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martedì 31 ottobre 2017

In quattro mesi cinquanta scosse di intensità media. È imminente un terremoto di vaste proporzioni?



Dall’11 luglio al 29 ottobre del corrente anno si sono verificate 50 scosse di intensità tra i 2,3 e i 5 gradi della scala Richter. La maggioranza di queste ha avuto luogo nella zona est e cioè a Punta Cana, Boca de Yuma, San Rafael del Yuma, Miches, La Romana, Salvaleón de Higuey. e nel Canal de la Mona. Hanno superato i 4 gradi della scala Richter le seguenti scosse:
  • 2017
    Località
    Scala Richter
    Profondità
    02.08
    San José de Ocoa
    33km
    11.08
    Boca de Yuma
    4,2°
    86km
    28.02
    El Factor (Nagua)
    4,5°
    10km
    03.09
    San Rafael del Yuma
    4,3°
    132km
    11.09
    Salvaleón de Higuey
    102km
    13.09
    Boca de Yuma
    4,3°
    133km
    29.10
    San José de Ocoa
    10km


Viviamo in terraferma per modo di dire. Praticamente le varie placche tettoniche sottostanti il territorio sono in continuo movimento. Energia cinetica che si va accumulando e che poi si scarica con le scosse alle quali seguono repliche di assestamento.
 
Meno i sismi sono profondi e maggiore è la loro pericolosità. I movimenti tellurici di San José de Ocoa sono quindi i più pericolosi (10 km di profondità) e i più vicini alla popolosa capitale di Santo Domingo. L’epicentro infatti è stato localizzato a meno di 50 km in linea d’aria da Santo Domingo. Se la sua intensità fosse stata leggermente maggiore, vista la scarsa profondità dell’epicentro, avrebbe provocato danni. Il movimento tellurico si è sentito anche nella capitale e nel gran Santo Domingo. Tanto panico, ma nessun danno segnalato.
Le placche tettoniche del Nordamerica e del Caraibi si incontrano nell’isola. Il Cibao, la cordigliera settentrionale, la costa atlantica e la penisola di Samaná sono le località geografiche più vicine al limite di interazione tra le due placche e per questo storicamente sono anche i luoghi maggiormente colpiti da forti terremoti.

Negli ultimi mesi il paese ha subito moltissime scosse di terra di magnitudo tra i 3 e i 5 gradi Richter. Si tratta di avvisaglie dell’imminenza di un grandissimo terremoto. Il giorno meno atteso ci ritroveremo nel bel mezzo di un grande sisma completamente impreparati, senza sangue negli ospedali, né sieri idratanti, senza acqua potabile immagazzinata, senza antibiotici senza nulla.

Influenza aviaria nella Repubblica Dominicana. È stata rilevata la presenza del virus H5N1 a Cayetano Germosen


L’industria del pollame trema. Quando si parla di virus H5N1 crollano le vendite dei prodotti avicoli. E si tratta di un’industria importante per la Repubblica Dominicana. Anche perché il pollo e le uova sono prodotti di base dell’alimentazione popolare.
L’allarme viene da lontano, addirittura dall’altro capo del mondo, Hong Kong. Nell’ex città stato viene imposto il divieto di importare prodotti avicoli dominicani.
La notizia è vera. Il temuto virus è comparso in una fattoria di Cayetano Germosen. La diffusione della malattia è stata però troncata sul nascere. Tutto il pollame è stato sacrificato e sono state adottate le misure del caso. Lo sostengono i portavoci dell’industria avicola.
Non ci sarebbe quindi niente da temere e di fatto il consumo del pollame non sembra diminuito, lo sostengono i dettaglianti e i proprietari (cinesi) di “pica pollos”. Per una volta la gente non ha dato retta alle notizie un po’ vere e un po’ tendenziose. Almeno per il momento.

Il virus H5N1 non colpisce l’essere umano. Ogni  volta che compare sulla scena vengono prese però tutte le precauzioni perché non venga a contatto con i consumatori. Sussiste infatti il sospetto che prima o poi riesca ad adattarsi al corpo umano. E sarebbe una malattia con una mortalità elevatissima. Quasi il 100 percento del pollame infetto muore. Una percentuale che proiettata sull’uomo potrebbe diminuire ma che si teme che mantenga la sua caratteristica di elevata mortalità.

lunedì 30 ottobre 2017

Un colonnello italiano tra i combattenti costituzionalisti caduti nella guerra di aprile del 1965



Tra gli eroi caduti nella guerra di aprile del 1965, una guerra civile nella quale sono intervenuti 20.000 marines americani, ci fu anche un italiano morto il 19 maggio del 1965 in un assalto temerario al palazzo della Presidenza, il colonnello Illio Capocci, sommozzatore della Seconda Guerra Mondiale che si distinse in diverse imprese belliche tra cui anche l’affondamento di una flotta inglese nel porto di Gibilterra. Finita la guerra si dedicò all’attività di istruttore militare. Arrivò nella Repubblica Dominicana nel 1956 dopo essere stato diversi anni in Algeria. Venne ingaggiato per la fondazione del corpo dei sommozzatori o uomini rana. Non fu l’unico italiano che partecipò in questo progetto. Altri esperti militari furono: Vittorio Tudesco, Benito Panebianco, Enzo Lobasto ed Elio Bolpi (nomi e cognomi dal valore meramente orientativo). Questi italiani e altri esperti militari stranieri riuscirono a formare un corpo di sommozzatori dominicano. Un’elite di 107 uomini che in grande maggioranza combattè durante la guerra di aprile a favore dei ribelli costituzionalisti contro l’esercito americano e il grosso dell’esercito dominicano, destando l’ammirazione dello stesso comandante dell’esercito americano, Bruce Palmer, e di Fidel Castro. Il colonnello Capocci si trovava nella Repubblica Dominicana da diversi anni. Prima di partire per l’assalto che gli costò la vita nei giardini del palazzo della presidenza, dove fu falciato da una raffica di mitra, si levò l’orologio e lo lasciò al suo comandante, dicendogli che sarebbe ritornato solo vittorioso. Una raffica di mitra, un cecchino… non si sa bene, come del resto non si sa nemmeno di dove fosse, quanti anni avesse e come si chiamasse di preciso, Illio, Ilio, Elio… Capocci, Cappocci, Cappozzi… Prima dell’assalto finale si riunì con gli altri istruttori stranieri e parlò alcuni minuti, e fu l’unico fra tutti, in italiano con l’ambasciatore. Al tempo si vede che era possibile telefonare in ambasciata! Successivamente attaccò il telefono e si diresse ai presenti con queste parole: “L’uomo non sa quando né dove nasce, ma può decidere quando e perché morire. Io rimango.” Il giorno dopo il suo corpo che giaceva nel giardino del palazzo presidenziale venne recuperato con il consenso degli americani da un gruppo di religiose. Ricevette sepoltura nel cimitero di Ciudad Nueva dove si trova ancora la sua tomba, lontano però dal posto riservato ai caduti della guerra di aprile. Uno straniero in fondo è pur sempre uno straniero, anche quando è un eroe. Del resto il suo nome si avvicina di più a un nome di fantasia che a un vero e proprio nome. Chissà se un giorno sapremo come si chiamava veramente, dove e quando era nato. Altrimenti tra lui e un milite ignoto non ci sarà mai quella grande differenza. Una strada della città presto dovrebbe prendere il suo nome. Forse con l’occasione faranno anche qualche altra ricerca.

Il suo orologio è stato consegnato a sua moglie Rita, non si sa altro. Si dice che una giornalista dominicana dal cognome Capozzi fosse sua figlia. Comunque Illio Capocci o come si chiamasse ci ha fatto onore e come italiani dobbiamo sentirci fieri di lui. Sicuramente chi dubita del coraggio degli italiani ha un altro motivo ancora per ricredersi.

Il potere giudiziario della Repubblica Dominicana occupa uno degli ultimi posti nel ranking del Forum economico mondiale



La corruzione è un tema che occupa le prime pagine dei giornali dominicani da diverso tempo. Nell’occhio del ciclone si trovano in particolare i politici, ma non solo. Ed è a questi che si rivolge la marcia verde contro l’impunità. Decine di migliaia di persone con addosso delle magliette rigorosamente verdi sfilano quasi ogni settimana, uragani permettendo, per le principali città del Paese. Contestano l’impunità dei corrotti.
Difatti, si parla tanto di corruzione, ma non si arriva che molto raramente a una condanna. L’impunità non è sicuramente inventata. La si riscontra ogni giorno. Si tratta dell’altra faccia della stessa medaglia. La corruzione esiste soprattutto perché esiste l’impunità dei corrotti.
L’attenzione quindi si deve spostare necessariamente sul potere giudiziario: il terzo potere di uno stato democratico. Qui troviamo però una situazione mista. Da una parte infatti, e in particolare per quel che riguarda la magistratura inquirente, la responsabilità continua a gravare sul potere esecutivo. I pubblici ministeri e i procuratori della repubblica rispondono al potere esecutivo e quindi al governo. Si tratta per lo più di militanti del partito politico vincitore alle ultime elezioni. Tant’è che se il partito di governo viene sconfitto alle elezioni, al 16 agosto successivo a queste, tutti i pubblici ministeri e procuratori vengono sostituiti.
La magistratura inquirente è saldamente in mano al potere esecutivo. Ne consegue che ci si lamenta delle impostazioni accusatorie che spesso non raggiungono uno standard sufficiente e portano i processi giudiziari a un nulla di fatto. Ma questa insufficienza riguarda solo i colleghi di partito in difficoltà per accuse varie di cui vengono imputati o si estende anche ad altre questioni? A discrezione o a pagamento o in seguito a traffico di influenze?
Il dubbio è che l’aderenza alle leggi penali non sia la regola. E nemmeno la magistratura giudicante ne viene fuori indenne da questa ridda di sospetti sull’affidabilità del sistema giudiziario che comprende non solo la magistratura inquirente, ma anche quella giudiziaria, nonché gli avvocati e la polizia.
Non occorre che ce lo dicano i giornali, ne sappiamo qualcosa per esperienza personale e comunitaria.
Ora c’è però la novità del ranking mondiale sull’indipendenza giudiziaria che colloca la Repubblica Dominicana al 130esimo posto su 137 paesi partecipanti all’inchiesta. E a peggiorare le cose è intervenuto il candidato alla presidenza dell’ordine degli avvocati, David Brens che sostiene in una sua intervista recente:
"Questo rapporto è una radiografia di ciò che sta accadendo nel sistema giudiziario dominicano. Si sta screditando a livello mondiale la Repubblica Dominicana per il modo in cui opera la magistratura e questo dovrebbe essere motivo di imbarazzo per i dominicani.”
Ha riferito ancora che “anche se ci sono molti giudici e pubblici ministeri onesti, la giustizia Dominicana è diventata un mercato in cui si comprano e si vendono sentenze.” Secondo il dott. Brens, bisognerebbe correggere questa situazione, migliorare l’immagine del sistema giudiziario, rafforzandolo, per far sì che la popolazione e gli investitori stranieri che arrivano nel Paese si fidino della giustizia dominicana.


sabato 28 ottobre 2017

Cognomi italiani nella Repubblica Dominicana: Pezzotti



Dopo la fine della guerra di restaurazione iniziò l’afflusso di immigrati italiani nella Repubblica Dominicana provenienti dalla provincia di Cosenza e in particolare da Santa Domenica Talao e dalle cittadine vicine. Un po’ alla volta questa nuova comunità di italiani si infoltì anche a seguito del successo delle attività degli immigrati, per lo più abili e giovani commercianti. L’afflusso continuò durante i decenni finali del secolo XIX e si estese ai primi anni del secolo XX.
Il cognome Pezzotti compare sulla scena all’inizio del secondo decennio del secolo XX. Un giovane di Santa Domenica Talao, classe 1894, Gennaro Pezzotti Schiffino, arrivò nel 1910 al porto di Puerto Plata e si radicò nella zona nord del Paese a Santiago de los Caballeros. Uno zio di Gennaro, Giuseppe Schiffino Longo si trovava nella RD dal 1890. 

Gennaro Pezzotti Schiffino


Nato a Santa Domenica Talao il 25 marzo 1894, giunto dall’Italia nel 1910, si sposò con María Hernández ed ebbe due figli, Mario Rafael e Minucha. Gestì a Santiago dove morì il 2 aprile 1983 una fabbrica di scarpe per bambini. Gennaro, si recò diverse volte in Italia.


Umberto Pezzotti Schiffino (vedi immagine)
Figlio di Giuseppe Pezzotti e di Filomena Schiffino, nato a Santa Domenica Talao il 5.11.1895 e deceduto a Santo Domingo il 20.02.1968. Fu il primo Pezzotti ad arrivare nell’isola. Umberto si innamorò e si sposò quasi subito con una sua cugina di primo grado Rosina Schiffino Blandino, figlia dello zio Giuseppe Schiffino Longo. Un matrimonio che richiese il rilascio di una dispensa da parte del Vaticano visto lo stretto legame di parentela tra i coniugi. Per partecipare alle nozze arrivarono da Santa Domenica due fratelli di Umberto, Gennaro e Attilio. Gennaro si stabilì qui e Attilio vi rimase 13 anni e poi se ne tornò in Italia senza fare più ritorno nella Repubblica Dominicana. Lo aveva costretto a emigrare la sua agiata famiglia per evitare un matrimonio riparatore indesiderato con una donna di ceto sociale inferiore.
Si dedicò con successo all’attività commerciale e alberghiera con gli hotel "Italia" di Baní, "Piave" di Barahona e Saboya di San Pedro de Macorís. Gestì anche una fabbrica di spaghetti, si dedicò all'importazione di formaggio stagionato, tele di kashmir e gioielli. Diversamente dai suoi fratelli, Umberto non fece più ritorno in Italia per motivi di orgoglio personale. Era stato infatti allontanato dalla sua famiglia contro la sua volontà. Dal primo matrimonio con Rosina Schiffino nacquero quattro figli, Ángel Rafael (Angiolino), Humberto Arturo, Irma Mercedes e Rosa Josefina. Rimasto vedovo, in seconde nozze sposò Micaela Blandino Pimentel, nata nel 1906, dalla quale ebbe quattro figli: Humberto David, Micaelina Italia, Milagros Altagracia e José Antonio.


Attilio Pezzotti Schiffino
Quando arrivò nella Repubblica Dominicana per partecipare alle nozze di Umberto era già sposato in Italia e aveva due figlie. Avrebbe dovuto rientrare subito a Santa Domenica Talao e invece rimase nell’isola per ben 13 anni. Svolse con successo attività commerciali insieme al fratello Umberto. Rientrato in Italia vi rimase fino alla morte in quanto la moglie che lo aveva atteso per tanti anni non gli consentì di ritornare nella Repubblica Dominicana.
Attilio si unì a ben tre donne durante il suo soggiorno, procreando dei figli con ognuna di loro:
Rosa Montes de Oca con la quale procreò Romulo e Remo che però non riconobbe;
Maximina De Los Santos con la quale procreò Pilar che in assenza di Attiliano, rientrato in Italia, riconobbe come figlia Umberto.
Mercedes M. Burt con la quale procreò Arturo, Orestino, Carlos e Norma.

Dante Evaristo Pezzotti Salteruche
Nato il 4 aprile 1885 e deceduto a La Vega il 12 maggio 1929. Cugino dei summenzionati fratelli Pezzotti Schiffino, nativo di Scalea, una cittadina a 9 km da Santa Domenica Talao.
Laureato en Farmacia, si radicò prima a Salcedo. Nel 1920 abitava a Sánchez e nel 1923 era domiciliato a La Vega. Fu proprietario della Farmacia Central e successivamente in associazione con Carlos De Moya e con la ragione sociale A Moya Pezzotti fu proprietario delle farmacie Esmeralda a Santo Domingo, Central a La Vega e San Jose a Sánchez.
Sposò Irene Dolores Tejada Guzmán con la quale procreò sei figli: Blas, José Marino, Francisco Evaristo, Rosa María, Irene Consuelo e Linda Altagracia.
Una pronipote di Dante Evaristo Pezzotti, Zaura Muñiz Pezzotti occupa il ventitreesimo posto nel ranking delle donne più potenti della Repubblica Dominicana.

Tutti i rami della famiglia Pezzotti hanno generato affermati professionisti e commercianti. Come dice una discendente di questi nostri connazionali: “Non dobbiamo dimenticare le nostre origini di cui dobbiamo anzi andare sempre fieri perché l’Italia ha apportato a questo paese concretamente e in modo non vistoso cose che nessuno immagina”.

venerdì 27 ottobre 2017

Uragano categoria 5: Vade retro Satana! A Porto Rico sono andate distrutte almeno 50.000 case




Il Dipartimento delle case di abitazione di Porto Rico affronta la sfida gravosa di risolvere il problema creato dalla distruzione di circa 50.000 case dopo l'uragano Maria.
La cifra approssimativa di 50.000 si riferisce alle case distrutte, in quanto il numero di case parzialmente colpite è stimato in circa 250.000, il che dà un'idea della grandezza del disastro.
L'uragano Maria ha attraversato l'isola caraibica con una velocità dei suoi venti superiore a 257 chilometri all'ora, una forza alla quale hanno resistito gli edifici di San Juan e delle principali città, ma che è stata eccessiva per la maggior parte delle case sparse all’interno del paese e nelle zone montuose, le cui strutture sono deboli.
Il contrasto tra San Juan, una città moderna con alloggi costruiti per resistere agli uragani più importanti, e l'interno è molto alto e mette in luce due realtà molto diverse.
In montagna le città abbondano di case di legno e con tetti di lamiera fragili, che sono volati via al passaggio del ciclone, non essendo progettate per resistere a uragani da record di tutti i tempi come Maria.
Inoltre, a prescindere dalla debolezza della struttura e dei materiali di queste case, molte di queste sono state costruite senza la verifica del luogo, senza uno studio circa l’esposizione ad allagamenti per straripamento dei fiumi o a inondazioni.
Molte delle case colpite sono state costruite senza permessi di costruzione e nelle aree inadatte, una situazione alla quale d'ora in poi si dovrà porre riparo per evitare danni come quelli causati dall’uragano Maria.

Il censimento per l'isola del 2010, l'ultimo disponibile, ha evidenziato che in Porto Rico esistevano al tempo 1,6 milioni di case, in ognuna delle quali vivevano mediamente 2,8 persone.

Notizie: Videosorveglianza nella Ciudad Colonial, Puerto Plata si prepara per la stagione alta del turismo, Steroidi, stimolanti sessuali e antibiotici si venderanno solo su ricetta medica




Sono state installate 323 videocamere nella zona coloniale
Nella Ciudad Colonial la sicurezza viene garantita dalle telecamere che sono state collocate in punti strategici. Esse consentono una videosorveglianza di 24 ore durante i 7 giorni della settimana allo scopo di combattere la delinquenza e di proteggere i turisti. Il sistema viene utilizzato anche come strumento per misurare e osservare lo sviluppo del turismo nella zona coloniale. Si tratta di iniziative che rientrano nei lavori di ripristino e rivitalizzazione della Ciudad Colonial realizzati dal Ministero del Turismo con l’appoggio del Banco interamericano di sviluppo (BID).



La Provincia di Puerto Plata si prepara per la stagione alta del turismo
Sono attese nei prossimi mesi 80 navi da crociera. La stagione alta va dal mese di novembre del 2017 fino al mese di aprile del 2018. Soltanto nei prossimi tre mesi sono attesi 964 voli e circa 80 navi da crociera per un totale per il prossimo 2018 di 700.000 crocieristi e 500.000 turisti che arriveranno per la via aerea.




Il ministero della sanità avverte che gli steroidi, gli ormoni, gli stimolanti sessuali e gli antibiotici saranno venduti solo con ricetta medica.
Questi farmaci entreranno a far parte del gruppo di medicinali che potranno essere venduti soltanto con ricetta medica per evitare che la popolazione se ne serva senza un precedente controllo medico. Si vuole controllare la commercializzazione di questi prodotti sanitari. L’interesse delle autorità sanitarie si focalizza soprattutto sugli steroidi e su altri prodotti che vengono utilizzati per aumentare la massa muscolare. Queste sostanze infatti possono portare a situazioni di morte subitanea in quanto favoriscono l’ipertrofia ventricolare. Spesso vengono vendute nelle palestre come supplementi nutrizionali, ma si tratta in realtà di veri e propri farmaci.
L’uso degli antibiotici nell’automedicazione sta provocando la formazioni di batteri patogeni sempre più resistenti.
Gli stimolanti sessuali alla portata di tutti, anche nei negozi di alimentari, ha provocato la diffusione indiscriminata degli stessi soprattutto tra categorie che non ne hanno bisogno come per esempio i giovani e addirittura gli adolescenti.
Certamente la vendita di questi farmaci su ricetta medica aumenterà in modo rilevante la domanda di prestazioni mediche pubbliche e private.

A breve verrà lanciata una campagna mediatica di sensibilizzazione sulla necessità di rivolgersi al medico per l’acquisto dei suddetti prodotti.


giovedì 26 ottobre 2017

Andrea Canepari e altri quattro ambasciatori presentano le loro credenziali al Presidente Danilo Medina


Il presidente Danilo Medina ha ricevuto oggi giovedì 26 ottobre le credenziali del nuovo Nunzio Apostolico della Repubblica Dominicana e di Porto Rico Ghaleb Bader che è stato nominato dal Papa Francesco lo scorso mese di agosto. Medina ha ricevuto anche le credenziali dei nuovi ambasciatori del Canada Shauna Hemingway, dell’Unione Europea Gianluca Grippa, d’Italia Andrea Canepari e della Repubblica di Corea Byung-Yun Kim. Il capo di stato è stato accompagnato dal vicepresidente della Repubblica Margarita Cedeño e dal Ministro degli Esteri Miguel Vargas. Il nunzio che è arrivato nel paese la scorsa settimana è nato in Kirbeh in Giordania il 22 luglio 1951. Prima di essere designato dal Papa nella Repubblica Dominicana è stato Nunzio in Pakistan dal maggio del 2015. Bader sostituisce nella Repubblica Dominicana il nigeriano Jude Thaddeus Okolo che ha svolto la funzione di Nunzio dal mese di ottobre del 2013 fino allo scorso mese di maggio quando è stato trasferito in Irlanda.
Ricordiamo che il nostro ambasciatore Andrea Canepari è nato a Pavia nel 1972 e probabilmente con i suoi 45 anni era il più giovane dei diplomatici presenti alla cerimonia di presentazione delle credenziali. Il presidente Medina e l’ambasciatore Canepari hanno intrattenuto un colloquio privato della durata di 15 minuti.
Anche l’ambasciatore dell’Unione Europea Gianluca Grippa è italiano. Nei 15 minuti di conversazione con il presidente ha ribadito quanto segue:
L’Unione Europea mantiene una relazione di Cooperazione e amicizia con la Repubblica Dominicana da oltre 25 anni. La nostra presenza nel paese si focalizza sul rafforzamento dello Stato e della democrazia nelle relazioni commerciali, la protezione dei diritti umani, la lotta contro il cambio climatico tra gli altri. Il mio obiettivo durante questi 4 anni è mantenere e rafforzare questi vincoli che ci uniscono.


Atti notarili sottoscritti in bianco e venduti come se si trattasse di platani nel mercato





Una cosa del genere è al di fuori della portata dell’immaginazione della maggior parte di noi. Con un atto notarile sottoscritto in bianco si possono fare vendite, testamenti ecc. che possono poi essere legalizzati dalla procura della repubblica. E in base a questi atti i tribunali continuano a emettere sentenze ineccepibili.
Eppure in un discorso di poco tempo fa a Roma il viceministro agli esteri dominicano Carlos Gabriel Garcia invitava gli imprenditori italiani a investire nella Repubblica Dominicana dove grazie al governo di Danilo Medina sarebbe stato raggiunto un livello ottimo di sicurezza giuridica. Le ultime parole famose…
Gli atti in bianco vengono commercializzati nei pressi del Tribunal de Tierras. Un business alla vista di tutti. Spesso si tratta di notai già deceduti. Ma non sempre, come dimostra il fatto che quattro notai sono attualmente sottoposti a giudizio penale. Si tratta di Julio Troncoso Saint Claire, Carlos Manuel Fernández Rodríguez, Margarita del Alba Piñeyro López e Juan Ferreras Matos.
Vengono accusati di legalizzare firme false, distribuire e vendere atti notarili in bianco sottoscritti e timbrati e di altre violazioni della legge in materia di sequestri mobiliari e immobiliari.
A fare questa denuncia non è un utente qualunque o un giornale scandalistico poco attendibile, ma lo stesso presidente del collegio notarile dominicano Pedro Rodriguez Montero. Egli sostiene che la procura della repubblica non interviene per far cessare queste violazioni di legge.
Il presidente del collegio notarile dominicano afferma inoltre che non è un segreto per nessuno che i morti continuano a firmare e ad autenticare firme altrui.
A parte i quattro notai che sono stati rinviati a giudizio davanti alla suprema corte di giustizia, sono attualmente sotto inchiesta altri 115 sempre per gli stessi reati.
La cosa più grave, rileva il dott. Rodriguez Montero, è che nonostante le denunce fatte dai media sulla commissione di fatti delittivi da parte dei notai, la procura generale della repubblica invece di reclamare la carta di sicurezza notarile, pensata apposta per evitare questo tipo di frodi, legalizza con leggerezza i più diversi atti notarili.

E i tribunali continuano a emettere sentenze sulla base di atti notarili falsi.

mercoledì 25 ottobre 2017

Notizie in breve: Linciaggi sempre numerosi in RD e in Haiti. Quarto sciopero dei medici nel mese di ottobre. Danilo Medina lancia il programma Repubblica Digitale






I linciaggi nella Repubblica Dominicana e in Haiti: giustizia sommaria nell’isola di Santo Domingo
Si dice che la giustizia sommaria è dovuta alla mancanza di fiducia nella magistratura e nella polizia. Probabilmente invece la motivazione principale va individuata nell’impunità assoluta di cui gode la moltitudine omicida.
136 linciaggi in sette anni nella Repubblica Dominicana. Sono cifre alte ma sfigurano davanti a quelle di Haiti dove dal 2012 al 2015, secondo un rapporto della Minustah (Missione di Stabilizzazione delle Nazioni Unite in Haiti), si sono verificati 480 casi di linciaggio. Tanti, ma hanno portato alla condanna di una sola persona. Nessuno paga  per questi crimini.
Non sempre le vittime sono uomini, nel 2011 nella RD è stata linciata anche una donna.
Queste azioni sono direttamente collegate alla cultura della violenza nella quale rientrano gli omicidi dovuti alla convivenza, che sono superiori a quelli della delinquenza, i conflitti per cause banali come la lite per un parcheggio o la discussione a seguito di uno scontro automobilistico.
La semplice accusa scherzosa di un burlone può scatenare la furia omicida che cova insospettabile nei gruppi pacifici dediti al gioco del domino o all’amena conversazione nelle porte di casa o agli incroci delle strade di rione.
Le calunnie e i pregiudizi, una combinazione che merita molta attenzione nei paesi dove la giustizia sommaria è diffusa.
Negli ultimi linciaggi ci sono stati degli arresti. Una nuova tendenza? Speriamo!


Medici: quarto sciopero di 48 ore del mese di ottobre. Gli ospedali sono paralizzati in tutto il territorio nazionale
Ha avuto inizio alle 7 del mattino di oggi mercoledì il quarto sciopero di 48 ore del mese che si estenderà fino a venerdì prossimo alle ore 6. Negli ospedali pubblici funzionerà solo il pronto soccorso. Verranno inoltre prestate cure ai pazienti ricoverati in stato critico di salute.
I medici esigono da parte del Governo il rispetto degli accordi raggiunti nel 2016 che prevedevano un aumento salariale del 25% e un accesso alla pensione per 1800 persone e altri miglioramenti per i lavoratori del settore salute. Si era stabilito che un 10% dell’aumento salariale sarebbe stato applicato a partire da gennaio di quest’anno e un altro equivalente al 15% a partire da agosto. Il Collegio dei Medici sostiene invece che la maggioranza dei cinquemila medici che lavorano negli ospedali dell’Istituto dominicano assicurazione sociale (IDSS) sono rimasti fuori dal secondo incremento. Questi scioperi stanno creando grave disagio nella popolazione. Il governo non cede e i medici nemmeno. Ad andarci di mezzo sono i pazienti!




Il presidente Danilo Medina lancia oggi il programma Repubblica Digitale
La cerimonia ufficiale del lancio avrà luogo nel Palazzo della Presidenza alle ore 17:00.
Repubblica Digitale è l’insieme delle azioni atte a ridurre la breccia digitale, rientrante nella strategia nazionale di sviluppo. Avrà effetti su diversi obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.
Il programma è costituito da quattro pilastri strategici: Istruzione e Tecnologia, Banda Larga per tutti, Repubblica Digitale produttiva e Governo Digitale e Trasparente. Inoltre l’obiettivo del pilastro Istruzione e Tecnologia è disegnare e promuovere strategie inclusive che incorporino la tecnologia informatica e di comunicazioni (TIC) nei processi di insegnamento e apprendimento in tutti i sottosistemi istruttivi.
In questo modo si intende elevare la qualità dell’istruzione nel Paese e sviluppare le competenze scientifiche e tecnologiche degli studenti.

Il pilastro dell’Accesso o Banda Larga per tutti ha come obiettivo disegnare, attuare e promuovere la diffusione di infrastruttura a livello nazionale.


martedì 24 ottobre 2017

Il comune di Firenze adotta una procedura semplificata e veloce per le iscrizioni all’AIRE prevista da una legge del 2013



In Italia si fanno le leggi per semplificare le procedure burocratiche, ma queste spesso vengono disattese dai funzionari amministrativi. Si trovano diversi esempi al riguardo:
  • il silenzio assenso che non vale per il nulla osta dell’ambasciata alla questura e che aumenta considerevolmente i tempi di rilascio del nuovo passaporto.
  • l’apostille che consente fra i paesi che aderiscono alla Convenzione dell’Aia di ritenere come legalizzati i documenti sui quali questa viene apposta. Il riconoscimento è imposto a tutti i livelli perché ha un preciso scopo semplificativo, ma alcuni uffici esigono ancora il timbro del consolato sui documenti. E questo equivale oggi giorno a una maledizione.

La rete diplomatica in via di smantellamento stenta a erogare i servizi più essenziali come le trascrizioni di atti di nascita, di morte e di matrimonio. Ci sono poi uffici comunali italiani che anche in presenza della documentazione completa spedita dagli uffici consolari con tutti i timbri immaginabili si rifiutano di effettuare le trascrizioni nei tempi prescritti dalla legge. E sarebbero passibili di denunce per omissioni di atti di ufficio, ma in Italia i reati vengono riconosciuti come tali a seconda delle tendenze o mode. Oggi le omissioni che riguardano gli italiani residenti all’estero non vengono nemmeno prese in considerazione pur avendo carattere penale.
Ecco la novità di Firenze:
A partire dal 9 maggio 2012, ai sensi del nuovo Decreto legge 9 febbraio 2012, n. 5 convertito in legge 4 aprile 2012, n. 35, le dichiarazioni anagrafiche possono essere presentate anche  nei seguenti modi:
1 -  per raccomandata all'indirizzo: Comune di Firenze - Direzione Servizi Demografici "A.I.R.E." - Viale A. Guidoni, n. 174  - 50127 Firenze;
2-  per via telematica all'indirizzo: aire.demografici@pec.comune.fi.it
La trasmissione per via telematica è consentita ad una delle seguenti condizioni:
omissis..
La copia della dichiarazione recante la firma autografa e la copia del documento d'identità del dichiarante devono essere acquisite mediante scanner e trasmesse tramite posta elettronica semplice.
N.B. Si dovra' in ogni caso, presentare dichiarazione anche all'Ufficio Consolare della Circoscrizione di Emigrazione entro 90 giorni dalla data di emigrazione.
DOCUMENTAZIONE DA PRESENTARE
Carta d'identita' o passaporto in corso di validita'
Dichiarazione con indicazione dell'indirizzo della residenza all'estero
ATTENZIONE: Se il cittadino dichiara il trasferimento all'estero direttamente al Consolato italiano, l'iscrizione all'A.I.R.E. decorre dalla data di arrivo del modello consolare; se presenta la dichiarazione all'Ufficio AIRE, prima di espatriare, l'iscrizione all'AIRE si effettua all'arrivo del modello consolare con decorrenza  dalla data in cui il cittadino ha reso la dichiarazione al Comune.
Se entro un anno il Comune non riceve dal Consolato la richiesta di iscrizione all'A.I.R.E., sarà avviato il procedimento di cancellazione del richiedente per irreperibilità.
La competenza dell'atto finale spetta all'Ufficiale di Anagrafe.
COSTI
Tali dichiarazioni anagrafiche sono esenti da tasse o diritti
TEMPI
Termine di conclusione:
a) 60 giorni
b) Il procedimento di iscrizione nell'anagrafe degli italiani residenti all'estero si conclude entro 5 giorni dalla data di ricevimento del modello consolare.
Tempi medi:
a) 25 giorni
b) 4 giorni
Nell’incontro di Las Terrenas con i connazionali, l’ambasciatore Andrea Canepari ha dato a intendere che la procedura online dell’iscrizione AIRE senza la presenza fisica del richiedente era possibile. Questa sua mezza affermazione non ha trovato conferma nei fatti. Sono tante le testimonianze al riguardo. Si sa per certo che con i rinforzi del personale di cui si è in attesa due persone verranno destinate al servizio di iscrizione AIRE. Speriamo bene. Siamo inoltre in attesa di un trasferimento della sede che dovrebbe essere imminente. 


È deceduto ieri all’età di 90 anni il noto medico e ricercatore oriundo italiano Rafael Cantisano



Di Rafael Cantisano si dice che si è distinto nell’esercizio della sua professione nella difesa incondizionata della salute integrale e della salute preventiva come diritto fondamentale di tutti gli esseri umani.
Così lo ricorda sua figlia Mary Cantisano: “È stato un difensore dell’uguaglianza e dell’equità, un maestro della medicina secondo quanto dichiarato dall’Ordine dei medici dominicano. E questa sua visione olistica aveva a che fare con l’antropologia, la sociologia, l’economia, la psicologia ed è stata fondamentale per contraddistinguerlo come uomo sensibile e difensore dei diritti.”
Il Dottor Rafaele Cantisano ha scritto diversi libri su Medicina e storia. Nel 2010 ha donato al Centro León il “Fondo de Cultura Popular Dominicana Dr. Rafael Cantisano” ora disponibile per la consultazioni nella mediateca del Centro León
Gennaro Cantisano Limongi, suo nonno, è il capostipite della famiglia Cantisano della Repubblica Dominicana. Nato a Maratea in provincia di Potenza, Basilicata, il 21 marzo 1869, figlio di Nicola Cantisano e di Gaetana Limongi, Gennaro giunse a Santiago dove si stabilì definitivamente all’età di 21 anni nel 1890. Si dedicò a diverse attività commerciali ed ebbe ben 12 figli. I suoi discendenti attualmente sono circa 300 e molti di loro hanno conservato la cittadinanza italiana.
Gennaro Cantisano viene citato dal poeta Juan Antonio Alix nelle Decime, il suo poema dedicato ai coloni italiani scritto in quasi italiano che riporto nella sua versione corretta:
Angelo Pellerano
e Alessandro Schiffino
e Pasquale Marino
tutti dei buoni italiani
Gennaro Cantisano
E Panchi (Francesco) Bloise
fratelli buoni
e tutte sono persone
che il popolo di Santiago
ospita con piacere.

festeggiando il Santo Patrono
Juan Antonio Alix poeta dominicano nato nel 1833 e deceduto nel 1918

lunedì 23 ottobre 2017

Wifi gratis negli aeroporti Las Americas, Gregorio Luperón e Joaquín Balaguer


L’impresa Aeropuertos Dominicanos Siglo XXI (Aerodom) annuncia il nuovo servizio di WiFi gratuito e illimitato per i passeggeri degli aeroporti internazionali di Las Americas, Gregorio Luperón e Joaquín Balaguer.
In un comunicato si spiega che la decisione è stata presa da Vinci Airports, gruppo aeroportuario globale al quale appartiene la rete di aeroporti gestite da Aerodom.
Questo progetto è in linea con la strategia di diffusione globale dei servizi di Vinci Airports ed è stato sviluppato insieme a Nomosphere, operatore specializzato nel servizio di accesso mobile di banda larga leader in Francia con un’ampia presenza a livello internazionale. “Siamo molto contenti di offrire ai nostri passeggeri un servizio WiFi gratuito e illimitato. Questo servizio evidenzia la nostra politica di erogazione di servizi innovativi al cliente in uno sforzo per migliorare continuamente l’esperienza utente nei nostri aeroporti” ha sostenuto Nicolás Notebaert, presidente di Vinci Airports.
Anche INDOTEL l’istituto dominicano delle telecomunicazioni appoggia questo importantissimo lancio di WiFi gratuito negli aeroporti internazionali. Questo tipo di iniziative infatti si affianca al programma presidenziale della “Repubblica Digitale” e in modo particolare all’impegno di INDOTEL di creare 890 punti WiFi gratuiti in tutto il territorio nazionale. L’erogazione di WiFi gratuito e illimitato in questi tre aeroporti è uno dei progetti emblematici di Vinci airports per soddisfare la necessità sempre maggiore di collegamento dei passeggeri. Si stima che circa 15.000 passeggeri si beneficeranno giornalmente dell’accesso a internet grazie a un sistema di collegamento semplice alla rete identificato come Vinci Airports wi-fi.

La Vinci Airports, una filiale del gruppo Vinci, è un’impresa francese che garantisce lo sviluppo e la gestione di piattaforme aeroportuali nel mondo. La società sviluppa, finanzia, costruisce e gestisce una rete di 35 aeroporti: 13 in Francia, 10 in Portogallo, 3 in Cambogia, 2 in Giappone, 6 nella Repubblica Dominicana e uno in Cile. Vinci Airports è uno dei 4 maggiori attori del mercato aeroportuale mondiale. Insieme le piattaforme Vinci Airports rappresentano un traffico totale annuale di oltre 132 milioni di passeggeri e sono utilizzate da oltre 200 compagnie aeree. Nel 2016 il suo volume d’affari consolidato è stato di 1005 milioni di euro.

Repubblica Dominicana: le reti sociali sono da preferire agli altri media per la promozione degli affari delle PMI




L’uso delle reti sociali è diventato uno strumento di prim’ordine per fare affari e nessun altro media come radio, televisione o stampa offre la stessa capacità di creare comunità, opportunità e lacci con il pubblico come lo fa l’uso di Facebook, Instagram e Twitter. Nella Repubblica Dominicana esistono attualmente circa 5 milioni di utenti di Facebook, 2 milioni di Instagram è 1,2 milioni di Twitter, le tre reti sociali più popolari e con maggiore quantità di iscritti in America Latina e Caraibi. Il 79% della popolazione ha accesso a internet di cui l’88% lo fa attraverso uno smartphone o telefono intelligente.
Facebook per le piccole e medie imprese è la migliore piattaforma per fare affari perché è l’unica che permette di creare una pagina imprenditoriale certificata dove si promuovono prodotti e servizi.
Facebook fornisce anche le statistiche per sapere se l’utente sta facendo bene. Gli permette inoltre di fare confronti con altri account sulle pubblicazioni. È quindi possibile misurare la crescita nei confronti dei concorrenti.
Instagram è una rete con molti formati ed è la più utilizzata dalle generazioni più giovani.
Twitter invece è una rete di influenza per segnalare notizie dell’ultimo minuto e dove si instaurano conversazioni con un limite di scrittura di fino a 280 caratteri.
Le reti sociali come strumenti per fare affari consentono alle PMI di raggiungere un pubblico numeroso con un investimento ridotto e di accedere al pubblico esatto e i risultati si possono misurare e verificare.

Più che uno strumento innovativo le reti sociali sono diventate un bisogno. Secondo gli esperti la regola basica per avere successo è un 70% di contenuto che funzioni, un 20% che sia interessante e un 10% che sperimenti cose nuove. L’importante è sapere con chiarezza qual è il target di pubblico al quale ci si vuole rivolgere

domenica 22 ottobre 2017

Frank Rainieri Marranzini è al terzo posto tra i cinque dominicani più ricchi ed è ben accompagnato da Felipe Vicini, primo posto, e Ligia Bonetti, quinto posto.



3: Frank Rainieri Marranzini
Carica: Presidente del Grupo Puntacana
Paese di origine: Repubblica Dominicana
Paesi nei quali opera: Repubblica Dominicana
Investimenti recenti: 400 milioni di USD
Frank Rainieri discende da Isidoro Rainieri e Bianca Franceschini, entrambi nati a Bologna e giunti a Puerto Plata nel 1898 dove decisero di rimanere e di allevare i loro figli. Insieme al loro figlio Isidorito fondarono l’hotel Rainieri e l’hotel de Comercio, uno in Puerto Plata e l’altro in Santiago, diventando presto famosi per la comodità, l’attenzione e il cibo offerti.
I Rainieri Franceschini ebbero dieci figli dei quali sono sopravvissuti soltanto nove, due maschi e sette femmine. Isidoro Rainieri morì nel 1912 a New York e suo figlio maggiore nel 1918 a Puerto Plata all’età di 21 anni, vittima dell’epidemia di influenza che imperversò nel Paese verso l’inizio del secolo scorso.
Bianca Franceschini ved. Rainieri con appena 35 anni e otto figli a carico continuò con impegno a gestire l’hotel che prese successivamente il nome di Hotel Europa rimasto aperto fino al 1946 quando Bianca morì.
Le figlie di Bianca, conosciute dalla società di Puerto Plata come “las muchachas” (le ragazze) si sposarono quasi tutte, alcune con stranieri e altre con giovani di Puerto Plata. Da quelle unioni ebbero origine le famiglie Imbert-Rainieri, Ginebra Rainieri, Harper Rainieri, Maltes Rainieri e Barletta Rainieri.
Dall’unione dell’unico maschio sopravvissuto, Francisco Rainieri, con Venecia Marranzini, sono nati Frank e Fernando, entrambi noti imprenditori del turismo dominicano, eredi della tradizione alberghiera dei loro antenati.
Come omaggio postumo a Isidoro e Bianca, i nipoti, pronipoti e trisnipoti si sono riuniti tutti recentemente a Puerto Plata per donare alla cittadina le opere di rinnovamento della via che porta il nome di Bianca Franceschini sin dal secolo scorso. All’evento sono state presenti tre generazioni della famiglia in armonia e allegria durante quasi 48 ore. Il rinnovamento è stato un’idea di Frank Rainieri che insieme a sua moglie e ai suoi figli ha finanziato il progetto.

In quell'occasione Frank Rainieri esortò le famiglie di Puerto Plata a rendere onore ai loro antenati e a interessarsi del riscatto delle case vittoriane, del selciato delle sue strade, del recupero di tutti i monumenti ed edifici in modo da far recuperare alla città il riconoscimento di cui godeva quando durante lustri venne chiamata “la tacita de plata” (la tazzina d’argento).