alberto I del
Belgio, Vittorio Emanuele era già erede della corona italiana all'età di nove
anni, dopo che il nonno Vittorio Emanuele III aveva abdicato.
Un onore che durò
però poco più di un mese, da quando suo padre, soprannominato "il Re di
Maggio", si insediò il 9 maggio 1946 e fu costretto ad abdicare il 12
giugno, dopo che gli italiani optarono con un referendum per dichiarare la
Repubblica.
Esiliati prima in
Portogallo, i membri della famiglia reale italiana si stabilirono infine a
Ginevra, città dove Vittorio Emanuele trascorrerà quasi 60 anni di esilio.
Alla morte del
padre, nel 1983, Vittorio Emanuele intraprese una lunga campagna per chiedere
al governo italiano di permettergli di ritornare in Italia, dal momento che la
Costituzione repubblicana vietava espressamente alla famiglia reale di metterci
piede.
Ci riuscì solo
alla fine del 2002, quando, accompagnato dalla moglie e dall'unico figlio Emanuele
Filiberto, sbarcò a Roma per giurare sulla Costituzione repubblicana e visitare
in Vaticano Papa Giovanni Paolo II, per ringraziarlo per la sua mediazione con
il Governo italiano che ha permesso questo storico ritorno.