L’industria del pollame trema. Quando si parla di
virus H5N1 crollano le vendite dei prodotti avicoli. E si tratta di un’industria
importante per la Repubblica Dominicana. Anche perché il pollo e le uova sono
prodotti di base dell’alimentazione popolare.
L’allarme viene da lontano, addirittura dall’altro
capo del mondo, Hong Kong. Nell’ex città stato viene imposto il divieto di
importare prodotti avicoli dominicani.
La notizia è vera. Il temuto virus è comparso in una
fattoria di Cayetano Germosen. La diffusione della malattia è stata però
troncata sul nascere. Tutto il pollame è stato sacrificato e sono state
adottate le misure del caso. Lo sostengono i portavoci dell’industria avicola.
Non ci sarebbe quindi niente da temere e di fatto il
consumo del pollame non sembra diminuito, lo sostengono i dettaglianti e i
proprietari (cinesi) di “pica pollos”. Per una volta la gente non ha dato retta
alle notizie un po’ vere e un po’ tendenziose. Almeno per il momento.
Il virus H5N1 non colpisce l’essere umano. Ogni volta che compare sulla scena vengono prese però
tutte le precauzioni perché non venga a contatto con i consumatori. Sussiste
infatti il sospetto che prima o poi riesca ad adattarsi al corpo umano. E
sarebbe una malattia con una mortalità elevatissima. Quasi il 100 percento
del pollame infetto muore. Una percentuale che proiettata sull’uomo potrebbe diminuire
ma che si teme che mantenga la sua caratteristica di elevata mortalità.