Non si può certo
dire che con un’astensione del 60% i risultati elettorali rispecchino la
volontà popolare. Comunque il PRM, il partito al governo, si è aggiudicato 119
sindaci, il PLD 18 e FP 8.
Una vittoria
schiacciante che vista l'astensione massiccia non dissipa i dubbi sull'esito
elettorale delle elezioni presidenziali che si terranno a maggio.
Di solito
l'astensione al voto non supera la percentuale del 30%. In un paese dove la
politica è per molti una fonte di alti guadagni, di cariche e di posti di
lavoro, un’astensione del 60% equivale a un disinteresse diffuso della
popolazione verso il sistema democratico.
Del resto non
esistono sostanziali differenze ideologicamente parlando tra i tre partiti in lizza,
tutti fondati o in qualche modo legati al leader socialista Juan Bosch, già
arricchiti per attività politica passata propria e di familiari con decine di
milioni di dollari in conti di banche off-shore, tutti massoni e allineati
all'élite globalista.
Se non fosse per
le cariche e per i posti di lavoro da queste parti sarebbe proprio vero che un
partito vale l'altro.